“Il mondo non mi domina più dall’alto. È sotto di me. Ho fatto una capriola e l’ho inghiottito”. Così raccontava L. T. S., dopo aver sperimentato il kensho, l’ “illuminazione” dello Zen ( Uqbar Love , N. 120, 24 gennaio 2015, p. 8). Ogni persona che vive una conversione inghiotte il mondo: le abitudini, le convinzioni, le passioni precedenti, finanche se stessa. Sperimenta un luminoso stordimento quasi simile alla pazzia, agli occhi di chi vi assiste. E quello è, allo stesso tempo, un approdo e una partenza. Agostino d’Ippona inghiottì il mondo leggendo i Vangeli e le epistole paoline: un tuffo dalle parole della retorica in una Parola d’altro genere. L’effetto fu una luce di sicurezza infusa nel cuore (cfr. Confessioni VIII, 12), dopo lo stato di somma tensione e frustrazione che precedette la conversione. Tanto l’accumulo di tensione, quanto le lac...
Mi piace pensare a un blog come a una porta aperta su dimensioni diverse, dal fantastico al reale... come a qualcosa che ci porta una boccata d'ossigeno. Qui troverete libri, film, pensieri, ironia, arte, cronaca e storia locale. Una scatola a sorpresa, ma sempre con un occhio per cultura e creatività.