Un plin! apre anelli d’aria attorno al tuo dito. Giochi, Attico, tra il bianco e il nero dei tasti; una piega bruna nelle ciglia. S’acquatta la tua anima nei propri “dolci bruttissimi versi” (1) -così li direbbe Gozzano. Anch’essa ha lo sfarzo goffo d’un melodramma: grappolo di ninnoli, “palpiti” e “ardori”, che pure strappan, tra i sogghigni, una lacrima. Ho numerato i tuoi eccessi in un libretto di rime spaiate, abbozzato nel margine fra il cuore e il capriccio. Poi, li ho cullati uno per uno e ho sorriso –sono loro a tenermi qui, beata nei velluti grotteschi d’un palco che guarda sul tuo cuore. (1) Cfr. Guido Gozzano, “L’amica di nonna Speranza”, I Colloqui (1911), v. 32. Pubblicato su: AA.VV., Dieci anni I, a cura di I.v.a.n. Project, Villasanta (MB) 2017, Limina Mentis , p. 24
Mi piace pensare a un blog come a una porta aperta su dimensioni diverse, dal fantastico al reale... come a qualcosa che ci porta una boccata d'ossigeno. Qui troverete libri, film, pensieri, ironia, arte, cronaca e storia locale. Una scatola a sorpresa, ma sempre con un occhio per cultura e creatività.