Par che l’abbia imparata, quest’arte
di scendere un’umida scala
per far l’amore
solo nel pozzo
ove si riversa l’estate
Non t’avrei voluto, strano sposo
che m’incanti con quegli occhi
di fuoco fatuo
Ma chi vuol cogliere un fiore
si tracanni pure la terra
ove muore il seme.
Per il mio piede leggero
e
sicuro
non mi manca mai
la via verso il sole
Ma, nel ventre,
quel seme di melograno
che da te ho raccolto
mi fa tua
più d’un possesso.
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