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Visualizzazione dei post con l'etichetta architettura

Le case dei francesi a Manerbio

Quando si passa in via S. Martino a Manerbio ( Scià bas , in dialetto), si arriva alle “scalette del Gesù”, che portano all’omonima chiesetta e risalgono al secolo XVIII. Adiacente ad esse, ci sono due case affiancate, distinguibili per lo stile, che lo rende simili a quelle presenti nel nord della Francia, al confine col Belgio. Sono “le case dei francesi” , un ricordo dell’ alba del lanificio Marzotto .              Nel 1907 (ufficialmente a Milano), fu infatti fondato il lanificio di Manerbio. – che non apparteneva ancora a Gaetano Marzotto. Uno dei soci fondatori, nonché primo direttore generale della società e amministratore delegato, era Emilio Antonioli. Nove altri soci fondatori, però, erano francesi. Infatti, si trattava di produrre tessuti da donna, specialmente uniti e fantasia, tinti in pezza: a quei tempi, erano una specialità del centro laniero di Roubaix , in Francia settentrionale . Lo stabilimento era già i...

Lo stile moresco: una storia multiculturale alla LUM

S’intitolava “Stile moresco” la conferenza che ha chiuso il mese di ottobre per la Libera Università di Manerbio (LUM). Il 26 ottobre  2017,  si è riunita per ascoltare la prof.ssa Graziella Freddi .             La Cappella Palatina a Palermo. “Moresco” deriva da “moro”, a sua volta proveniente dal latino Maurus : “abitante della Mauritania”, intesa in senso più esteso di quello attuale. È uno stile architettonico e decorativo elaborato in seno al mondo musulmano, ma che ha ispirato anche capolavori europei.             L’assenza d’immagini di esseri reali in luoghi pubblici, volta a scoraggiare l’idolatria, diede impulso allo sviluppo di intarsi e decorazioni non figurative di intere pareti: i famosi “arabeschi” . I motivi geometrici denotavano anche lo sviluppo della matematica e costituivano una simbologia del cosmo (4 stagioni, 12 mesi…). A questi, si agg...

Piano in casa, ovvero Le più belle di Manerbio

Conoscere le più belle (ville) della città: questa era l’idea alla base di “Piano in casa. Musica e parole per ville e giardini” . L’iniziativa era curata dal Comune e dall’Associazione Amici della Biblioteca di Manerbio. Era anche un modo per far conoscere i l progetto “Magazzino Merci Manerbio” : ovvero, il recupero architettonico del magazzino ferroviario, che potrebbe avere un impiego multifunzionale. Per cinque sere, i cittadini sono stati invitati a visitare alcune abitazioni storiche, con accompagnamento musicale dal vivo.  Il Trio per Caso a Villa Ziletti di via Diaz (Manerbio). Foto: Carlo Monterenzi             “Piano in casa” ha avuto inizio il 29 luglio 2017, con Villa Pancera di Via Stazione . Databile alla fine del XVII sec., già di proprietà di famiglie illustri come i Luzzago e i Gorno, appartiene ai Pancera dal 1983. Lo stemma con unicorno che fregia ancora alcune porte ricorda appunto i Gorno. La “col...

Il paesaggio bresciano fra arte e natura

Arch. Dezio Paoletti Il 9 marzo 2017, al Teatro Civico “M. Bortolozzi”, l’arch. Dezio Paoletti ha illustrato i “Paesaggi naturali e costruiti in ambito bresciano: complessità, varietà e peculiarità della più ampia provincia lombarda” alla Libera Università di Manerbio. Le prime fotografie proiettate riguardavano Venezia, a ricordare come l’area fosse, un tempo, una ricca parte della Repubblica di San Marco. Lo ricordavano anche i “leoni marciani” sparsi nella Bassa, rimossi in età napoleonica. Rimane il “leone in moleca” (inscritto in un tondo) di Orzinuovi. Rimane anche Palazzo Mocenigo Gambara a Venezia, che porta il nome di due casati bresciani. Come nel caso della Serenissima, del resto, l’architettura bresciana non può prescindere dal rapporto con l’acqua. Prima delle civiltà etrusca e romana, l’area della Bassa (in particolare) era acquitrinosa. Renderla abitabile e fertile comportò non infimi lavori di bonifica. Gli illetterati abitanti della pianura impararono a sfruttare ...