“La
dottrina dell’intuizione immediata è tipica dello Zen. Se i greci ci hanno
insegnato a ragionare e i cristiani a credere, lo Zen ci insegna ad andare
oltre la logica e a non indugiare neppure quando ci troviamo di fronte a «ciò
che non si vede». La prospettiva dello Zen è infatti quella di un punto di
vista assoluto, nel quale non c’è spazio per il dualismo, qualunque forma
assuma. La logica nasce dalla separazione fra soggetto e oggetto, la fede
distingue ciò che viene visto da ciò che non viene visto. Il modo di pensare
degli occidentali non potrà mai eliminare questo eterno dilemma: questo o
quello, ragione o fede, uomo o Dio e così via. Nello Zen tutto ciò viene
cancellato perché confonde la nostra intuizione della natura, della vita e
della realtà. Lo Zen ci conduce nel regno del Vuoto e della Vacuità dove non
domina alcun tipo di concettualismo, dove gli alberi crescono senza radici e
una brezza salutare spazza via ogni impurità.”
DAISETZ T. SUZUKI
Da: Lo Zen e la cultura giapponese, ("Collana Il ramo d'oro"), Milano 2014, Adelphi, (trad. dall'ingl. di Gino Scatasta), pag. 290. Titolo originale: Zen and Japanese Culture (1959 Bollingen Foundation Inc., New York, N.Y.).
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