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L' "Ercole amante" di Cavalli al Teatro Ponchielli di Cremona

Il Monteverdi Festival, oltre al compositore eponimo, ha omaggiato altri grandi della musica barocca. Il 27 e il 29 giugno 2025, il Teatro Ponchielli di Cremona ha dunque proposto l' Ercole amante di Francesco Cavalli (Crema, 1602 - Venezia, 1676). Una regia moderna e acuta che ha stupito piacevolmente, come quella de Il ritorno d'Ulisse in patria . Era firmata da Andrea Bernard, assistito da Tecla Gucci Ludolf. Le scene erano di Alberto Beltrame (assistito da Giulia Turconi); i costumi di Elena Beccaro (assistita da Emilia Zagnoli), le coreografie di Giulia Tornarolli, le luci di Marco Alba. La parte musicale era affidata all' Orchestra e Coro Monteverdi Festival - Cremona Antiqua. Al clavicembalo, dirigeva Antonio Greco. Ercole amante di Cavalli: genesi e contesto Cavalli compose l' Ercole amante per le nozze di Luigi XIV di Francia con l'Infanta di Spagna Maria Teresa d'Asburgo . Il matrimonio fu festeggiatissimo, non solo perché regale, ma anche e soprattut...

"Il ritorno di Ulisse in patria" al Monteverdi Festival

Può una tragedia musicale del Seicento strapparci ancora sorrisi e lacrime? E il tema mitologico non sarà un po' troppo imbalsamato?  La risposta a entrambe le domande è scontata, ma non troppo. Si sa già che le avventure di Ulisse sono riproponibili in molte salse, coma ha dimostrato anche il recente film di Uberto Pasolini. Più difficile è rispondere al quesito sulla tragedia musicale. Il ritorno di Ulisse in patria (1640) di Claudio Monteverdi è un gioiello di epoca barocca. Lo separano da noi ben 385 anni. La maturità di Monteverdi e le origini del "Ritorno di Ulisse in patria" Monteverdi componeva per le chiese e per la nobiltà. Eppure, nel 1640, si affaccia a un mondo diverso. Ha settantatré anni e un'esperienza artistica decisamente matura. Si trova a Venezia, una delle città più ricche e dinamiche dell'epoca. Stavolta, la commissione viene dal T eatro Santi Giovanni e Paolo : uno di quelli che hanno iniziato le attività in quegli anni. Stiamo parlando ...

Un imprevisto frammento d'arte

A memoria dei manerbiesi, il n° 8 di Piazza Italia è sempre stato una farmacia. La dott.ssa Bresadola (proprietaria del locale) le ha attribuito circa due secoli di età. È appartenuta, per generazioni, ai Bontardelli; è stata “Farmacia Priori”; ora, è “Il piccolo fiore” di Antonella Antonini, negozio di alimenti senza glutine, biologici e dermocosmesi naturale. Quello che colpisce chi entra, però, è il soffitto affrescato.              Lo ritrovò proprio il dott. Matteo Priori (ora, esercitante qualche numero civico più in là), nel giugno 2008. Durante i lavori per sistemare l’impianto elettrico, fece capolino la superficie dipinta. Il farmacista informò amici restauratori di Brescia, che provvidero a pulire gli affreschi con un semplice spazzolino da denti e acqua. Ne risultarono finte cornici, finti incassi e girali di foglie tipici del gusto di fine ‘600 per la decorazione di interni. In particolar modo, questo tipo di...

Assaggi barocchi

Francisco de Quevedo Dai "Poemas metafìsicos": 12 composizioni che esprimono gli stati d'animo più segreti del poeta. La vita è intuita come morte essa stessa, progressivo morire, ogni ora e ogni momento. Vivir es caminar breve jornada, y muerte viva es, Lico, nuestra vida, ayer al fràgil cuerpo amanecida, cada instante en el cuerpo sepultada. Trad. di M.Pinna: "Vivere è come fare un corto viaggio/ e morte viva, Lico, è questa vita,/ ieri ebbe la sua alba in corpo fragile,/ ogni istante nel corpo seppellita". Dai "Poemas religiosos": binomio morte-vita nella Passione di Cristo. Dice que tiene sed siendo bebida, con voz de amor y de misterio llena; ayer bebida de ofrecìo en la Cena, hoy tiene sed de muerte quien es vida. Trad.: "Con voce piena di amore e di mistero/ dice che ha sete, Lui bevanda, / ieri offerta nella Cena; /oggi ha sete di morte Colui che è vita". ...

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...