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Visualizzazione dei post con l'etichetta storia

I Ghirardi a Manerbio: il palazzo e la fabbrica di automobili

Palazzo Ghirardi è certamente noto ai manerbiesi. Fu costruito nel Cinquecento per volontà dei Luzzago. Il palazzo passò poi agli Averoldi, in seguito al matrimonio di uno di loro con una Luzzago. Nel 1850, divenne di proprietà dei Ghirardi. Proprio loro vollero la costruzione del torrione, nel 1871 : esso fu dedicato al Risorgimento. Questo e altri interventi architettonici non tennero però conto dello stile cinquecentesco del palazzo. A ciò si aggiunga che quest’ultimo aveva già subito un restauro nel Seicento. Affinché l’aspetto dell’edificio non fosse troppo disomogeneo, i Ghirardi si affidarono all’ architetto Angelo Colla ( Cignone, 1827 – Milano,1892). Questi raggruppò in un’elegante facciata i vari fabbricati, rendendo l’insieme assai più armonico. A lui si devono le due entrate lussuose, il balcone, il porticato neoclassico, lo scalone d’onore, la galleria e i pregiati lavori in stucco. Di Palazzo Ghirardi, va menzionata la sala bizantina con iscrizioni latine. Non parliam...

Pomeriggi d’arte al Manerbio Polis

La Deposizione del Pittoni Il famoso ex-bocciodromo di Manerbio è attualmente un centro di aggregazione. Si chiama MaPo, abbreviazione di “Manerbio Polis” : ovvero, “città di Manerbio”, con l’impiego di un termine greco. Fra le sue attività ludico-ricreative e culturali, si collocano i “Pomeriggi d’arte” : tre date dedicate all’approfondimento del patrimonio artistico locale .              Il 19 giugno 2025, l’incontro è stato dedicato a Giambattista Pittoni (Venezia, 6 giugno 1687– ivi, 16 novembre 1767). È un pittore veneziano e non a caso: Manerbio, come tutta l’area bresciana, era all’epoca parte della Repubblica di Venezia. Essa era già in declino dalla metà del Quattrocento; tuttavia, nel Settecento, conobbe il suo ultimo sfolgorio come potenza culturale. Quanto alla Manerbio dell’epoca, ricordiamo che uscì non indenne dalla peste del 1630, ma poté poi godere di decenni pacifici (con poche parentesi per i passaggi di...

Il Maggio dei Libri fra arte, storia e fiction

Il Maggio dei Libri 2025 , a Manerbio, si è svolto in collaborazione con la Libreria Ferrata di Brescia. Diversi titoli freschissimi sono stati proposti alla cittadinanza.  L'artista e il signore di Urbino di Chiara Montani (Garzanti, 2025) è stato presentato al Teatro Civico "M. Bortolozzi" la sera dell'8 maggio. È ambientato nel '400 e uno dei suoi protagonisti è il celebre pittore Piero della Francesca. L'altra (fittizia) è Lavinia, una donna costretta a nascondere la sua proibita passione per la pittura. La situazione si tinge di giallo quando un personaggio misterioso detto "Nemesi" inizia a commettere delitti alla corte di Urbino e annuncia sconvolgenti rivelazioni sul duca Federico da Montefeltro. In tutto questo, la vera protagonista è la pittura: la capacità quasi magica di rendere visibile l'invisibile, la pura idea. La cura del dettaglio e la ricerca inesauribile sono due tratti caratteristici del romanzo storico, ma anche della ...

Jennifer Radulović e il ritratto di Dorian Gray

La dottoressa Jennifer Radulović , storica e divulgatrice, è un'ospite consueta su queste pagine . Di recente, ha dato alle stampe il suo romanzo La Foresta degli Alberi Ritorti (Mursia, 2024) , di genere weird. Ma è di un'altra storia tenebrosa e inquietante che si è occupata il 25 gennaio 2025: il celeberrimo Ritratto di Dorian Gray (1890) di Oscar Wilde.    La lezione-spettacolo ha avuto luogo al Teatro Sant'Afra di Brescia , città che si è dimostrata affezionata alle serate della dott.ssa Radulović.  Chiunque conosce le linee maggiori della trama: un giovane dall'aspetto angelico ( Dorian , ovvero "dorico", rimando all'ideale greco di bellezza armoniosa) si lascia ritrarre dall'amico pittore Basil, che è infatuato di lui. Lord Henry, un loro comune frequentatore, è colpito dall'innocenza rara di Dorian e decide di insegnargli la malizia del mondo .  A questo punto, è evidente l'importanza della contestualizzazione storica della vicenda. ...

Chi ha vissuto a Palazzo Luzzago?

Palazzo Luzzago , prima di essere la sede del municipio di Manerbio, era una residenza nobiliare di campagna. Ma quali e quante famiglie ci hanno vissuto? Di questo si è occupato Alberto Agosti , in una personale ricerca d’archivio.              Innanzitutto, ci sono ovviamente i Luzzago , che hanno dato il nome alla magione. Oltre a essa, il casato possedeva a Manerbio abitazioni, mulini, cascine e terreni. Il ramo manerbiese della famiglia nacque col notaio Fiorino Luzzago nel 1330 . I primi documenti legati all’area dell’attuale palazzo risalgono però al 1532. Derivano dagli atti di successione e divisione fra Giulio ed Ercole Luzzago. Fu proprio a partire dal XVI secolo che la nobile famiglia cominciò ad acquistare immobili fuori dal castello di Manerbio (oggi scomparso) e a realizzare una rete di seriole necessarie all’irrigazione. Nel 1568, i Luzzago fecero realizzare un nuovo, più grande palazzo. La prima importante r...

I Celti a Manerbio

Il “Maggio celtico” di Manerbio ha visto tre incontri dedicati a conoscere meglio questa fase del passato locale. Il 5, il 12 e il 19, presso il Museo Civico, è stato tenuto un corso di fusione antica a cura di Giandomenico Ferrari. Il 26, dal cortile del palazzo municipale, è partita una biciclettata diretta alla cascina Remondina, teatro di ritrovamenti archeologici. Entrambi gli eventi sono stati preceduti da una conferenza tenuta da Maurizio Cavaciocchi al Teatro Civico “M. Bortolozzi”: “I Celti a Manerbio” .              L’arrivo nella Pianura Padana dei Celti è databile intorno al 380 a.C . Provenivano dall’Europa centrale ed erano divisi in tribù: i Boi (da cui il nome di Bologna), i Senoni (che si stanziarono nelle Marche settentrionali), i Cenomani (che si insediarono in area bresciana, mantovana e cremonese).             La testimonianza più famosa della lo...

Il Politeama di Manerbio e la Giornata della Memoria

Il Politeama di Manerbio non ha mai mancato di onorare la Giornata della Memoria con un ottimo film a tema. Anche nel 2024 i manerbiesi hanno potuto apprezzare un'ottima pellicola: in questo caso, si è trattato di One Life (USA, 2023; regia di James Hawes).  Il titolo significa "una vita" e parla effettivamente di come un uomo abbia impiegato la propria singola vita per salvarne molte. È la storia vera dell'inglese Nicholas Winton , interpretato sul grande schermo da Anthony Hopkins nella sua versione anziana e da Johnny Flynn in quella giovane. A ventinove anni, Nicholas ha un sicuro e proficuo impiego presso una compagnia di assicurazioni. Ma risponde comunque all'appello del suo amico Martin Blake (Ziggy Heath/Jonathan Pryce), che gli chiede di raggiungerlo a Praga per collaborare con il Comitato Britannico per i rifugiati della Cecoslovacchia . È il 1938 e la Germania nazista ha appena occupato i Sudeti, un sistema montuoso tea la Germania e l'attuale ...

Il Cimitero di Manerbio: cittadini fino all'ultimo

Con l'autunno, è arrivato anche il momento di ricordare l' "autunno della vita" e chi gli è andato incontro: i nostri cari defunti. Perché non parlare della storia del nostro Cimitero , che presto molti manerbiesi andranno a visitare?  Ovviamente, il luogo di sepoltura non è sempre stato là dove si trova oggi, né ha sempre avuto le stesse caratteristiche. Fino al 1817, il camposanto di Manerbio era adiacente al lato settentrionale della chiesa parrocchiale , fra la casa del curato di S. Vincenzo e la strada provinciale. Era un'usanza di origine medievale, che voleva le tombe affiancate ai luoghi sacri, quando non addirittura all'interno di essi. Magari sotto l'altare, se si trattava di defunti in odore di santità. Era un modo per onorare coloro che ormai "erano con Dio" e degni a loro volta di una forma di venerazione. Per costituire questo camposanto, era stato acquistato un terreno privato ed era stata occupata anche una parte del terraglio ...

Oppenheimer: il dio del nuovo millennio

Ora sono diventato morte, il distruttore di mondi.  Questi due versi della Bhagavadgītā, parte del grandioso poema indù Mahābhārata, sono divenuti celebri grazie all'attesissimo film Oppenheimer (2023; regia di Christopher Nolan).  Fonte: Mymovies.it La suggestiva citazione proviene da un discorso che il fisico americano avrebbe pronunciato veramente, commentando la sua epocale invenzione: la bomba atomica.  Sapevamo che il mondo non sarebbe mai più stato lo stesso. Qualcuno scoppiò a ridere, un paio si misero a piangere, ma la maggior parte di noi rimase in silenzio. Fu allora che mi tornò in mente quella frase del Bhagavadgītā, il testo sacro indù, nella quale Vishnu cerca di ricordare al Principe i suoi doveri. Per convincerlo, il dio assume la sua forma con quattro braccia ed esclama  ‘Ora sono diventato Morte, il distruttore di mondi’ . Bene o male, credo che allora lo pensassimo tutti.  I "doveri" in questione consistono nel far la guerra ai propri st...

Delfino Tinelli racconta la battaglia di San Martino e Solferino

Delfino Tinelli , insegnante di scuola primaria e autore manerbiese, è ormai ben calato nel ruolo di “nonno raccontafavole” … anzi, “racconta-Storia”: quella dei libri di testo, ma trasformata in dialoghi coi nipoti. Stavolta, si rivolge ad Alma e a Gregorio, ormai adulti, rispettivamente studentessa universitaria e ingegnere. Tinelli, però, non si scompone e accontenta le loro curiosità storiche come se fossero ancora bambini. È così nato La Torre di San Martino. Battaglia di San Martino e Solferino (Brescia 2023, Editore Mannarino Franco), per la collana “Il nonno racconta”.              Il libriccino prende spunto da un monumento notato da Alma mentre tornava in treno da Trieste: la Torre di San Martino , appunto. Durante il viaggio, ha segnalato alla ragazza il passaggio dal Veneto alla provincia di Brescia. Le ha anche ricordato quanto raccontava nonno Delfino in merito alla battaglia avvenuta in zona.   ...

I manerbiesi davanti a “Terezin”

Chi disprezza l’arte e la considera inutile, probabilmente, non ha mai toccato le tenebre della vita. È evidente nelle vicende storiche rievocate da un film che il Politeama di Manerbio ha proposto in vista della Giornata della Memoria 2023 .  Fonte: https://www.classicult.it/              Il 24 gennaio 2023, infatti, è stato proiettato Terezin – L’arte è più forte dell’odio (2022; regia di Gabriele Guidi). Terezin (in tedesco “Theresienstadt”) è una città-fortezza nell’attuale Repubblica Ceca, fondata alla fine del XVIII secolo dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo-Lorena in onore della madre, l’imperatrice Maria Teresa. Durante la Seconda Guerra Mondiale, divenne un ghetto ebraico (o, meglio, campo di concentramento). Sebbene la funzione di Terezin non fosse lo sterminio, vi ebbero comunque luogo moltissimi decessi, dovuti alle condizioni di internamento. Inoltre, esso era comunque un luogo di raccolta e di smis...

InterviStorie – Intervista con Jennifer Radulović

Jennifer Radulović è storica militare, divulgatrice e storyteller. Nata a Milano da una famiglia multietnica e pluriconfessionale, si è laureata in Lettere nel 2008 con una tesi di Storia Medievale. Ha poi conseguito una laurea magistrale in Scienze Storiche. Si è addottorata in Studi storici e documentari nel 2015 con una ricerca sull’Ungheria medievale e l’avanzata dei Mongoli in Europa . Si è inoltre diplomata in Archivistica, Diplomatica e Paleografia presso l'Archivio di Stato di Milano (2013) . Il suo stile comunicativo coinvolgente e romanzesco (che non rinuncia però alla precisione e alla verifica delle fonti) risulta efficace anche per chi ha minore dimestichezza col suo campo di studi. Fra le sue opere, una delle più recenti è: Milano immaginifica. Guida difforme della città (2022, Il Palindromo). Ovviamente, non avremmo potuto non dedicarle un’InterviStoria.    1)     Cosa ti ha spinto a divenire una storica e ad occuparti di temi militari? ...