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Visualizzazione dei post con l'etichetta tim burton

Mercoledì Addams e il conforto della notte

Foto tratta da qui . Per fare un piacere a coloro che dicono che la serie Netflix Mercoledì "ha rotto i co***oni", ho deciso di scrivere un altro pezzo su di essa. Avevo già espresso alcune considerazioni a inizio visione ; adesso, è ora di quelle ex-post - prima di rituffarmi in Vikings.  C'è bisogno che sottolinei quanto ho gradito le perline di humour nero sparse nelle varie puntate?   Tutte le volte che un arcobaleno mi darà la nausea o che una canzone pop mi farà sanguinare le orecchie, penserò a te.   Personalmente, non ho mai sentito una dichiarazione d'amicizia migliore di questa che Mercoledì (Jenna Ortega) ha dedicato a Enid (Emma Myers). Forse, perché mi ci rispecchio molto. Nemmeno io posso soffrire i colori pacchiani e i testi banali. Ma trovo ancora migliore questa battuta, che la protagonista pronuncia mentre Mano la sta liberando dalla cella frigorifera di un obitorio in cui si è nascosta:   Ti prego, non possiamo aspettare ancora u...

Un buon Natale tenebroso con Jennifer Radulović

Natale tenebroso a Brescia Macché “bianco Natale”. Macché “siamo tutti più buoni”. Il modo di festeggiare il 25 dicembre ha radici in feste cupe, legate alla temporanea morte della natura. E questo retaggio si è mantenuto fino in epoca moderna. Ne ha parlato la dott.ssa Jennifer Radulović , fondatrice del Circolo del Gotico .             La conferenza Natale tenebroso ha avuto luogo a Brescia, al teatro S. Giovanni Evangelista, il 2 dicembre 2017. Il pubblico era in larga parte composto da giovani, alcuni dei quali con un aspetto “dark”; ma anche da famiglie con bambini. Per entrare subito nello spirito, la Radulović e sua madre avevano approntato un delizioso “albero di Natale gotico”, decorato con pipistrelli, teschietti, gatti e una luna a far da puntale.              L’aspetto tenebroso della festa deriva dalla sua vicinanza al solstizio d’inverno : il moment...

Orgoglio e pregiudizio, ovvero The Nightmare Before Christmas

Quando si parla di “pregiudizi”, si pensa al classico paesello di comari spettegolanti, incapaci di rinunciare alle idee cui sono affezionate da sempre. Ma ad abbattere quel genere di pregiudizi ci vuol poco, se si ha meno di trent’anni, si hanno interessi culturali e si vive nell’era del villaggio globale.             Ben più difficile è liberarsi dai preconcetti elaborati durante gli studi universitari: la convinzione di essere destinati a un futuro eletto, di vedere più lontano rispetto a quei “bifolchi” che ci hanno cresciuto… di avere qualcosa da insegnare al “volgo profano”. I libri, i professori e gli amici fanno spesso di tutto per costruire intorno a questi pregiudizi una cattedrale difensiva: parole, parole e ancora parole, inanellate fra loro in modo da sembrare indistruttibili. Come testimoniano le leggende su Mago Merlino, le prigioni peggiori sono quelle d’aria.         ...

La città degli animali

In una villa lussuosa e spettrale, nasce un bambino curiosamente bestiale e aggressivo, perennemente nascosto in gabbie e culle sigillate. Il mostriciattolo viene espulso dal mondo dorato con un espediente biblico, l’abbandono sulle acque. Come Mosè, tornerà per assumere il comando e minacciare i primogeniti di coloro che l’hanno reso un reietto. È Pinguino (Danny DeVito), l’uccello che non può volare – l’uomo che non può viver con gli uomini .              Diversi metri sopra di lui, Selina (Michelle Pfeiffer) è giovane e carina, ma si fa sbeffeggiare dall’imprenditore a cui fa da segretaria, Max Shreck (Christopher Walken). Giusto per non lasciar niente al caso, questo gelido zerbinotto quasi settecentesco ha un nome omofono a quello dell’attore che interpretò Nosferatu  nel film del 1922. Anche lo Shreck in questione è un vampiro, goloso dell’elettricità che vorrebbe sottrarre ai concittadini e apportatore della p...

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...

Vivi o morti

Cominciare una nuova vita è un po’ come morire –e viceversa. Se ne rendono conto Adam (Alec Baldwin) e Barbara Maitland (Geena Davis), novelli sposi e, ben presto, novelli defunti. Beetlejuice   (1988; regia di Tim Burton) inscena un “colpo di destino” molto sardonico: la vita dei giovani coniugi si trova appesa a un filo, o, meglio, a un pelo di cane, tanto precario da sembrare calcolatissimo. Comunque, non si nota alcun distacco tra “aldiquà” e “aldilà”. Gli sposini passano dalla vita terrena a quella spettrale senza apparente attrito, forse anche per via della sorpresa e dello shock. Non hanno avuto tempo di rendersi conto di cosa fosse la morte e, a dire la verità, non l’avevano mai considerata nelle sue dimensioni. Dovranno conoscerla passo dopo passo, rendendosi conto che la loro familiare casetta è diventata un posto ignoto, dove le fiamme del caminetto non bruciano più, ma una semplice porta conduce in mondi deserti e ostili. Davanti alla morte, ogni uomo è tanto sprovv...

Quel certo non-so-che

Se c’è qualcuno in grado di spiegare a grandi e piccini la solitudine e la Sehnsucht dell’artista, quello è Tim Burton. Lo dimostra in Edward Mani di Forbice , ma ancor più –a mio avviso- in The Nightmare Before Christmas.             Il mondo del poeta –o, meglio, dell’attore di teatro- è quello della notte, in cui ogni illusione ed ombra assume concretezza. Ecco, dunque, che Burton piazza il suo artista-dandy nella Città di Halloween. L’atmosfera della festa, con la sua familiarità allo spettatore, lo catapulta senza sofisticherie nella sfera del lunare, del misterioso, dell’oscuro. Il tempo e il luogo della storia sono il non-tempo e il non-luogo degli archetipi, delle esperienze note all’Uomo in quanto tale, che consacra gli aspetti fondamentali del ciclo della vita nelle feste. Anche il suo lato più tetro (la morte, la paura) merita una consacrazione –che è appunto quella residua nella festa di Halloween.   ...

L'albatro con le lame

Guardare Edward Mani di Forbice è stato facile e complesso come odorare un fiore. Mi ci sono volute settimane, però, per decifrare quel senso di déjà vu che il film mi ha provocato. Avevo già conosciuto un “Edward Mani di Forbice”: l’Albatro di Ch. Baudelaire. Sovente, per diletto, i marinai Prendono gli albatri, grandi uccelli dei mari, Che seguono, indolenti compagni di viaggio, La nave che scivola sugli abissi amari. Non appena li han deposti sui ponti, Quei re dell’azzurro, maldestri e vergognosi, Lascian pietosamente le vaste ali bianche Trascinarsi come remi ai loro fianchi. L’alato viaggiatore, com’è maldestro e fiacco! Lui, allor sì bello, com’è ridicolo e brutto! Uno gli stuzzica il becco con la pipa, L’altro mima, zoppicando, l’infermo che volava! Edward, nel suo castello, volava fino alle altezze della Fantasia e della Creatività. Le lame che sostituivano le sue mani erano ali in grado di dare corpo a ogni sua immaginazione, nelle siepi c...