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Visualizzazione dei post con l'etichetta anni settanta

“Bella ciao”: intervista con Ninetta Pierangeli

Bella ciao è il titolo del romanzo di Ninetta Pierangeli  recentemente pubblicato (2017, Scatole Parlanti). L’autrice ha scambiato quattro chiacchiere con noi…  Ninetta Pierangeli, Bella ciao  (2017, Scatole Parlanti) 1)       Il tuo romanzo è ambientato durante gli “anni di piombo” : periodo in cui sembrava che gli ideali politici e la dimensione pubblica assorbissero ogni ambito della vita. Eppure, la storia che racconti è una storia d’amore… Com’è stato possibile trovare spazio per l’intimità e il sentimento, in una simile cornice? In realtà, l’amore, se viene cacciato dalla porta, rientra dalla finestra. Abbiamo diverse storie d’amore tra i terroristi di quegli anni. Mi vengono in mente, fra la sinistra, Mara Cagol e Renato Curcio. O, fra l’eversione di destra, la coppia Mambro-Fioravanti. Sicuramente, l’eversione è stata un fenomeno per lo più giovanile e, quindi, la componente sentimentale non poteva esserne completamente esc...

La via del cuore

È uscita la breve raccolta poetica "La via del cuore" , a opera del giornalista e cantante Diego Baruffi. I suoi versi hanno qualcosa delle canzoni pop, la stessa immediatezza di linguaggio e sentimenti. E sono state presentate alla cittadinanza il 23 gennaio 2016, al Politeama di Manerbio.              Ad aprire la serata è stata la prima poesia, dedicata all’amore per la moglie Alessandra e il figlioletto Francesco. Dopodiché, Diego Baruffi ha scatenato il suo fiume di musica. Nel repertorio - per l’occasione - è stato protagonista Massimo Ranieri, con “Vent’anni” (1970), “Erba di casa mia” (1972), “Se bruciasse la città” (1970), “Perdere l’amore” (1988). Altro ospite ideale è stato Adriano Celentano, di cui Baruffi ha reinterpretato brani come “L’emozione non ha voce” (1999) e “Ti avrò” (1978). Un angolo per i Pooh è stato occupato da “Tanta voglia di lei” (1971).         ...

Invidia e pregiudizio

Le croste delle pizze si accumulano lentamente al bordo dei piatti - tre, uno per ciascuno dei commensali a quella piccola tavola. Una coppia di sessantenni e una ragazza che ha poco più di vent’anni. La televisione è accesa, nella pizzeria-ristorante; i camerieri vanno e vengono dall’altra sala, dove è allestito il buffet d’antipasti.             «Dunque, non vai più a leggere il Vangelo in chiesa?» domanda la signora alla ragazza. L’altra sorride: «Veramente, è sempre il sacerdote a leggere il Vangelo. Agli altri toccano le letture, il salmo e la preghiera dei fedeli». Pausa. «Comunque, no. Ovviamente». O si è credenti, o non lo si è. A questo si riferisce l’ “ovvietà”.             «Sei scomunicata?» aggiunge la donna - ma con una mezza risata, stavolta. La giovane, però, non ride affatto. «Chi nega la fede in Dio è fuori dalla comunione cattolica» conferma. Altra ovv...

Cuore

“Il nuovo potere consumistico e permissivo si è valso proprio delle nostre conquiste mentali di laici, di illuministi, di razionalisti, per costruire la propria impalcatura di falso laicismo, di falso illuminismo, di falsa razionalità. Si è valso delle nostre sconsacrazioni per liberarsi di un passato che, con tutte le sue atroci e idiote consacrazioni, non gli serviva più.             In compenso però tale nuovo potere ha portato al limite massimo la sua unica possibile sacralità: la sacralità del consumo come rito, e, naturalmente, della merce come feticcio. Nulla più osta a tutto questo. Il nuovo potere non ha più nessun interesse, o necessità, a mascherare con Religioni, Ideali e cose del genere, ciò che Marx aveva smascherato.             Come polli d’allevamento, gli italiani hanno subito assorbito la nuova ideologia irreligiosa e antisentimentale del potere: tale è l...

Il patto col diavolo

“C’è dunque un doppio legame di malafede in questo rapporto tra Chiesa e Stato: da parte sua la Chiesa accetta lo Stato borghese - al posto di quello monarchico o feudale - concedendo ad esso il suo consenso e il suo appoggio, senza il quale, fino a oggi, il potere statale non avrebbe potuto sussistere: per far questo la Chiesa doveva però ammettere e approvare l’esigenza liberale e la formalità democratica: cose che ammetteva e approvava solo a patto di ottenere dal potere la tacita autorizzazione a limitarle e a sopprimerle. Autorizzazioni, d’altra parte, che il potere  borghese concedeva di tutto cuore. Infatti il suo patto con la Chiesa in quanto instrumentum regni in altro non consisteva che in questo: mascherare il proprio sostanziale illiberalismo e la propria sostanziale antidemocraticità affidando la funzione illiberale e antidemocratica alla Chiesa, accettata in malafede come superiore istituzione religiosa. La Chiesa ha insomma fatto un patto col diavolo, cioè con lo ...

Bandiere

“Tutte le bandiere, anche le più nobili, le più pure, sono sozze di sangue e di merda. Quando guardi i vessilli gloriosi, esposti nei musei, nelle chiese, venerati come cimeli dinanzi a cui inginocchiarsi in nome degli ideali, dei sogni, non farti illusioni: quelle macchie brunastre non sono tracce di ruggine, sono residui di sangue, residui di merda, e più spesso merda che sangue. La merda dei vinti, la merda dei vincitori, la merda dei buoni, la merda dei cattivi, la merda degli eroi, la merda dell’uomo che è fatto di sangue e di merda. Dove c’è l’uno purtroppo c’è l’altra, l’uno ha bisogno dell’altra. Naturalmente molto dipende dalla misura del sangue versato, della merda schizzata: se il primo supera la seconda, si cantano inni e si innalzano monumenti; se la seconda supera il primo si grida allo scandalo e si celebrano riti propiziatorii. Ma stabilire la proporzione è impossibile, visto che il sangue e la merda col tempo assumono un uguale colore. E poi, in apparenza, la maggio...

Il dio tragico

“Dioniso non è un dio felice, anzi è il più tragico degli dèi perché è quello che esprime lo spasimo della vita e l’inevitabilità della morte. Dioniso è un dio che muore, un dio che nasce e rinasce per essere ucciso. Perché il suo corpo possa modellare l’Uomo, è necessario che i Titani lo facciano a pezzi e lo cuociano, perché da lui sbocci la pianta che darà il vino all’Uomo è necessario che Demetra ne seppellisca le carni straziate. Dioniso è la vita che non esiste senza la morte, è la maledizione di nascere, è il rifiuto inconscio di morire. Non a caso il suo culto è un’orgia avida e disperata, la sua gaiezza è intrisa di sofferenza e il suo brio di dolore. Ebbene, tra i tuoi mille volti c’era sempre stato il volto di Dioniso che corre pei boschi, sghignazzando zufolando ruzzolando coi fauni e le mènadi: «Giochiamo?» C’era sempre stato quell’impeto di vitalità. All’improvviso però esso aveva assunto un che di esasperato, frenetico, quasi fosse una commedia per ingannare te stesso...

Il Leviatano

“V’è una cosa che il tremendo Leviatano, il gran mostro autoelettosi campione di democrazia, l’America, ha in comune con le tirannie di destra e di sinistra. E questa cosa è lo Stato forte, arrogante, spietato, sorretto dalle sue leggi manichee, dalle sue regole mutilanti, dai suoi interessi spietati, dal suo timore anzi dal suo odio per le creature che non rappresentano una massa, per gli individui che nel suo computer non corrispondono a una scheda precisa, a un codice di conformismo, a una religione. I reprobi soli. Il reprobo solo non esce e non entra, a lui non si dà né il passaporto per uscire dalle frontiere della tirannia, né il visto per entrare nelle frontiere del gran mostro autoelettosi campione di democrazia. Proprio perché è solo, perché non ha alle spalle un partito, un’ideologia, quindi un potere che garantisca per lui. Paradossalmente, i dissidenti che lasciano l’Unione Sovietica non sono reprobi soli: dietro di loro c’è una casistica, c’è la dottrina dell’opposta b...