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Visualizzazione dei post con l'etichetta economia

Negozi e Covid: qualche sguardo su Manerbio

  Durante i mesi di lockdown, la preoccupazione per l’andamento dell’economia è stata uno dei fantasmi che hanno accompagnato la pandemia. Per quanto riguarda Manerbio, abbiamo pensato di fare una rapida ricognizione in alcuni negozi di diversa tipologia, per avere un assaggio della situazione locale.             Nel settore erboristico e “bio”, ovviamente, durante la quarantena è rimasto invariato il commercio di generi di prima necessità, come gli alimenti per celiaci. Si è bloccata invece la vendita di profumi e cosmetici. Le possibilità di risparmio sono dunque state poche, date le spese elevate (rifornimenti, affitto, commercialista, corrente elettrica, tassa sui rifiuti…). Dato che l’arresto delle attività durante la quarantena ha avuto conseguenze negative sulle entrate di qualsiasi famiglia, gli acquisti non sono ancora decollati nemmeno dopo la fine del lockdown.         ...

Maria Feola, da Manerbio al villaggio globale

Maria Feola è manerbiese; è iscritta al quinto anno di Lingue e letterature all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, presso la facoltà di Scienze linguistiche. Nel 2015, il corso di Marketing della suddetta facoltà ha previsto la possibilità di partecipare a un progetto internazionale: X-Culture, ideato nel 2010 dal prof. Vas Taras dell’Università di Greensboro (North Carolina). Alla Cattolica, l’iniziativa è arrivata per interessamento della prof.ssa Loretta Battaglia, docente nelle sedi di Brescia e di Milano. X-Culture consisteva nel suddividere più di tremila partecipanti (studenti da tutto il mondo) in gruppi di cinque o sei persone, connesse tramite Internet. Ciascuna squadra avrebbe dovuto elaborare un progetto di marketing per l’internazionalizzazione di un’azienda.              Maria si è ritrovata a lavorare con un collega pakistano, una venezuelana, un brasiliano e due statunitensi. Un’esperienza di...

Lo strano, antico caso della finanza etica

Nel “Faust”, J. W. Goethe (1749-1832)  rappresentò come diabolica l’invenzione della cartamoneta: ovvero, il denaro dal valore puramente virtuale, sottoposto a ogni speculazione. Ci vide lungo. Nel 2003, l’Italia scoprì il crac Parmalat: miliardi di euro non solo virtuali, ma addirittura inesistenti. Oggi, il capitale è sempre meno legato al territorio. La globalizzazione ha fatto del mercato una fioritura di speculazioni, vaste e fragili come bolle.              Di questo ha trattato l’incontro “Finanza etica. Il caso di Banca Etica”, organizzato dall’Associazione Culturale Chirone di Manerbio, presso il Municipio (4 dicembre 2015). Erano stati invitati Maurizio Bianchetti (coordinatore dei soci della Banca Etica per la Lombardia, il Piemonte e la Liguria) e Pietro Ghetti (di Banca Etica, filiale di Brescia). L’intervento di Bianchetti ha ricordato il fallimento di Lehman Brothers, col quale, nel 2008, iniziò uffici...

La Via della Seta, fra passato leggendario e attualità internazionale

Un esempio di argille dipinte delle Grotte di Mogao: Grotta 328, epoca della Dinastia Tang (618 - 907). La LUM (Libera Università di Manerbio) ha deciso di dedicare due incontri ai continenti del presente e del futuro, l’America e l’Asia. A quest’ultima è stata riservata la lezione del 23 aprile 2015: La Via della Seta. Dalle rotte carovaniere alle autostrade della globalizzazione. Per l’occasione, il Teatro Civico “Memo Bortolozzi” ha ospitato Luigi Gorini, caposervizio presso il Giornale di Brescia nel campo degli esteri. “Via della Seta” ( Seidenstrasse ) è il nome che Ferdinand von Richthofen diede, alla metà del XIX secolo, all’insieme di strade e rotte marittime, note fin dall’antichità, che collegavano le regioni mediterranee all’Asia. L’ “inaugurazione ufficiale” avvenne nel 138 a.C., quando l’imperatore Wu Di della dinastia Han inviò l’ambasciatore Zhang Qian a cercare un’alleanza con gli Yüeh Chi contro i nomadi Xiongnu.  Lungo segmenti della “Via”, correva non so...