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Piacere, dolore, potere nel BDSM secondo Traimond

Perché una casa editrice d’indirizzo anarchico come elèuthera dovrebbe pubblicare un saggio sul BDSM, o sadomasochismo consensuale ? Perché anche in questo caso (come nell’anarchismo) si parla di libertà e potere , visti in un rapporto insolito. Se ne è occupato Jean-Manuel Traimond (Parigi, 1960), autore di Dissection du sadomasochisme organisé. Approches anarchistes (2005), tradotto per i tipi di elèuthera nel 2007 col titolo : Piacere, dolore, potere .              Oltre che scrittore, Traimond è una guida dei musei parigini. Con elèuthera, infatti, ha pubblicato anche Guida erotica al Louvre e al Musée d’Orsay . Ma torniamo al titolo già menzionato.             L’edizione 2024 inizia con una prefazione che contestualizza storicamente il volume. Rispetto ai quasi vent’anni fa (quando fu dato alle stampe per la prima volta), è passata parecchia acqua sotto i pont...

Piacere ed eternità

"Ogni piacere vuole l'eternità di tutte le cose, vuole miele, vuole feccia, vuole ebbra mezzanotte, vuole tombe, vuole la consolazione delle lacrime sulle tombe, vuole tramonti dorati, che cosa non vuole il piacere! Esso è più assetato, più affettuoso, più affamato, più spaventoso, più segreto di tutti i dolori, vuole se stesso, morde se stesso, in esso lotta la volontà dell'anello, vuole amore, vuole odio, è più che ricco, dona, getta via, mendica che qualcuno lo prenda, ringrazia chi lo prende, vorrebbe venir odiato, così ricco è il piacere che ha sete di dolore, di inferno, di odio, di umiliazione, di storpi, di mondo, questo mondo, infatti, oh, lo conoscete! Voi uomini superiori, di voi ha nostalgia il piacere, l'indomito, felice, del vostro dolore, o falliti! Ogni eterno piacere ha nostalgia di fallimenti. Ogni piacere vuole infatti se stesso, per questo vuole anche sofferenza! Oh, felicità, oh dolore! Spezzati, cuore! O uomini superiori, imparate che piace...

Le porte della percezione

Pare che i Doors abbiano mutuato il proprio nome dalle “porte ( doors ) della percezione”. Questa espressione mi è tornata in mente guardando Hellraiser (1987; regia e soggetto di Clive Barker). Non è stato l’unico déjà vu nel corso della visione. Più volte, mi è tornata in mente La Mummia . Anche qui ci sono una moglie adultera, una giovane ingenua che paga le conseguenze degli atti di lei, un oggetto misterioso che apre dimensioni inquietanti e un amante non-morto, eternamente suppliziato e voglioso di tornare alla vita vampirizzando altri uomini. Però, insistere oltre nel paragone fra i due film sarebbe blasfemo. La Mummia è un horror pacchiano, con mucchi di americanate (ed egizianate) per spettatori “di bocca buona”… o desiderosi di occasioni di humour nero. Hellraiser richiede più stomaco e, soprattutto, più cervello.             La trama, in sé, è semplice. Larry (Andrew Robinson) e la sua seconda moglie Julia (Clare Hig...