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Visualizzazione dei post con l'etichetta premi letterari

Scriìt sö l’acqua

  Quand saró sóta ‘na préda cói fiùr, chèl che ‘l ga sarà ‘nsìma ‘l sarà mìa ‘l mé nòm.   ‘L mé nòm, come ön udùr dè matìna e dè póm, come i l’a troàt prìma   che mé ghìes dè fà töta chèsta comédia sö ‘na tèra che l’è sènsa memórie,  l’è scundìt dè l’aria ‘n dè le sò stórie, l’è scriìt sö l’acqua che a la mórt remédia. Traduzione: " Scritto sull’acqua". Quando sarò sotto una pietra accompagnata da fiori,/quello che ci sarà sopra/non sarà il mio nome.//Il mio nome, come un odore/di mattina e di mele,/come l’han trovato prima/che dovessi fare tutta questa commedia/su una terra che è senza memorie,//è nascosto dall’aria nelle sue storie,/è scritto sull’acqua che alla morte rimedia.” Premio speciale "Memo Bortolozzi" , 11^ edizione del premio di poesia dialettale bergamasca e bresciana "L'acqua èn vèrs" bandito dall' Associazione Palcogiovani , bando speciale 2023 - edizione bresciana.

“Ogni goccia è un progetto”: la solidarietà che premia

La solidarietà, se non sempre paga, di certo premia. È quanto è avvenuto il 20 marzo 2022 al Teatro Politeama di Manerbio, con la premiazione del concorso letterario “Ogni goccia è un progetto” . I lettori assidui di Paese Mio ne hanno già certamente sentito parlare su queste pagine . Si trattava di una competizione per racconti, bandita dall’associazione locale “Gocce di solidarietà”, dedita ad aiutare minori e famiglie in difficoltà. La tematica da trattare, ovviamente, era la solidarietà; gli elaborati dovevano essere destinati a lettori piccoli e giovanissimi. La cerimonia di premiazione è divenuta anche un modo per celebrare il ventesimo anniversario dalla nascita dell’associazione.              L’evento era patrocinato non solo dal Comune di Manerbio, ma anche dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Brescia. Per l’occasione, sono stati esposti i lavori prodotti dagli alunni della scuola dell’infanzia, della scu...

Persefone

Par che l’abbia imparata, quest’arte di scendere un’umida scala per far l’amore solo nel pozzo ove si riversa l’estate Non t’avrei voluto, strano sposo che m’incanti con quegli occhi di fuoco fatuo Ma chi vuol cogliere un fiore si tracanni pure la terra ove muore il seme. Per il mio piede leggero                         e sicuro non mi manca mai la via verso il sole Ma, nel ventre, quel seme di melograno che da te ho raccolto mi fa tua più d’un possesso. 3^ classificata alla sezione C (“Poesia a tema libero”) del  concorso “Primavera di Poesia” (Brescia, 2019, 2^ edizione), dedicato ad Alda Merini e bandito dal gruppo “Poeti e Poesie”.

"Hoc est corpus meum" per Famolo Libero 2018

Il soggiorno di Arianna aveva un pavimento in cotto e un soffitto con travi in vista. Il lume ovattato del lampadario era arricchito da vari faretti. «Mi piace lavorare con la luce artificiale» spiegò Arianna. Angelo annuì. Maurizio, invitato ad assistere alla posa, si sistemò discretamente sul divano.             La ragazza aveva spiegato che voleva tratteggiare uno schizzo per un “San Sebastiano”. Più che un omaggio devoto, sarebbe stato uno alla bellezza e al dolore - aveva precisato. «Ti legherò qui» indicò la padrona di casa, puntando il dito contro una piantana. Angelo respirò a fondo e si apprestò a sbottonarsi la camicia. «Un attimo…» gli soffiò l’amica all’orecchio. «Permetti che faccia io?»  Pietro Perugino, San Sebastiano, 1495 circa. La mano affusolata di Angelo ricadde obbediente. Le dita di Arianna infusero al suo petto un formicolio bruciante. Il ragazzo gettò un’occhiata al divano. Maurizio rimaneva ...

Dioniso

Sara si fissava nel ritaglio dello specchio; le sue ciocche d’inchiostro serpeggiavano lungo le spalle seminude, lungo il disegno delicato delle scapole.             Dal letto, Mirko la occhieggiava con studiata distrazione. Nel corridoio del collegio, gli altri allievi del “Cairoli” vociavano e rimandavano tonfi da una parete all’altra, in quella che doveva essere un’improvvisata partita di calcio con una palla di cartacce.             «Domani, non verrò a trovarti» annunciò Sara, passando il pettine di Mirko là dove, poco prima, si erano immerse le dita di lui. «Non so tu, ma io avrò bisogno di riposare, la notte prima della recita».  Baccanti. Fonte: igiornielenotti.it «Non c’è problema» mormorò lui, in un soffio tenero e rauco. Finalmente, anche Mirko aveva trovato posto nelle iniziative teatrali della professoressa Fusini . Negli anni precedenti, lei aveva...

Anime perdute

Quando Antonio, Norma ed Enrico si erano incontrati all’ombra delle torri, avevano un sottile bagaglio di esperienze in band musicali alle scuole superiori – e di miraggi lunari, nelle anime acerbe. I primi due erano coetanei e compagni di corso, appena immatricolati a Lettere. Enrico aveva un paio d’anni in più, un diploma da perito elettronico e un futuro da ingegnere. Erano uniti da un feticismo per gli Evanescence, Carl Orff e l’electro-medieval . Nella placidità accademica di Pavia, il loro poteva figurare come un singolare incontro d’anime. Ma quel capriccio di poesia non passò mai per la loro mente, ancorata alle sessioni d’esame, agli affitti e alle spese.             Enrico aveva conosciuto Antonio quando questi aveva tentato, sul cellulare, quel numero affisso alle bacheche dell’università. Il più vecchio aveva così accettato di dividere l’appartamento con lui. Fuori dall’orario di lezione, erano una coppia fissa e ...