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Visualizzazione dei post con l'etichetta agnosticismo

Confiteor

Tempo fa, ho composto un’ Apologia negativa , per riflettere su quali non fossero i motivi per cui avevo abbandonato il cattolicesimo. Per un’esigenza di chiarezza con me stessa e con coloro con cui mi relaziono, preferisco aggiungere - ora - dichiarazioni in positivo.              Ho trascorso circa due anni di precarietà in senso spirituale, cosa abbastanza ovvia per chi prenda sul serio questo ambito e non voglia fare affermazioni affrettate o false. Ma, alla fine, il processo ha raggiunto il proprio esito. All’inizio, la mia crisi religiosa sembrava legata alla mia appartenenza al mondo LGBT. Ma questo, per anni, non era stato sufficiente a scalfire la mia esperienza di fede. Avevo contattato il Progetto Gionata  e l’associazione "Il Guado" , due realtà ricche di stimoli in questo senso. Anche senza di queste, avrei comunque riposato sulla pace della mia coscienza, perché in nulla dei miei sentimenti o dei miei a...

Apologia negativa

Questi ultimi due anni sono stati un tale travaglio e andirivieni di moti dello spirito da richiedermi un momento per mettere nero su bianco ciò che ho trascorso – e trovare così un fil rouge. Attualmente, mi posso definire un’ “agnostica non razionalista”. Ovvero: ritengo che nessun ente religioso possa dichiararsi superiore agli altri, in quanto la ricerca del trascendente implica una tensione costante verso ciò che va oltre le limitate capacità conoscitive umane. Semmai, una proposta spirituale può essere più o meno consigliabile in relazione alle mancanze di una singola persona o di una precisa situazione sociale e storica.              Sono attualmente “agnostica” anche secondo la definizione abituale: ovvero, convinta che la realtà di Dio non possa essere dimostrata e conosciuta tramite un procedimento puramente razionale. Aggiungerei: appunto. La “ricerca di Dio” è quella di un rapporto con se stessi, con gli alt...