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Visualizzazione dei post con l'etichetta estetica

Per amor dell'arte: il lato oscuro della Grande Bellezza

In questi giorni, sono state tenute discussioni e polemiche sull'arte, in nome d'una sola statua (sì, lei...  che ve lo dico a fare?) . A prescindere dal fatto che essa meriti o no tanta attenzione, alcuni risvolti vanno ben al di là dell'attualità immediata.  J. E. Millais, Ophelia, 1851-2 Le diatribe sull'arte, sul rapporto fra estetica e contenuti sono antiche quanto l'arte medesima. Già Platone , nello Ione e nella Repubblica, trattò del rapporto fra l'educazione dei cittadini e arti come la poesia e la musica. Se, da una parte, censurò tutto quanto portava a un'eccitazione emotiva incontrollata e fine a se stessa, dall'altra dovette riconoscere il ruolo irrinunciabile del bello, nella pòlis ideale. Del resto (ponderò lo stesso Platone), come spingere i cittadini alla virtù, se non imfiammandoli col desiderio della sua bellezza? L'Eros , in fin dei conti, è motore di tutte le cose. Lo è a tal punto che non ha bisogno nemmeno di fini o giustificaz...

Mario Praz e il patto col serpente

Tre anni fa, ho scritto un post riguardante La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica , di Mario Praz (Roma, 1896 - 1982). Figuriamoci se avrei potuto farmi sfuggire il suo seguito: Il patto col serpente (Milano 2013, Adelphi).              L’introduzione è del dicembre 1971 e spiega il significato del titolo: si riferisce al dipinto Eva, il Serpente e la Morte (1510-1530), di Hans Baldung Grien. Un’Eva sorniona e soddisfatta nasconde il famoso frutto dietro la schiena, mentre la sua mano si allaccia in un nodo con la coda del Serpente e le dita putrefatte della Morte. Insomma, è chiaro che si tratta di un patto. Ed è altrettanto chiaro che a guadagnarci è lei, l’autrice della grande trasgressione.             Il “patto col serpente” è la scelta degli artisti di esplorare “il lato oscuro” : la malinconia, la fantasticheria perversa e mostruosa, la nevr...

Katia Marenda, un inizio in bellezza

A meno di non credere nella mitologia del “choosy”, è facile accorgersi che non corrono tempi buoni per i giovani che cercano il proprio posto nel mondo del lavoro. Ma questo non significa che si siano scoraggiati.              Il 23 ottobre 2016, si è tenuta l’inaugurazione dell’ “Estetique”, il centro estetico aperto a Manerbio da Katia Marenda, classe 1989. Una festa partecipata, con un ottimo buffet e una scelta di vini a opera del padre della ragazza, mentre la madre l’aiutava ad accogliere i numerosi partecipanti. Katia, manerbiese, ha studiato presso il liceo artistico “B. Munari” di Crema - Cremona, scegliendo Grafica come indirizzo. Ha poi optato per un’istruzione da estetista, tramite un corso serale al Centro Formativo Provinciale “G. Zanardelli” di Brescia, specializzandosi per poter essere titolare di un’attività in proprio. Ha però dovuto lavorare come dipendente presso diversi centri estetici di Brescia e...

La musica primitiva

“Spirito” deriva dal latino spīrĭtŭ(m) : “soffio”, aria emessa. Ovvero, qualcosa che ha la stessa natura del suono. Proprio questo è il succo delle ricerche di Marius Schneider (Haguenau, 1903- Marquartstein, 1982), singolare combinazione di musicologo e mitologo.             Schneider insegnò nelle università di Barcellona, Colonia e Amsterdam. Dedicò la vita a ricomporre l’antichissima concezione del cosmo fondata sul suono. Per farlo, confrontò varie culture: quella cinese, quella dei nativi australiani, quelle dell’Asia Centrale, quelle africane, ma guardò anche ai capitelli romanici. La summa delle sue ricerche rimase incompiuta. Nel 1960, come contributo all’Enciclopedia della Pléiade, comparve il suo Le rôle de la musique dans la mythologie et les rites des civilisations non européennes. In Italia, è pubblicato col titolo La musica primitiva (Milano 1992, Adelphi ; traduzione di Stefano Tolnay).   ...