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Visualizzazione dei post da luglio, 2013

Miseria e nobiltà del turpiloquio

“Ogni reverentia et pudore è alieno da li bagnaroli, che non si vergognano petare, cacare, rutare et pissare in publico, mostrando spessissime volte senza rubore li culli, cazi et pote…” Non è un ubriacone al bar, ma Floriano Dolfo che scrive al marchese Gonzaga (1494). Per descrivere la giornata tipo alle terme di Porretta, non si fa scrupolo di sciorinare termini che farebbero impallidire le oneste comari e i padri di famiglia. Il signore di Mantova (bontà sua!) se li leggeva in   pace; le nostre mamme/maestre/nonne, in vista d’un improbabile debutto a Versailles, si sono affannate a sradicarceli dalla bocca, senza misericordia per la nostra (allora) tenera età. Per vendicarci dell’infanzia tartassata, ci possiamo però rivolgere a potenti santi in Paradiso, fra i quali Dante Alighieri (1265-1321). Il Sommo Poeta, infatti, non si perita di descrivere una “sozza e scapigliata fante/che là si graffia con l’unghie merdose” ( Inf. XVIII, vv. 130-131). Naturalmente, precisa che “Taide

In questa linea d'ombra

“Buffoni” ci chiamate. Per il nostro modo di riunirci, cantare, vestirci, contendere. Voi che, poi, pretendete rispetto per ogni cosa che voi facciate –anche per ciò che parrebbe una franca sciocchezza. Ebbene, la “buffoneria” è lo strumento che ci è concesso per dissezionare questo mondo –nostro, ma soprattutto vostro - e aprirlo, scomporlo, ricomporlo. In una parola: analizzarlo. I nostri sberleffi sono il lasciapassare per accedere alle camere oscure cui fa la guardia il “politicamente corretto”: quello che, in Italia, non è un galateo linguistico atto al dialogo fecondo, ma un’endemica censura che vieta di batter la lingua sul dente che duole. Cosicché i denti malati restano a far marcire tutta la bocca. Facciamo ridere come fa ridere quel Matto che accompagna la tragedia di re Lear: guizzo di sincerità fra gli intrighi delle “persone serie”. Che c’importa di voi che votate? Con tutta la vostra foga nelle chiacchiere sapute, non riuscite a migliorare alcunché di consisten