Da Don Camillo (1948): “Ci fu lo sciopero dei giornalieri e dei famigli da spesa proprio nel pieno del raccolto, e la roba nei poderi grossi cominciò a intristire. […] La ‘Volante proletaria’ comandata dallo Smilzo avvistò una mattina uno che stava lavorando sotto un filare di viti del Verola e lo catturò portandolo quasi di peso in piazza dove i giornalieri e i famigli aspettavano seduti per terra. […] ‘Un momento!’ disse Peppone. ‘Prima vogliamo vedere con che razza di canaglia abbiamo a che fare.’ Lo Smilzo gli aveva allungato il portafogli trovato in una tasca dell’uomo, e Peppone, passato l’uomo al Brusco, sfogliò le carte e consultò a lungo le tessere. Poi rimise tutto dentro il portafogli e lo riconsegnò all’uomo. ‘Lasciatelo!’ ordinò a testa bassa. ‘C’è un equivoco.’ ‘Perché?’ urlò la donna scarmigliata. ‘Perché sì’ rispose Pepp...
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