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Vincenzo Calò intervista Fiorenzo Baini

Benvenuto Fiorenzo; senti, è possibile scindere il motivo scatenante dall’obiettivo ultimo quando il tema è la Guerra? Tutte le guerre partono per essere “brevi e vittoriose” e finiscono per essere sempre lunghe. Di conseguenza   è ovvio che l’obiettivo ultimo non coincida mai col motivo per il quale la guerra è cominciata. Durante una guerra può succedere che ci si dimentichi? Credo che, al fronte, nasca un vero legame tra i soldati ma se si intende la situazione interna e peggio ancora, a livello macro, gli Stati che tra loro dovrebbero essere alleati, si vede sempre trattenuta l’ostilità e la volontà di sopraffazione. Ci vuole entusiasmo per raccontare di una tragedia? Piaccia o non piaccia   le tragedie hanno sempre, in sé,   qualcosa di grandioso e dunque, per narrarle, è necessario almeno un po' di entusiasmo. Solo le tragedie fanno la Storia? Assolutamente no. Anche le commedie e le farse. Esiste la pace tra i popoli? Ovviamente la pace perpetua è...

La Grande Guerra nei canti e nei ricordi

A cent’anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale , a Manerbio non sono mancate commemorazioni. Esse hanno visto, in particolare, l’impegno del Gruppo Alpini locale. Ciò è logico, dato che questo corpo dell’esercito fu assai coinvolto nel conflitto, sul fronte italo-austriaco, e dovette affrontare condizioni ambientali durissime. L’hanno ben dimostrato le fotografie, le cartoline postali e gli altri pezzi esposti nella mostra di cimeli storici e divise , che il Gruppo Alpini ha allestito nella Sala Mostre del palazzo comunale dal 25 ottobre al 4 novembre 2018. Essa ha riscosso successo, in particolare, presso le scolaresche. Le cartoline postali, scritte a pennino, mostravano (con le incerte ortografia e sintassi di chi non era abituato a scrivere) le speranze e i disagi dei giovani soldati. Un disegno ricordava il prezioso contributo delle infermiere, così come quello delle donne in generale. I ramponi da ghiaccio ricordavano la difficoltà del combattere in alta montagna; le bomb...

Il ruolo delle donne nella Prima Guerra Mondiale

Donne che portano i pantaloni: pronte a salire al Passo del Diavolo (Adamello), per commemorare un amico. (1922) Il 4 ottobre 2018, al Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, ha avuto luogo uno degli incontri firmati dal Comune, dal Gruppo Alpini e dal Club Alpino Italiano e intitolati: “La Grande Guerra: cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale”. Il programma degli eventi cominciava dal 12 settembre e terminava l’11 novembre 2018.              La serata del 4 ottobre era dedicata a: “Il ruolo delle donne nella Prima Guerra Mondiale ” ed era tenuto dal dott. Fabrizio Bonera . Il relatore ha trattato del lato privato e affettivo dell’argomento: quello documentato da lettere e diari. Particolarmente interessante era però una fotografia del 1922: un gruppo di ragazze pronte a salire al Passo del Diavolo (Adamello), per commemorare un amico morto nel conflitto. Ciò che colpisce è il fatto che portino i pantalo...

Di qua di là del Piave… cent’anni dopo

"Di qua di là del Piave..." Ricordo dei caduti nella chiesa parrocchiale di Manerbio (BS) Nel 2018, cade il centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale . Manerbio l’ha ricordato con un concerto canoro, il 26 maggio. S’intitolava “Di qua di là del Piave - Ricordo di tutti i caduti a cent’anni dalla fine della Grande Guerra” . Era nato dalla collaborazione fra il Comune di Manerbio e la parrocchia di S. Lorenzo Martire, insieme al Coro Sotto la Torre, alla Civica Associazione Musicale Santa Cecilia e all’USCI (Unione Società Corali Italiane) - delegazione provincia di Brescia. Corrado Zorza ha eseguito gli accompagnamenti all’organo e al pianoforte. Claudio Bertolini ha diretto i canti. Daniela Capra presentava i brani, mentre i testi e i commenti introduttivi erano stati curati da Annalisa Dotta.              La prima parte della serata si è svolta nella chiesa parrocchiale. Il coro “S. Andrea” di Cignano e il c...

Oltre la gloria

Per la prima volta a Manerbio, Sergio Rubini ha presentato un monologo in occasione del centenario dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra. Questa è stata una tappa della tournée dell’attore in area bresciana. Il 9 gennaio 2015, nel Teatro Politeama, la sua voce ha fatto rivivere un estratto dei diari di Giulio Douhet (Caserta, 30 maggio 1869 – Albano, 14 febbraio 1930). Lo spettacolo era intitolato Oltre la gloria. Gli scritti in questione sono raccolti, insieme ad altri, sotto il titolo La 5^ divisione alpina sul fronte della Valcamonica. Noto per la sua attenzione al ruolo dell’aeronautica militare e al suo raffinamento tecnico, Douhet compare qui come capo di stato maggiore. I brani letti da Rubini sono relativi a ciò che avveniva sul Passo del Tonale, dopo che l’Italia era entrata in guerra contro l’Austria. Con la forza polemica e l’acume che gli sarebbero costati un anno di fortezza a Fenestrelle, Douhet denunciò a più riprese le negligenze, l’impreparazione e l’ecc...