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Visualizzazione dei post con l'etichetta giovannino guareschi

Il laureato

Da Don Camillo (1948): “Ci fu lo sciopero dei giornalieri e dei famigli da spesa proprio nel pieno del raccolto, e la roba nei poderi grossi cominciò a intristire. […] La ‘Volante proletaria’ comandata dallo Smilzo avvistò una mattina uno che stava lavorando sotto un filare di viti del Verola e lo catturò portandolo quasi di peso in piazza dove i giornalieri e i famigli aspettavano seduti per terra. […] ‘Un momento!’ disse Peppone. ‘Prima vogliamo vedere con che razza di canaglia abbiamo a che fare.’             Lo Smilzo gli aveva allungato il portafogli trovato in una tasca dell’uomo, e Peppone, passato l’uomo al Brusco, sfogliò le carte e consultò a lungo le tessere. Poi rimise tutto dentro il portafogli e lo riconsegnò all’uomo.             ‘Lasciatelo!’ ordinò a testa bassa. ‘C’è un equivoco.’ ‘Perché?’ urlò la donna scarmigliata. ‘Perché sì’ rispose Pepp...

Quando c'entra la politica

Da Don Camillo (1948): “…nel ’22 giravano per la Bassa i ‘18 BL’ con le squadre che andavano a bruciare le cooperative socialiste […] Erano tutte zucche senza sentimento, perché soltanto le zucche senza sentimento possono fare la politica bruciando le forme di grana, il lardo, i salami, la farina, spaccando a colpi di scure le caldaie di rame dei caseifici e ammazzando a moschettate i maiali come appunto si faceva allora nelle cooperative socialiste della Bassa…” *    *    * “Don Camillo ritornò a casa agitatissimo e andò a raccontare tutto al Cristo dell’altare. ‘È mai possibile che un galantuomo’ concluse ‘debba ridursi a crepare come un cane per uno stupido orgoglio di questo genere?’ ‘Don Camillo’ rispose il Cristo sospirando ‘tutto è possibile, quando c’entra la politica. In guerra l’uomo può perdonare al nemico che poco prima tentava di ucciderlo e può dividere con lui il suo pane, ma, nella lotta politica, l’uomo odia il suo avversar...