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Visualizzazione dei post con l'etichetta adolescenza

"Il principe dei colori": il nuovo romanzo di Cristiano Pedrini!

Il romanziere Cristiano Pedrini è un gradito ospite su queste pagine. Abbiamo già parlato della sua Piccola Fiera degli Autori a Bonate Sopra (BG) .  Adesso, annunciamo l'uscita del suo nuovo romanzo: Il principe dei colori. È ambientato in Giappone, come Il mio primo inverno con Haru (2024) e altre delicate storie d'amore e crescita personale. Stavolta, il protagonista è l'adolescente Leonardo . Con entusiasmo, ha seguito suo padre a Osaka e si è iscritto all' Otemae School , un prestigioso liceo. Naturalmente, non desidera solo studiare: vorrebbe allacciare rapporti e collezionare bei ricordi. All'inizio, però, lui è un mistero fatto di silenzio e colori, agli occhi degli altri studenti. Pian piano, qualcuno di loro decide di andare oltre le apparenze. C'è Ren , sorridente e con un coraggio invidiabile. Haruka legge i sentimenti come poche persone sanno fare. Minato ha uno sguardo tagliente e non lascia trasparire le emozioni. Poi, ci sono Yamamoto, Eiko...

Mercoledì Addams e il conforto della notte

Foto tratta da qui . Per fare un piacere a coloro che dicono che la serie Netflix Mercoledì "ha rotto i co***oni", ho deciso di scrivere un altro pezzo su di essa. Avevo già espresso alcune considerazioni a inizio visione ; adesso, è ora di quelle ex-post - prima di rituffarmi in Vikings.  C'è bisogno che sottolinei quanto ho gradito le perline di humour nero sparse nelle varie puntate?   Tutte le volte che un arcobaleno mi darà la nausea o che una canzone pop mi farà sanguinare le orecchie, penserò a te.   Personalmente, non ho mai sentito una dichiarazione d'amicizia migliore di questa che Mercoledì (Jenna Ortega) ha dedicato a Enid (Emma Myers). Forse, perché mi ci rispecchio molto. Nemmeno io posso soffrire i colori pacchiani e i testi banali. Ma trovo ancora migliore questa battuta, che la protagonista pronuncia mentre Mano la sta liberando dalla cella frigorifera di un obitorio in cui si è nascosta:   Ti prego, non possiamo aspettare ancora u...

Le scomode verità di Mercoledì Addams

Non ha certo bisogno di presentazioni la celeberrima serie Netflix Mercoledì . Non si fa altro che parlarne, a favore o contro che sia. Un po' per interesse verso le tematiche del macabro e del "diverso", un po' grazie al parere di un amico che non mi ha mai consigliato film invano, l'ho inserita nella mia lista. Fra l'altro, i ragazzi della mia scuola sembrano impazzire per la piccola letale dalle trecce corvine, tanto che ho finito per cominciare a guardarne le vicende proprio assieme a loro. E, fin dai primi fotogrammi, il mio cervello è schizzato letteralmente in orbita. Mercoledì è una provocazione fin dall'inizio - e questo non è una novità. La famiglia Addams lo è sempre stata. È la parodia della perfetta famiglia americana. Più ci si addentra nella routine domestica degli Addams, più ci si chiede… tutti quei terrori sono normali, in fondo? O è la "normalità" ad essere il vero incubo? Per Mercoledì (Jenna Ortega) e suo fratello Pugsley (I...

Levi P. Mumps – Sofia è mio fratello

Riceviamo e pubblichiamo (a cura di Vincenzo Calò): Sofia è mio fratello è un romanzo che affronta il delicato tema della disforia di genere .   Racconta infatti la storia di una ragazza – la Sofia del titolo – che durante l’adolescenza si rende conto di identificarsi nel sesso opposto a quello biologico relativo alla sua nascita. Scopre in altre parole di essere un transgender, un maschio intrappolato in un corpo femminile. La cosa getta nello sconforto i suoi genitori , che non avevano mai avuto a che fare con una situazione del genere, e non li aiuta nemmeno il contesto in cui vivono, un piccolo paese della Sardegna , che vive di pettegolezzi e pregiudizi. Sofia, che desidera cambiare il suo nome in Gabriele e assumere fattezze maschili, dovrà così affrontare un lungo percorso di terapie e burocrazia per trovare finalmente la pace interiore. Insieme a questa storia, inoltre, si sviluppa parallelamente il racconto del...

“Capuche”: una vita adolescente su un filo

Le fiabe tradizionali sono coinvolgenti e significative di per sé , senza bisogno di “adattamenti”. Ma ciò non significa che non possano essere raccontate in modi e contesti sempre diversi: anzi, in questo consiste la loro vitalità. Ecco che la celeberrima Cappuccetto Rosso è diventata Capuche : un breve spettacolo di e con Gioia Zanaboni . La sua particolarità più evidente sono gli inserti di funambolismo su corda molle. A Manerbio, è stato messo in scena il 21 settembre 2018, alla vigilia della Notte delle Fiabe dedicata interamente a quel personaggio. L’iniziativa è stata sostenuta dall’associazione “Donne Oltre”, nonché dal Comune e dalla Biblioteca Civica. Il “teatro” era l’Area feste di via Duca d’Aosta.  Il titolo francese è un omaggio a Marsiglia, la città dove risiede Gioia Zanaboni. Ma i personaggi erano italiani: la mamma, Capuche e la nonna napoletane, il lupo romano e il cacciatore toscano. Per presentare i cinque personaggi che avrebbe interpretato da sola...

Una rete d'insidie?

Cosa succede, quando la sfera della tecnologia e quella delle relazioni s’intersecano? Ne ha parlato la dott.ssa Paola Cattenati del CRIAF (Centro Riabilitazione Infanzia Adolescenza Famiglia) al Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, il 6 aprile 2017. Con lei, c’era la dott.ssa Lisa Delfini. La serata era intitolata “Il cyber-bullismo e le insidie della rete”; era stata organizzata in collaborazione col Comune.  Le testimonianze dei ragazzi (riportate dalla dott.ssa Cattenati) evidenziavano il carattere totalizzante della tecnologia nelle relazioni e anche l’assenza di riflessione, prima di condividere contenuti. In alcuni casi, le relazioni on line (e non solo per gli adolescenti…) sembrano più soddisfacenti, perché prive di quelle incombenze quotidiane (poco romantiche) che caratterizzano la vita reale. Interagire su Internet comporta anche una maggiore tendenza ad alterare la propria identità. Il forte investimento dei giovani nella vita sociale on line è contrappuntato ...

Secondo Natura

Ho trovato Giovani streghe ( The Craft, USA 1996; regia di Andrew Fleming) nell’elenco di film che compare sul sito A Study of Gothic Subculture . La nota che accompagnava il titolo non era entusiastica: la pellicola era stata citata unicamente perché uno dei suoi personaggi principali è una ragazza goth. Sono stata indecisa sul guardarlo o meno; ha prevalso la curiosità. Ed è stata cosa buona: The Craft , per quanto non abbia altro di straordinario all’infuori degli effetti speciali, si è rivelato ricco di spunti.              La protagonista è un’adolescente americana, Sarah (Robin Tunney). È rimasta orfana della madre, che è morta nel partorirla; gli immotivati sensi di colpa per la cosa l’hanno anche indotta a un precoce tentativo di suicidio. All’inizio del film, si sta trasferendo in un’altra città, col padre e la matrigna. Niente sembra essere più suo, all’infuori della camera dove campeggia la foto di sua madre e...

Crescere attraverso l'inferno

Fuga dalla scuola media (1995), I passi dell’amore (2002), Elephant (2003). Tutti film ambientati in scuole americane. E, in tutti, il classico schema: le belle, i macho, gli sfigati, i fieri solitari e le vittime di bullismo. Superfluo dire che i bulli coincidono con gli idoli dell’istituto, caratterizzati da prestanza fisica, denaro per agghindarsi all’ultima moda, talento sportivo e successo sessuale. Perfette incarnazioni dei sogni targati anni ’80 - ‘90.             Schegge di follia (1989; regia di Michael Lehmann) non sembrerebbe molto diverso dagli altri, sotto questo punto di vista. Ma ha un penetrante humour nero che, nelle pellicole sopraccitate, non viene raggiunto.              Il titolo originale è Heathers, dal nome che portano tutte e tre le perfide reginette della scuola superiore: Heather Chandler (Kim Walker), Heather McNamara (Lisanne Falk) e Hea...

I rischi del web: una lezione per gli adulti

“Nativi digitali” vengon detti coloro che sono nati quando Internet e il cellulare erano già pervasivi. Per loro, “non essere connessi” è impossibile. Soprattutto, si trovano a dialogare con genitori che non sempre hanno gli strumenti per comprendere la parte virtuale della loro vita. Da qui ha avuto origine l’idea della 2^A della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Manerbio. Nell’ambito di un progetto di educazione all’affettività, i ragazzi hanno deciso di approfondire quali siano i rischi che il web comporta in questo campo. Il risultato è stato esposto alle famiglie degli alunni il 27 maggio 2016.              La “lezione agli adulti” è iniziata con la definizione di alcuni termini base dei social network, come “like” (= segno di apprezzamento), “chattare” (= scambiarsi messaggi in tempo reale), “follower” (= persona che segue gli aggiornamenti di qualcuno), “netiquette” (= galateo da tenersi...

La nipote del diavolo - I, 9

Parte I: Fili pendenti 9. Lo sguardo di Amedeo carezzò la fronte di Nilde, posata sulla sua spalla. Ciocche castano-ramate ombreggiavano le palpebre di lei, mollemente chiuse. Lui ascoltò il contatto calmo e serico con la pelle dell’altra, le dita affusolate che disegnavano l’orlo del suo ombelico. Rimboccò un poco il lenzuolo sotto il mento della ragazza.              Sorrise fra sé, al pensiero che solo l’anno prima non avrebbero mai immaginato di ritrovarsi così. Amedeo e Nilde si erano conosciuti al liceo “U. Foscolo” di Pavia, quando la figura d’entrambi era assai più dark. Quell’elemento di somiglianza doveva essere stato il primo ad avvicinarli. Poi, Nilde era abituata alle amicizie maschili fin dall’infanzia. A prescindere dall’eyeliner con cui s’incorniciava violentemente gli occhi, lei stessa – a quattordici anni – era abbastanza mascolina. Capelli corti, pantaloni di cuoio e Dr. Martens ai piedi. ...

Crescere

“Quel mattino, Pryderi era inquieto. Per un attimo solo - quando vide sua madre avvicinarsi alla tavola pronta, il braccio di Manawyddan che le cingeva le spalle - il suo umore si illuminò della vecchia, affettuosa malizia. Ma poi tornò a farsi greve come il corpo di una donna incinta prossima a partorire. […] Kigva e Manawyddan lo guardavano, con meraviglia e preoccupazione. Rhiannon l’osservò per un poco, poi parlò.              «Figlio, è un volto nuovo, quello che mostri ora, e io preferivo l’altro.» Pryderi rovesciò la testa all’indietro e la guardò con aria di sfida.              «Neanche a me piace. E presto dovrò fare qualcosa che piacerà ancor meno a tutti e due. Perché quel Caswallon figlio di Beli che ora si fa chiamare Sommo Re, presto saprà che sono tornato a casa, se già non lo ha sentito raccontare, e se io non andrò a rendergli omaggio, divent...

Una vita in blu

È stato detto molto di La vie d’Adèle, il film di Abdellatif Kechiche che ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Meno si è parlato di Le bleu est une couleur chaude (in Italia: Il blu è un colore caldo ), il graphic novel di Julie Maroh  da cui la pellicola è stata tratta. Pubblicato da Glénat  nel 2010, ha visto nel 2013 una riedizione dedicata al successo cinematografico di cui sopra. Il graphic novel , pluripremiato, ha ottenuto anche il sostegno della Comunità Francese del Belgio.  L’opera è strutturata come un lungo flashback che racconta la storia di Clémentine. Si apre con un campo lungo, che mostra una città sotto la pioggia. Man mano, viene focalizzato il primo volto: quello di Emma, l’anima gemella della protagonista. Sullo sfondo grigio di una famiglia in lutto, il personaggio accompagna il lettore attraverso una situazione di dolore e pregiudizio. La vicenda si snoda per mezzo dei diari di Clémentine letti da Emma. Sono scritti in ogni sfumat...