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Visualizzazione dei post con l'etichetta teatro

La danza e il mondo di Antonella Settura

Ogni anno, c’è un appuntamento fisso con il saggio del Centro Danza di Antonella Settura . Il 14 giugno 2025, le allieve e gli allievi della sua scuola si sono esibiti al Teatro Pio XI di Bagnolo Mella . Il titolo dello spettacolo era: Il mio mondo… La mia danza . Antonella Settura tende infatti a esprimere tutta se stessa nell’insegnamento di quest’arte. Il programma del saggio, di conseguenza, ha spaziato per vasti campi: dal repertorio classico a quello contemporaneo e folklorico, dagli omaggi ai cantautori al femminicidio, dalla maternità agli universi fantastici, dal rock alla recitazione. La serata era stata realizzata anche col contributo di altre figure: l’assistente ai corsi Nathalia Grishchenko , Emilio Rossi (registrazioni musicali), Davide Vespi (luci), Lorenzo Iannace (fotografie e video).  Sul palco, hanno danzato: Sofia Andè, Aurora Azzaro, Lucia Barbieri, Medea Bariselli, Nikita Baroncini, Emma Bezzi, Giulia Bezzi, Asia Bonetti, Beatrice Bonomelli, Asia Bonom...

"Il ritorno di Ulisse in patria" al Monteverdi Festival

Può una tragedia musicale del Seicento strapparci ancora sorrisi e lacrime? E il tema mitologico non sarà un po' troppo imbalsamato?  La risposta a entrambe le domande è scontata, ma non troppo. Si sa già che le avventure di Ulisse sono riproponibili in molte salse, coma ha dimostrato anche il recente film di Uberto Pasolini. Più difficile è rispondere al quesito sulla tragedia musicale. Il ritorno di Ulisse in patria (1640) di Claudio Monteverdi è un gioiello di epoca barocca. Lo separano da noi ben 385 anni. La maturità di Monteverdi e le origini del "Ritorno di Ulisse in patria" Monteverdi componeva per le chiese e per la nobiltà. Eppure, nel 1640, si affaccia a un mondo diverso. Ha settantatré anni e un'esperienza artistica decisamente matura. Si trova a Venezia, una delle città più ricche e dinamiche dell'epoca. Stavolta, la commissione viene dal T eatro Santi Giovanni e Paolo : uno di quelli che hanno iniziato le attività in quegli anni. Stiamo parlando ...

Il loggionista impenitente: Alberto Mattioli e l'opera lirica

Ha trascorso circa duemila sere all'opera e... no, non si è ancora stufato. Alberto Mattioli (Modena, 1969) è forse un unicum nel panorama giornalistico italiano. Non perché sia l'unico a parlare di opera lirica, ma perché è l'unico a farlo con tanta passione totalizzante e (allo stesso tempo) umorismo e leggerezza. Un vero toccasana, in una branca dello spettacolo troppo spesso segnata da conservatorismo becero e persino cattiveria, in certo pubblico. Questo, nel linguaggio di Mattioli, è il pubblico delle "care salme" o (in una versione più gentile) dei "semifreddi". Il riferimento necrofilo, comunque, non cambia. Quello del giornalista è un avvertimento: il teatro, per esistere, deve essere vivo . Per quanto si possa avere nostalgia di vecchie glorie come Franco Zeffirelli, Maria Callas o Luchino Visconti, the show must go on . Anche l'opera lirica deve trovare modi per parlare al pubblico attuale. Non può essere messa in un museo. Non può ignorar...

"Voodoo Mon Amour": il nuovo spettacolo di Nicola Fasanini

Il regista e drammaturgo Nicola Fasanini è già stato ospite su queste pagine per i suoi spettacoli su angeli e demoni . Stavolta, ha voluto viaggiare più in là, nell'universo del vudù .  Voodoo Mon Amour era infatti il titolo dello spettacolo rappresentato al teatro dell'Oratorio S. Paolo VI di Castel Mella, sabato 17 maggio 2025. In scena, c'erano Francesco Santi, Elisa Fumasi, Charlotte Mattini, Francesca Ambrogi, Giacomo Sebastiano Micheli, Giulia Pelizzari, Herbert Brunelli, Irene Schena, Jacopo Albertini, Laura Fumasi, Lorenzo Schena, Manuele Pedretti, Martina Zacchi, Michele Traversari, Nicola Minardi, Silvia Traversari. Un cast numeroso per interpretare il folto pantheon vudù, vestito coi costumi di Pietro Fassina. Ma cos'è il vudù ? Per molti, è vagamente connesso con bamboline, maledizioni e stregonerie. I più raffinati lo ricollegano alle storie sugli zombie. In realtà, è una religione sincretica , affermatasi a Haiti e non solo. È nata dal politeismo e d...

Un Halloween di fiabe per giocare con la paura

Basta dare un'occhiata al mondo dell'intrattenimento per capire che la paura , in qualche modo, piace sia ai grandi che ai piccini. I "mostri" spaventano, intrigano, stupiscono e si fanno simboli: alcuni (come Dracula o la creatura di Frankenstein ) sono persino volti familiari. Sono anche portatori di un certo umorismo, nel loro essere caricatura e deformazione.  Ecco perché Halloween resiste e prospera, nonostante le polemiche che lo accompagnano immancabilmente ogni anno. I più sensibili alla sua "magia" sono i bambini, pronti come sono a vivere le emozioni senza remore. Per questo, il Comune di Manerbio ha dedicato una festa di Halloween a loro, il 31 ottobre 2024. Sono stati invitati a presentarsi mascherati e si sono visti offrire la merenda. L'evento ha avuto inizio con le "fiabe di paura" dell'associazione culturale Controsenso Teatro . Gli attori Alberto Branca e Massimiliano Grazioli hanno accolto i piccoli al Teatro Civico ...

Il Canto V dell' "Inferno" a Manerbio

Al Teatro Civico "M. Bortolozzi" di Manerbio, il 28 settembre 2024, è andato in scena "Il Canto V dell' Inferno" . La storia di Paolo e Francesca è stata declamata da Domenico Chiofalo , avvocato con la passione per Dante e per la musica. Sempre lui ha spiegato che il viaggio oltremondano della "Commedia" potrebbe anche essere letto in senso psicanalitico : l' "Inferno" è l'il mondo delle pulsioni profonde e censurate; il "Purgatorio" è la fatica dell'Io che vuol rendersi autonomo da queste pulsioni; il "Paradiso" è la pace data dall'equilibrio fra ragione e passioni.   Il secondo cerchio infernale, quello dei lussuriosi, è descritto dall'Alighieri come destinato a coloro "che la ragion sommettono al talento" (v. 39). Secondo Chiofalo, questa definizione potrebbe essere applicata a tutti i dannati: prima ancor che trasgredire un divieto religioso, hanno violato norme etiche elaborate dalla...

Letture al museo: classiche, ma non troppo

“Classici ma non troppo” è la serie di eventi organizzati dalla Biblioteca Civica di Manerbio per promuovere antichi patrimoni culturali presso il pubblico cittadino. Abbiamo già assistito agli spettacoli multietnici nel Parco Rampini; con l’inizio dell’autunno, sono arrivate le “Letture al Museo” .  Elena Baiguera             In realtà, sono state tenute al Teatro Civico “M. Bortolozzi”, ma con la partecipazione di Elena Baiguera , archeologa e conservatrice del Museo Civico di Manerbio. A lei è toccato il compito di inquadrare storicamente i brani letti e di introdurli presentando un reperto a tema.             La sera del 5 settembre, il filo conduttore dello spettacolo è stato il cibo . Il reperto mostrato ai manerbiesi, in quel caso, era una coppa di grande valore, proveniente da Arezzo.             Il 26 se...

Teatro dappertutto: da Ariosto al Maghreb

La serie di spettacoli estivi "Classici ma non troppo" ha visto un altro appuntamento, dopo quello con le danze classiche indiane . Stavolta, la Biblioteca di Manerbio ha collaborato con la compagnia CicogneTeatro , famosa per i suoi spettacoli multiculturali nel segno della solidarietà e dei diritti umani. Insieme, hanno allestito "Teatro dappertutto" , una performance tenutasi nel Parco Rampini la sera del 30 agosto 2024. Un doveroso ringraziamento è andato ai ragazzi che hanno collaborato e all'Associazione Chorouk di Manerbio per aver fatto pubblicità all'evento.  L'attore protagonista era Abderrahim "Abdul" El Hadiri , originario di Marrakech, già noto ai manerbiesi per l o spettacolo "Parole sulla sabbia" dell'anno scorso. Claudio Simeone, autore dei testi, ha curato con lui la regia. La colonna sonora è stata eseguita dal vivo da Mattia Grazioli con chitarra e percussioni. El Hadiri è in Italia dal 1989. Ha conosciut...

La danza classica indiana incanta Manerbio

La Biblioteca Civica di Manerbio è l’organizzatrice di una serie di spettacoli intitolata “Classici, ma non troppo” . Si tratta di forme di teatro all’aperto che coinvolgono le famiglie nelle sere estive, proponendo patrimoni di cultura etnica e folklorica in un modo semplice e godibile per tutti. Il 23 agosto 2024, al Parco Rampini, è stata la volta del “Caleidoscopio d’Oriente” : esempi di danza classica indiana che hanno dispiegato una fantasia di colori e movimenti. Lo spettacolo è stato realizzato dalla compagnia “Teatro Tascabile” di Bergamo e ha visto la collaborazione con la comunità Sikh “Gurdwara Shri Guru Hargobind Sahib Ji” di Leno, il tempio induista “Shani Mandir” di Borgo San Giacomo e lo Shri Guru Ravidass Temple di Manerbio.               Degli stili di danza classica esistenti in India, ne sono stati rappresentati solo tre; ma sono stati più che sufficienti per stupire con la loro accuratezza e complessit...

I Burattini di Babette e Bazzan

Gerda ne La Regina delle Nevi Esistono ancora i burattini nel XXI secolo? Certamente! Quest’arte antica, incantevole nella sua semplicità, ha tuttora estimatori e praticanti. Come Fulvia “Babette” Marai , che ha accettato di farsi intervistare per questo blog.  1 ) Quella dei burattini è una tradizione di famiglia, giusto? Ci parleresti di tuo zio Giacomo Onofrio e della sua carriera di burattinaio? Si, è una tradizione che risale al 1925, quando il mio bisnonno Giacomo Onofrio -detto il "Fiacca"- fondò la Compagnia dei Burattini Onofrio. Il mio bisnonno era già un acrobata ed un clown ("Fiacca" era il suo nome d'arte da clown) ma, a seguito di un incidente a cavallo, fu costretto a ricoverarsi in ospedale. Lì, per guadagnare qualcosa durante la lunga degenza ed approfittando del fatto che le stanze degli ospedali di allora erano delle lunghe camerate con decine di letti, cominciò ad esibirsi con dei burattini presi in prestito dalle suore (loro le u...