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Visualizzazione dei post con l'etichetta prostituzione

La perdita d'aureola e l'arte onesta

Noi non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di passioni.    Queste sono alcune fra le memorabili parole del professor Keating nel celebre film L'attimo fuggente . Mi sono tornate in mente in questi giorni, dopo aver sentito i discorsi di rimpianto di un attore che non trova più alcun senso di "nobile missione " nella sua professione. Nel suo campo, personaggi di dubbio valore possono venire strapagati; la formazione passa spesso in secondo piano rispetto alla popolarità e all'avvenenza fisica. A pensarci bene, però, la questione della "decadenza delle arti" non è poi così recente. Ricordate una breve prosa di Charles Baudelaire , Perdita d'aureola ? È uscito nel 1869.   - Oh! Come! Voi qui, caro? Voi in questo luogo malfamato? Voi, il bevitore di quintessenze! Voi, il mangiatore d'ambrosia! Davvero, ne sono sorpreso! - Mio caro, vi è noto il mio ter...

Il gioco dei colori

Cari amici, oggi proporremo un gioco tanto piacevole quanto istruttivo: Cambia colore al discorso. Trasformare un delirio qualunquistico-contubernale in un eloquio di registro medio-alto vi sembra impossibile? Seguite queste istruzioni e sarete sorpresi! Prendiamo, dunque, un classico facilmente reperibile in qualunque bar: La prostituzione è un lavoro come un altro. Non è vero che quelle ragazze sono tutte poverette. È pure piuttosto razzista dire che una è per forza disperata e morta di fame solo perché è straniera. Se le donne possono fare quel che vogliono del proprio corpo, possono anche venderlo. Che, poi, mica vendono il proprio corpo: vendono una prestazione.             È possibilissimo rispettare una prostituta e farci amicizia. Ci sono le escort, che guadagnano un sacco ed “esercitano” con tutti gli onori. Ci sono Paesi dove il loro mestiere è legale ed è praticato in strutture apposite. Quando si deciderà...

Il mondo salvato dalle puttane

Quante volte l’abbiamo sentito dire? La “società liquida”… la “società del caos”… il “postmoderno”… In questo mese, a un incontro sul problema del gioco d’azzardo in Lombardia, è stata intavolata la questione. Gli Stati nazionali, le Chiese e i partiti vacillano in credibilità e autorevolezza. Il che equivale a dire che tutti i prodotti della modernità vacillano.             «Ecco che si può stare un poco in pace!» sbufferà chi non ha mai potuto soffrire indottrinamenti e moralismi. Invece no. Perché sono proprio i naufraghi a tenersi spasmodicamente alle tavole fradice della loro nave. E, pur di non mollarle, sono disposti anche a far annegare coloro che si trovano vicini. Tant’è che stanno tornando di moda le parole onore e puttana. Quest’ultima è da intendersi in senso lato, ovvero “persona senza valori morali, che bada solo al proprio profitto”. Il punto è che, non esistendo più enti morali incontrovertibili, tutti si detta...

Vaso di coccio e vaso di ferro

“Il mattino dopo, mentre la casa era ancora immersa nel sonno, uscimmo come due ladri per andare a fumarci i nostri ultimi narghilé in riva al mare. Moussa era avvelenato fino alla punta delle unghie dall’odio che nutriva ora nei confronti della figlia. L’idea di tornare a casa umiliato, dopo essersi tanto ripromesso di riportarla indietro per amore o per forza, gli era più greve che se avesse dovuto recare ai suoi la notizia della morte di Sarah: ‒Ti giuro che scoppierei di gioia se la vedessi morta stecchita, là, sotto i miei occhi! Quella carogna!             Quel mattino ero assai mal disposto ad approvare entusiasticamente un simile esclusivismo sentimentale. Lo sentivo fratello del mio e pieno d’ingiustizia. Cercai anche di comunicare al povero padre i miei stessi dubbi, per diminuire la violenza del suo odio, ma fu fatica sprecata: ‒Certo!... Per te, è facile mostrarti tollerante, dato che tu non ci vai ...

Un'iniziazione sentimentale

La prima cosa che mi vien da dire è che lo trovo un film intensamente maschile. Anche se si svolge sotto il segno d’un nome di donna,  Malèna (2000).             Regia e sceneggiatura di Giuseppe Tornatore, colonna sonora di Ennio Morricone e Monica Bellucci nel ruolo eponimo: tutto “nostrano”, insomma. Anche l’ambientazione è posta in un villaggio siciliano, di quelli che l’immaginario “settentrionale” ama dipingere come “arcaici”. Di sicuro, G. Tornatore ne fa un luogo di chiusura, aridità del cuore prima ancora che del pensiero: uno scoglio indurito in frustrazioni e desideri repressi. Quasi per contrappasso, qui è nata una sirena, il simbolo di tutto quel che il villaggio brama e rimuove: Malèna, appunto.             Con la sua cornice temporale (i primi anni ’40) e la presenza della “grande Storia”, verrebbe la tentazione di definirlo “neorealista”. M...

Da "Consumabili": Massaggio con delitto

"Ieri, 2 dicembre, era la giornata mondiale contro la schiavitù , passata sotto silenzio da parte dei media. Di questo tema non si parla mai, ritenendolo non più attuale, mentre invece è un dato in sempre maggior crescita del mondo : schiavitù da sfruttamento nel lavoro, schiavitù da sfruttamento a scopi prostituzionali, traffico di esseri umani, traffico d'organi.. Non incidenti di percorso o realtà isolate, ma fatturati criminali miliardari perfettamente inseriti e funzionali alla complessa economia del capitalismo neoliberista dell'età della decadenza in cui siamo immersi... "  http://consumabili.blogspot.com/2011/12/massaggio-con-delitto.html