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"Perché la vita": il tumore alle ovaie raccontato da Manuela Podda

Il tumore alle ovaie , tuttora, non può essere scoperto in tempi precoci. Viene spesso diagnosticato quando è già in fase avanzata e ciò significa che è quasi sempre letale. Questo dramma è stato raccontato con delicatezza e compartecipazione emotiva dalla fotografa Manuela Podda .  La sua mostra Perché la vita  (curata con la collaborazione di Simone Cerio) ha un titolo aperto ed enigmatico, come lo sono l'esistenza umana e l'esperienza della morte. L'esposizione fotografica ha già visto diverse edizioni, prima di approdare a Manerbio. Qui è stata ospitata da Palazzo Luzzago ed è stata inaugurata il 1 maggio 2025. Fino all'8 dello stesso mese, i manerbiesi hanno potuto contemplare i risultati di questo progetto collettivo. Perché la vita può infatti essere considerato un dono delle pazienti ritratte e delle loro famiglie. La mostra fotografica è stata il frutto di un lungo percorso di condivisione e confidenza tra Manuela Podda e altre donne, accomunate dal fatto di ...

50 anni di AVIS Manerbio: una festa che fa buon sangue

50 anni di AVIS Intercomunale di Manerbio: premiazione dei donatori storici Cinquant’anni si compiono una volta sola e sono un traguardo ragguardevole per un’associazione locale. È l’età che ha raggiunto l’ AVIS Intercomunale di Manerbio nel 2018. Le sue radici affondano nel 1938 , quando si costituì un nucleo informale di donatori di sangue nei paesi limitrofi, a disposizione dell’ospedale locale. In questa fase, erano particolarmente importanti l’impegno personale e la stretta amicizia fra i donatori. Si pensi anche solo al fatto che pochissimi possedevano un telefono, all’epoca, e che l’incombenza di coordinare il volontariato spettava all’unico cui era toccata questa fortuna. L’associazione si costituì ufficialmente nel 1968.  Per festeggiare degnamente il mezzo secolo di vita, l’AVIS manerbiese ha organizzato una generosa festa sociale. Erano invitati i soci, con amici e familiari, nonché avisini dei centri vicini e autorità civili. L’evento ha avuto luogo il 15 sette...

Le castagne fanno buon sangue

Arriva novembre, col suo gradito carico di frutti autunnali e prodotti suini. Ne beneficia, come sempre, l’AVIS di Manerbio, per la raccolta fondi. Il 13 novembre 2016, la cittadinanza manerbiese è stata invitata al Piazzolo di via XX Settembre per l’annuale castagnata con vin brulé ed altri extra. A preparare le caldarroste ha collaborato il Vespa Club locale. Giusto per confermare lo spirito di sostegno fra associazioni, i donatori di sangue esponevano volantini dedicati all’AIDO, l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule: la sezione provinciale di Brescia, intitolata a Laura Astori, cerca nuovi aderenti.              Ai banchettanti, l’AVIS ha offerto il suo nuovo calendario, dedicato alla cultura contadina e ai proverbi dialettali. Era possibile anche acquistare i biglietti di una lotteria: l’estrazione dei premi era stata fissata al 16 dicembre 2016, in occasione della Shopping Night. ...

Il tempo delle castagne

È arrivato novembre; con esso, le umili gemme dell’autunno: le castagne. Come è naturale per le piccole città, questo porta a pubblici momenti di convivialità a base di caldarroste.             Così, a Manerbio, ha fatto il circolo locale delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (ACLI). Il 31 ottobre 2015 (coincidenza casuale…), è stata offerta una castagnata a soci e simpatizzanti. Ovviamente, non di sole caldarroste vive l’uomo, perciò erano presenti anche stuzzichini fatti in casa, dolci e salati. Il vino era quello selezionato nell’Oltrepò Pavese dal Gruppo di Acquisto Solidale. La festa, però, era dedicata soprattutto a chi aveva partecipato alle gite del Gruppo Turistico ACLI: le foto-ricordo venivano proiettate nella sede del circolo. “Dulcis in fundo”: una socia, Domenica Brusinelli, era appena stata insignita di una medaglia e di una targa per il 70° anniversario dalla fondazione delle ACLI della Provincia di Bre...

La prima volta, ovvero Almeno qui si può ridere

Attendo in fila, sventolando il mio bravo foglio compilato con la lista di tutti i possibili e immaginabili quesiti legati al mio sangue (liscio o effervescente? Con ghiaccio o senza?). Con me, ci sono tre uomini e una ragazza che si è fatta accompagnare da un’amica. Per il momento, sono abbastanza distesa. Ma qualcosa già mi dice che, presto, mostrerò la stessa scioltezza di Jonathan Harker nel castello di Dracula.              «È la prima volta?» mi domanda un’infermiera. Confermo. «Allora, aspetti. E si beva un succo di frutta». Mi rifornisco al bendidio apparecchiato nell’altra metà della stanza.             Il primo assaggio dell’esperienza è un forellino su un polpastrello. L’amica dell’altra ragazza è particolarmente poco entusiasta dello spettacolo. A dirla tutta, non lo sono nemmeno io. Comunque, l’operazioncina è velocissima e pulita.   ...

A prova di sangue

L’infermiera prepara l’ago per il prelievo.  «Preferisce sedersi o sdraiarsi?» La ragazza – quasi ventisei anni – sceglie lo sgabello. Una settimana prima, si è presentata nella sede AVIS di quella piccola città e ha fatto domanda d’iscrizione. Perciò, ecco che si sottopone a tutti gli esami di rito, per verificare la bontà di quel sangue che tutte le zanzare locali hanno già degustato e apprezzato.             «Data di nascita… ecco…» Lei conferma, mentre l’infermiera rilegge le carte. «Hai più o meno l’età dei miei figli» constata quest’ultima, compiaciuta. «Hai fatto il liceo qui, vero? Magari, li conosci pure…» Li nomina e l’aspirante donatrice li riconosce entrambi. Del resto, è difficile non riconoscersi fra coetanei, là dove lei vive.             Finito il prelievo, è pronta l’impegnativa per l’elettrocardiogramma e la radiografia. L’infermiera dà le ...