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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

InterviStorie – Intervista con Galatea Vaglio

Quella che state per leggere è la prima delle InterviStorie ospitate da questo blog: interviste con autrici ed autori che si occupano di divulgare la storia o di trarne romanzi. Cominciamo – ovviamente – con Galatea Vaglio , il cui stile mi ha ispirato per Streghette mie e Santarelline e donne di mondo .              Galatea ha pubblicato per Castelvecchi Editore e Sonzogno; attualmente, è un’autrice Giunti. Collabora con L’Espresso e gestisce la pagina Facebook Galatea Vaglio Pillole di Storia . Si occupa di divulgazione in materia storica e mitologica anche su Instagram , YouTube e Tiktok. Fra le sue opere, ci sono i seguenti romanzi storici : Teodora. La figlia del circo (Sonzogno, 2018); Cesare: l’uomo che ha reso grande Roma (Giunti, 2020); Teodora. I demoni del potere (Piemme, 2022); I lupi di Roma. Antonio contro Ottaviano (Giunti 2022).   1)     Parlaci un po' del tuo percorso di studi. È stato un percorso molto regolare: dopo il liceo classico, mi sono isc

Le scomode verità di Mercoledì Addams

Non ha certo bisogno di presentazioni la celeberrima serie Netflix Mercoledì . Non si fa altro che parlarne, a favore o contro che sia. Un po' per interesse verso le tematiche del macabro e del "diverso", un po' grazie al parere di un amico che non mi ha mai consigliato film invano, l'ho inserita nella mia lista. Fra l'altro, i ragazzi della mia scuola sembrano impazzire per la piccola letale dalle trecce corvine, tanto che ho finito per cominciare a guardarne le vicende proprio assieme a loro. E, fin dai primi fotogrammi, il mio cervello è schizzato letteralmente in orbita. Mercoledì è una provocazione fin dall'inizio - e questo non è una novità. La famiglia Addams lo è sempre stata. È la parodia della perfetta famiglia americana. Più ci si addentra nella routine domestica degli Addams, più ci si chiede… tutti quei terrori sono normali, in fondo? O è la "normalità" ad essere il vero incubo? Per Mercoledì (Jenna Ortega) e suo fratello Pugsley (I

Il ricordo di Lester Young al Manerbio Jazz Festival

Novembre, in un certo senso, a Manerbio è il mese del jazz . Infatti, nel 2022, il Politeama ha ospitato le tre serate del Manerbio Jazz Festival . Ovviamente, nell'organizzazione dei concerti, era impegnata la Civica Associazione Musicale "S. Cecilia".  Il 3 novembre, si è esibito l' Enrico Pieranunzi Trio . L'eponimo del gruppo è pianista, compositore e arrangiatore; può vantare una carriera lunga e internazionale, costellata da diversi premi. È l’unico musicista italiano ed uno dei pochissimi europei ad aver suonato e registrato più volte nello storico “Village Vanguard” di New York, con Marc Johnson and Paul Motian (Camjazz, 2010). L'11 novembre, è stata la volta dell' Emanuele Cisi 4tet . Vogliamo soffermarci su questo concerto, perché dedicato a una leggenda del jazz: il tenorsassofonista Lester Young (Woodville, 1909 - New York, 1959). La cantante Billie Holiday , in segno di rispetto per la sua arte, lo soprannominò "Pres" , abbrevi

Buffoni all'inferno

La 26^ stagione teatrale del Politeama di Manerbio si è aperta in modo a dir poco scoppiettante. Il 28 ottobre 2022, è andata in scena l'amata compagnia "Stivalaccio Teatro" . Il titolo dello spettacolo era Buffoni all'inferno . Matteo Cremon, Michele Mori e Stefano Rota sono stati diretti da Marco Zoppello, che ha anche ideato il soggetto.  La vicenda è ambientata (come dice il titolo) all'inferno, nel 1575 . A causa di un'epidemia, il luogo del castigo eterno si è trovato improvvisamente invaso da orde di nuove anime. Caronte non può certo traghettarle tutte in una volta… Ecco che è necessario intrattenere la folla in attesa . Il Diavolo ricorre quindi a tre dannati : i buffoni Zuan Polo, Domenico Tagliacalze e Pietro Gonnella. Il loro compito sarà quello di esibirsi davanti alle anime che aspettano sull'Acheronte. In cambio del buon servizio, otterranno di poter tornare in vita per un giorno. Il Diavolo richiede loro di inscenare vite di santi che h

Tra gioco e armonia: l’arte in mostra a Manerbio

Il Bar Borgomella di Manerbio continua ad essere un luogo d’incontro per amanti dell’arte “aperta a tutti”. Dal 30 ottobre al 12 novembre, sono state esposte le opere di Lorena Lamagni . Tra scultura e pittura, per lei l’arte è essenzialmente gioco. Lo si vede nel modo in cui ha colorato e sospeso per aria alcune sedie di legno: l’esigenza di arredare si è trasformata in creatività. I colori e le linee che decoravano le sedie si ispiravano allo stile di Niki De Saint Phalle . Quanto al disegno, Lorena predilige i nudi femminili, omaggi alla sensualità. Non è mancato però un omaggio a Mondrian : una citazione dei suoi quadri e delle sue righe fa da sfondo a Giorgio Diaboliko , un ritratto del suo compagno trasformato nel celebre personaggio dei fumetti. Una commistione di umano e di bestiale si osserva invece nell’immagine di una donna e di un enorme caprino: la forza di un’unione ispirata da un istinto primitivo. Ha un che di ultraterreno la figura d’un albero bianco, mentre le serie

Delfino Tinelli racconta le Dieci Giornate

Dopo averci incantato con la storia della regina longobarda Ansa e di suo marito Desiderio , Delfino Tinelli ci propone un'altra pagina a cavallo fra verità e leggenda: quella che ha valso a Brescia il soprannome di "Leonessa d'Italia" .  Le Dieci Giornate di Brescia - Con la treccia sul cuore (Brescia 2022, Editore Mannarino Franco) è il secondo titolo della collana "Il nonno racconta", che raccoglie i dialoghi di Delfino Tinelli coi nipoti. Il sottotitolo dell'opera cita un verso di una poesia di Angelo Canossi, L'Ésordio dè le Dés Zornade , compreso nell'edizione definitiva di Melodia e congedo (1962, a cura di Aldo Cibaldi, Editrice Istituzione della Memoria "A. Canossi" Bovegno). Il componimento è narrato in prima persona dal protagonista, uno dei tanti bresciani che combatterono sulle barricate nel 1849. Il personaggio parla al figlio di un episodio di allora, quando lui era un giovane patriota antiaus

Un panettone da coppa del mondo... sotto casa

Un’abitudine natalizia di molti manerbiesi è quella di andare a comprare il panettone ad Offlaga, nei nostri dintorni. Ora, possono considerarlo un panettone “da coppa del mondo” e in senso non metaforico.              Bruno Andreoletti , nato nel 1987 e originario di Bagnolo Mella, è un pasticcere locale che ha già collezionato importanti riconoscimenti, nonostante la giovane età. Oltre alla pasticceria in quel di Offlaga – nota agli abitanti di Manerbio – ne ha una a Brescia. È stato posto al vertice della classifica provinciale dalla guida “Pasticcerie d’Italia 2017” della casa editrice Gambero Rosso .               La “coppa del mondo” citata nel titolo è la Panettone World Cup 2022 , celebrata al Palazzo delle Stelline di Milano e ormai alla sua terza edizione. È stata organizzata in collaborazione con l'associazione “Maestro Martino”, con il contributo della Regione e il patrocinio del Comune di Milano e di Confcommercio. Le selezioni nazionali sono durate un anno; dopo

Non chiedo molto

Eppure, non chiedo molto.  Chiedo solo di veder dare un taglio alle piccole e grandi ipocrisie di sempre. Di non vedere più in giro gente che sbraita pubblicamente contro l'autopromozione... per farsi autopromozione. Che grida a gran voce contro gli "acchiappalike"... per acchiappare più like. Chi condanna il marketing... perché non riesce a ottenere soldi e successo. Che inveisce contro chi cerca visibilità mediatica... dall'alto di profili social con decine e decine di migliaia di followers. Che condanna chi farebbe di tutto per conservare il proprio privilegio... quando è palese che gareggia per rubargli quel privilegio.  Savonarola fu una "rockstar" del proprio tempo e un leader carismatico. Si fece dare ascolto soprattutto grazie al proprio modo di porsi e alla sua personalità. Come ci riuscì? Predicando contro chi era già affermato. Oggi non è diverso. Recitare la parte degli "arrabbiati", degli "irriducibili", dei "combatten

Poveri, poveri haters

  Non so se ci abbiate fatto caso... I commenti di hating più protervi e supponenti sui social media vengono sempre da profili che avranno sì e no un seguito di sei o sette persone, senza contenuti (o quasi) e senza un'identità reale riconoscibile.  In parte, questo è sicuramente dovuto alla vigliaccheria che contraddistingue questa gente, certo. Ma c'è di più. C'è un vuoto reale. Quella storia per cui "l'apparenza è vuota, conta di più quel che non si vede, ecc." è esattamente alla pari di luoghi comuni come "i soldi non fanno la felicità", o "donna baffuta sempre piaciuta", o "chi s'accontenta gode". Pietose foglie di fico male atte a nascondere la frustrazione. Bisogna proprio dirlo? Dobbiamo proprio dire questa cosa tremenda, che voi haters temete più d'ogni altra cosa? Se non si mette niente in vetrina è perché non si ha niente da offrire. In un contesto storico-culturale che consente a chiunque di avere un pubblico,