Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Il maiale: dall’iconografia dei santi al design industriale

Del maiale non si butta via nulla. Anche a livello estetico. La devozione popolare lo vuole persino nell’alto dei cieli, al fianco di S. Antonio abate . Esso ricorda il grasso suino col quale si fabbricavano i medicamenti contro l’ergotismo e l’ Herpes zoster : il “fuoco di Sant’Antonio”, appunto. Nel IX sec., le reliquie di S. Antonio furono traslate da Costantinopoli alla Motte-Saint-Didier, in Francia. Qui, dove già c’era un monastero benedettino, venne istituita una comunità laica che curasse i malati nel modo suddetto. Quella prima comunità laica si trasformò gradualmente nell' Ordine Ospedaliero dei canonici regolari di sant'Agostino di sant'Antonio Abate, o degli “Antoniani” , approvato nel 1095 da papa Urbano II e confermato nel 1218 da una bolla di Onorio III. Un privilegio accordato agli Antoniani fu quello di poter allevare maiali per uso proprio.             Uno dei maiali dipinti da Mario Cantaboni per ELIOPIG. Nell’era della produzione in serie, il porc

Il Giorno del Ricordo: immagini dagli abissi

Da: "Le foibe: immagini di un dramma" di Cesare Mor Stabilini (Manerbio, BS) Il Giorno del Ricordo ricorre il 10 febbraio, data in cui (nel 1947) i trattati di Parigi assegnarono alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia. Lo scopo, appunto, è ricordare quanto avvenne nel secondo dopoguerra in Istria, in Dalmazia e a Fiume: aree contese tra Italia e Jugoslavia e teatri di quella pulizia etnica associata alle foibe . Queste sono profonde cavità naturali tipiche dell’Istria. Esse furono impiegate per far scomparire i cadaveri dei caduti negli scontri fra nazifascisti e partigiani; ma anche per precipitarvi le vittime delle violenze scatenate fra 8 settembre 1943 e primavera del 1945, a opera del movimento di liberazione sloveno e croato e del nuovo Stato iugoslavo creato da Tito (Kumrovec, 1892 - Lubiana, 1980). Gli “infoibati” erano oppositori politici, ma anche e soprattutto italiani residenti in loco. L’obiettivo fascista di estendere l’influenza

27 gennaio: la Memoria in mostra

Una pagina da "Lager", inserto di "Triangolo Rosso" (mensile dell'ANED), 1985. Presso la Biblioteca Civica , dal 27 gennaio al 27 febbraio 2018, è stata installata una mostra dedicata alla Giornata della Memoria . Uno dei pannelli ricordava l’ottantesimo anniversario delle leggi razziali (1938-2018). Una scatola in legno, aperta, riportava invece il logo dell’A.N.P.I. Manerbio - Sezione “Giuseppe Bassani”. All’interno del coperchio, era riportata un’espressione di Liliana Segre (Milano, 1930), testimone dell’Olocausto e senatrice a vita dal 19 gennaio 2018: quella che definisce i giovani “candele della memoria” . Il contenuto della scatola erano (appunto) lumini colorati, a cui erano legate note biografiche o citazioni documentarie su cartoncino.     La parte più consistente della mostra era costituita da ingrandimenti delle pagine di “Lager”: supplemento a un numero di “Triangolo Rosso”, mensile dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati politici n

Giornata della memoria: fotografare la banalità del male

Per la Giornata della Memoria (27 gennaio) 2018, l’I.I.S. “B. Pascal” di Manerbio ha allestito una mostra fotografica in Aula Magna. Gli scatti sono rimasti esposti dal 22 al 27 gennaio. Erano accompagnati da una locandina che così recitava: “Reportage fotografico 1993 nei luoghi della bestialità. 1933-1945. Fotografie attuali 1987-1993 di Cesare Mor Stabilini .” I testi che accompagnavano le scene erano invece attribuiti a Giuseppe Barbieri.  Dal reportage fotografico di Cesare Mor Stabilini per la Giornata della Memoria 2018 (Manerbio, BS)             Le figure in bianco e nero rappresentavano immagini tristemente note: gli ingressi dei campi di sterminio nazisti, con cieli bianchi, alberi spogli, grandi cancelli, rotaie; forni crematori; torrette; fili spinati; i prigionieri ridotti pelle e ossa, o già cadaveri ammassati. Altrove, invece, si aprivano gli occhi di vittime vive (quelli di una ragazza aggredita, o di bambini con le mani in alto); stelle cucite sui cappotti di d

Essere o apparire? Il dilemma è ancora in scena

Marietta (Sara Tomasoni) "accudisce" la vecchia zia (Elisabetta Provezza). In secondo piano: Lello (Giancarlo Maggini) e Carlo Brandolini (Ennio Donini) La compagnia manerbiese “Le Muse dell’Onirico” non è più una sconosciuta, per i suoi compaesani. Ha animato il secondo Carnevale, sempre nei panni dei conti Luzzago. Soprattutto, il 20 gennaio 2018, ha portato al Teatro Civico “M. Bortolozzi” la commedia che sta replicando per la Bassa bresciana e cremonese: Essere o apparire, questo è il dilemma . La pièce è tratta da Fumo negli occhi di Faele e Romano (2002). Il testo presentato è frutto di un adattamento a opera della direttrice artistica, Daniela Capra, e del regista Davide Pini Carenzi, che ha curato anche la preparazione degli attori. Se Fumo negli occhi si svolgeva negli anni ’60, Essere o apparire, questo è il dilemma trasporta la vicenda ai giorni nostri. Sono state aggiunte anche parti dialettali, per rendere più realistici i litigi domestici. Luci e suo

Il Medioevo mostruoso e fantastico di Jennifer Radulović

Il Circolo del Gotico , diretto e fondato dalla dott.ssa Jennifer Radulović , ha scelto di aprire le attività del 2018 a Brescia : la città ove i suoi eventi sono maggiormente seguiti. Il 17 febbraio 2018, dunque, il Teatro San Giovanni Evangelista ha ospitato la conferenza: “Medioevo mostruoso. Demoni, leggende e figure fantastiche nell’Età di Mezzo.”  "Medioevo mostruoso" Il Circolo del Gotico di Jennifer Radulović Brescia, 17 febbraio 2018             Due mistificazioni accompagnano il concetto di “Medioevo”. La prima, di matrice illuminista, lo vede come un “periodo buio” di negazione della libertà individuale. La seconda, prettamente romantica, lo ricollega alla cavalleria, ai draghi, alle dame da salvare. Per quanto riguarda l’ “oscurità” dell’Inquisizione, delle torture, della volontà di controllare capillarmente le condotte personali, la Radulović ha ricordato che si tratta di caratteristiche più proprie della prima età moderna (‘500-‘600). La visione romant

Un po' di musica sotto l'albero

Fra le iniziative pubbliche per il periodo natalizio 2017, Manerbio ha visto anche un “Concerto di Natale” . Esso si è tenuto il 28 dicembre 2017, nel Salone d’Onore del Municipio (anziché nella Biblioteca Civica, come originariamente previsto). Il Comune l’aveva organizzato col supporto dell’ associazione “Periscope for Arts” . Al pubblico, si sono presentati musicisti in erba provenienti da Manerbio e dintorni. Un’iniziativa simile si era già tenuta sotto i portici della biblioteca, d’estate.             Al Concerto di Natale, hanno preso parte: i violini di Sergio Appiani, Massimo Gobbi, Caterina Grandi, Enrica Monfredini, Amie Weiss, Arianna Zorza; i violoncelli di Paolo Cavagnoli, Roberto Cavagnoli, Marta Battagliola, Nina Falsetti; il contrabbasso di Nicola Barbieri; il mandolino di Mattia Brusinelli; l’oboe di Pietro Bodini; il pianoforte di Corrado Zorza. Il programma, naturalmente, si componeva di brani tipicamente natalizi.  Periscope for Arts e il suo concerto di Natale

Un buon Natale... Sotto la torre

Il coro "Sotto la torre" Anche per la Libera Università di Manerbio (LUM) è arrivato il momento di riposarsi e festeggiare il Natale. Perciò, la lezione del 21 dicembre 2017, al consueto Teatro Civico “M. Bortolozzi”, è stata sostituita da un piacevole concerto: quello del coro “Sotto la torre” . Dirigeva Claudio Bertolini. Con le sue voci maschili, come sempre, la formazione ha eseguito canti popolari, naturalmente a tema natalizio. La LUM ha ricevuto anche gli auguri dell’amministrazione comunale, per bocca dell’assessore Fabrizio Bosio e del sindaco Samuele Alghisi. Commovente è stata la lettura della lettera di saluto inviata dalla vedova di Pedro Almeida Carvalho: un dipendente comunale conosciuto e benvoluto, la cui improvvisa dipartita non è stata ancora dimenticata.             Nel teatro, era stata allestita anche una piccola esposizione di presepi in miniatura , realizzata dagli allievi della LUM durante il corso d’arte del prof. Martino Pini.             I

La storia del Natale dalla mitologia pagana al folklore cristiano

L'agrifoglio: cosa c'entra col Natale? Dopo la lezione sui Templari , la dott.ssa Simona Ferrari è tornata alla Libera Università di Manerbio (LUM) per illustrare altri misteri: “La vera storia del Natale cristiano dalla mitologia pagana al folklore dell’Europa moderna”. La conferenza si è tenuta il 14 dicembre 2017, al Teatro Civico “M. Bortolozzi”.             Alla base dell’odierno modo di festeggiare, vi sarebbero tradizioni legate al solstizio d’inverno , ai Saturnali e al “Sol Invictus” (in latino: “il Sole vittorioso”). Esse avrebbero poi ricevuto una reinterpretazione in chiave cristiana.             Il solstizio d’inverno divide l’anno in due parti: quella in cui le giornate vanno allungandosi e quella in cui s’allungano invece le notti. Questa seconda metà era motivo di terrore per gli antichi: non avendo metodi esatti per prevedere l’andamento delle stagioni, potevano solo sperare che la luce e la primavera tornassero. Il solstizio d’inverno era il mome

I paesaggi disciolti di Claudio Volpi

Il pittore Claudio Volpi a Manerbio Dal 16 al 23 dicembre 2017, la Sala Mostre del Palazzo Comunale di Manerbio ha ospitato “30x30”: una mostra personale del pittore Claudio Volpi . Il titolo alludeva alle dimensioni dei dipinti ospitati: tele quadrate di 30x30 cm, appunto. Mai come in questo caso bisogna riconoscere che conta l’intensità, non le dimensioni.              Claudio Volpi è nato a Casalromano (MN) l’8 agosto 1955. Nel 1970, ha iniziato a studiare pittura a olio, disegno e figura alla scuola “Leonardo da Vinci” di Cremona. Nel 1979, ha fatto parte del gruppo artistico mantovano “Valori plastici”, partecipando a varie mostre collettive e personali. Dopo un lungo periodo di pausa, è tornato alla pittura nel 2004, preferendo ampi paesaggi e scorci di campagna lombarda, perfezionandosi nella tecnica dell’acrilico su tela.             Nel 2011, è stato invitato alla Collettiva d’Arte Contemporanea tenutasi al Quirinale e a quella ospitata dal Castello Reale Valentino, a

A scuola di magia in biblioteca

Lo Smistamento nella Sala Grande di Hogwarts (Manerbio, Palazzo Luzzago) La “Harry Potter Book Night” è un evento che la casa editrice britannica Bloomsbury lancia ogni 1 febbraio, in onore di una sua pubblicazione famosa in tutto il mondo: la saga di Harry Potter firmata da J. K. Rowling, appunto. Il primo volume (“Harry Potter e la pietra filosofale”) uscì nel 1997 e non accenna a perder fascino. Nel 2018, il tema dell’evento è: “animali fantastici” . Probabilmente, si tratta di un omaggio al fortunato film “Animali fantastici e dove trovarli” (2016) , tratto dall’omonimo “pseudobiblion” scritto dall’autrice della saga (2001). Per “pseudobiblion”, s’intende un libro immaginario, citato come vero in un’opera letteraria. “Animali fantastici e dove trovarli” è attribuito a un magizoologo altrettanto fittizio: Newt Scamander, nato nel 1897 e figlio di un’allevatrice di Ippogrifi. Un fattore di gradimento dello pseudobiblion sono gli scarabocchi di Harry Potter e dei suoi amici, ch

Internet e Google: la storia antica di rivoluzioni contemporanee

La pascalina Mentre l’anno volge al termine, la Libera Università di Manerbio prosegue il proprio viaggio ideale intorno al mondo. Il 7 dicembre 2017, il dr. Andrea Soffiantini ha portato al Teatro Civico “M. Bortolozzi” una conferenza dal titolo: “L’invenzione di Google e la rivoluzione mondiale con l’avvio della rete globale”.              La storia è cominciata col grammatico Pāṇini (VII-III sec. a.C. circa): la sua codifica delle regole morfologiche sanscrite pose le basi degli studi che avrebbero portato all’elaborazione dei linguaggi di programmazione.             Risale invece al 150-100 a.C. la macchina di Anticitera : un congegno in grado di realizzare calcoli meccanici (astronomici). Nel Medioevo, fu prezioso il lavoro di matematici come Al-Kwarizmi (780-850), dal cui nome è derivato “algoritmo”. Del 1642 è la “pascalina”, sorta di calcolatrice elaborata dal filosofo B. Pascal. Attorno al 1672, nacque la calcolatrice di G.W. von Leibniz, in grado di eseguire tutte