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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

"Il sole d'agosto sopra la Rambla", di Damiano Dario Ghiglino

TITOLO: Il sole d’agosto sopra la Rambla  Damiano Dario Ghiglino, Il sole d'agosto sopra la Rambla AUTORE: Damiano Dario Ghiglino GENERE: Lgbt, drammatico PREZZO: ebook 4,99 € | cart. 11,90 PAGINE: 127 TRAMA Sono i “giovani tramonti”, fragili e tenaci, ragazzi gay dai cuori spezzati impressi indelebilmente sullo sfondo di una Barcellona sotterranea. Ognuno alla ricerca di qualcosa e in fuga da qualcosa, ognuno con le proprie paure e i propri segreti. Tra prostituzione e dipendenze, locali malfamati e preti pedofili, nostalgie e desideri brucianti, passioni e tenerezze passeggere, in attesa di quell’evento imprevedibile che cambierà per sempre le loro esistenze, cercheranno di fermare il tempo per vivere unicamente il presente ed attendere l’amore in quella dimensione, così sfuggente ed ambigua, dell’istante stesso. Eppure quando un sentimento forte e sconosciuto si farà strada nei cuori dei diciottenni David e Borja, i più giovani del gruppo, la diffid

Un film leggero con una morale pesante

«Non è arrivato il film che avevo prenotato… Allora, guardiamoci questo». Così, sul piattino del lettore DVD, è arrivato Animali fantastici e dove trovarli (2016; regia di David Yates). Degno complemento di quella serata per sole ragazze, fra divano e biscotti casalinghi. Da adolescente, fui una fan devotissima di Harry Potter. Mi sbellicai dalle risate (e da una struggente nostalgia di un mondo impossibile ), leggendo l’antenato cartaceo del film suddetto: un testo scolastico di Hogwarts con gli scarabocchi attribuiti a Harry, Ron e Hermione.  Newt Scamander (Eddie Redmayne) istruisce il babbano Jacob Kowalski (Dan Fogler). Fonte: comingsoon.it             Attualmente, però, le mie esigenze sono più sostanziose. Non solo amo fantasy più monumentali (J.R.R. Tolkien vi dice qualcosa?), ma preferisco coltivare la saggistica. E, in particolare, approfondire l’alchimia , la stregoneria e la magia rituale storicamente praticate. Morale della favola (letteralmente!): non ho avuto

Dioniso

Sara si fissava nel ritaglio dello specchio; le sue ciocche d’inchiostro serpeggiavano lungo le spalle seminude, lungo il disegno delicato delle scapole.             Dal letto, Mirko la occhieggiava con studiata distrazione. Nel corridoio del collegio, gli altri allievi del “Cairoli” vociavano e rimandavano tonfi da una parete all’altra, in quella che doveva essere un’improvvisata partita di calcio con una palla di cartacce.             «Domani, non verrò a trovarti» annunciò Sara, passando il pettine di Mirko là dove, poco prima, si erano immerse le dita di lui. «Non so tu, ma io avrò bisogno di riposare, la notte prima della recita».  Baccanti. Fonte: igiornielenotti.it «Non c’è problema» mormorò lui, in un soffio tenero e rauco. Finalmente, anche Mirko aveva trovato posto nelle iniziative teatrali della professoressa Fusini . Negli anni precedenti, lei aveva coinvolto diversi studenti dell’università di Pavia in pièces di Oscar Wilde o di William Shakespeare, inscenate

Tra il bianco e il nero

Un plin! apre anelli d’aria attorno al tuo dito. Giochi, Attico, tra il bianco e il nero dei tasti; una piega bruna nelle ciglia. S’acquatta la tua anima nei propri “dolci bruttissimi versi” (1) -così li direbbe Gozzano. Anch’essa ha lo sfarzo goffo d’un melodramma: grappolo di ninnoli, “palpiti” e “ardori”, che pure strappan, tra i sogghigni, una lacrima. Ho numerato i tuoi eccessi in un libretto di rime spaiate, abbozzato nel margine fra il cuore e il capriccio. Poi, li ho cullati uno per uno e ho sorriso –sono loro a tenermi qui, beata nei velluti grotteschi d’un palco che guarda sul tuo cuore. (1)     Cfr. Guido Gozzano, “L’amica di nonna Speranza”, I Colloqui (1911), v. 32. Pubblicato su: AA.VV., Dieci anni I, a cura di I.v.a.n. Project, Villasanta (MB) 2017, Limina Mentis , p. 24

Esercitazioni al pianoforte

Qualcosa gocciola dalla penombra rampicante sui muri, in corridoio. È un sentore di musica arcana, il pregno brivido del golfo mistico quando inizia il serpeggio degli accordi. E infatti: cadon boccoli argentini, la pioggia carezzevole del piano- forte. Incontran lo specchio dei miei orecchi e si frangono in stille, in mille lucciole. Non so distinguere Mozart o Handel, né padroneggio la danza sofistica che si arzigogola su un pentagramma. Ma quel fantasma di corde ha una voce, anzi, più d’una. Non sarà la pioggia nel pineto e nemmen sarai Ermione tu che m’aspetti; ma vuole silenzio anche questo stillar di note incerte, vuole che io mi perda nel suo bosco -per ritrovarti, aprendo quella porta, seduto al consüeto pianoforte. Pu bblicata in: AA.VV., Dieci anni I, a cura di I.v.a.n. Project, Villasanta (MB) 2017, Limina Mentis , p. 23.

Lo stile moresco: una storia multiculturale alla LUM

S’intitolava “Stile moresco” la conferenza che ha chiuso il mese di ottobre per la Libera Università di Manerbio (LUM). Il 26 ottobre  2017,  si è riunita per ascoltare la prof.ssa Graziella Freddi .             La Cappella Palatina a Palermo. “Moresco” deriva da “moro”, a sua volta proveniente dal latino Maurus : “abitante della Mauritania”, intesa in senso più esteso di quello attuale. È uno stile architettonico e decorativo elaborato in seno al mondo musulmano, ma che ha ispirato anche capolavori europei.             L’assenza d’immagini di esseri reali in luoghi pubblici, volta a scoraggiare l’idolatria, diede impulso allo sviluppo di intarsi e decorazioni non figurative di intere pareti: i famosi “arabeschi” . I motivi geometrici denotavano anche lo sviluppo della matematica e costituivano una simbologia del cosmo (4 stagioni, 12 mesi…). A questi, si aggiungano i motivi calligrafici e l’uso del colore: esplosivo, volto a esaltare la forma. In architettura, fu elaborata u

Vivaldi: dall’oblio al ritorno alla fama

Chi non ha mai sentito parlare del compositore Antonio Vivaldi (Venezia 1678- Vienna 1741) ?  Così famoso oggi, morì dimenticato e in rovina. I manoscritti delle sue composizioni musicali, fra eredità, passaggi di mano, lasciti e acquisti, riemergeranno all’inizio del Novecento. L’avventurosa vicenda è stata romanzata da Federico Maria Sardelli, in: L’affare Vivaldi (Palermo 2015, Sellerio).  Il trio Franco Nobis, Marco Tansini e Silvia Sesenna Una serata nel salone di rappresentanza del Municipio manerbiese è stata intitolata, appunto: “Vivaldi: dall’oblio al ritorno alla fama”. Era stata organizzata dal Comune (Assessorato alla Cultura) e dall’associazione Amici della Biblioteca di Manerbio. La data era il 22 ottobre 2017.             Erano stati invitati Franco Nobis (flauto), Marco Tansini (flauto) e Silvia Sesenna (clavicembalo). Prima di ogni pezzo musicale, veniva esposta una “puntata” dell’ “affare Vivaldi”. Dal 1741, si passò al 1922: anno in cui, a Borgo San Martino

Religiosità in mostra: fotografare lo spirito

La festa della Beata Vergine del Rosario (7 ottobre) , notoriamente, a Manerbio è “la Seconda [Domenica] di Ottobre”. Quest’anno, la consueta mostra organizzata dal Fotoclub Manerbio ha pensato bene di scegliere un tema concordante: “Religiosità” . L’esposizione è rimasta aperta dal 7 al 9 ottobre 2017, nella Sala Mostre del palazzo municipale.  Parte della mostra "Religiosità" del Fotoclub Manerbio. Di Domy Pizzamiglio era l’inquadratura di due piedi devotamente scalzi, al Santuario Le Fontanelle di Montichiari. In Rue Saint-Anselme (Aosta), le prime lettere di una firma della moda formavano un “Dio” imprevisto. Da Borgo San Giacomo, venivano le immagini del Tempio Sikh: un frammento d’India trapiantato nella Bassa. E sempre indiano è il Baisakhi : la festività primaverile dell’anno nuovo , nonché commemorazione della nascita del sikhismo. Una partecipante a detta ricorrenza portava un velo simile a quello che indossavano le nostre nonne e bisnonne per recarsi in