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Visualizzazione dei post con l'etichetta democrazia

Una domenica bestiale... ai referendum

Sarà perché si tratta comunque di "un finesettimana diverso"... Sarà perché si crea un buon clima umano, quando si trascorrono insieme tante ore di lavoro di squadra... Sarà perché la segretaria è una cara amica dei tempi delle elementari e rivedo tanti vecchi compagni di scuola... Fatto sta che presiedere un seggio stimola sempre il mio lato scanzonato e il mio umorismo peggiore.    Non sono valse ad alcunché nemmeno la sonnolenza da post "notte brava" coi colleghi all' "Aquila Rossa" di Padernello, né l'esame di tedesco alla mattina... Aprire e arredare insieme il seggio per i referendum popolari 2022 , il sabato, è stata una festa. Almeno, prima di realizzare la mole delle schede da contare e autenticare. Il tum tum del timbro scandiva "il passo di danza". Un solo timbro per migliaia di schede... ma (per dirla con Giorgio Gaber)  non si sta poi tanto male, con un tic orizzontale .  Erano tante, belle e colorate... Le schede dei cinque ...

La giornata d'una scrutatrice

«Allora, voi siete nuove, giusto?» E il presidente del seggio spiega qualche rudimento a me e a una giovane signora, per la prima volta sorteggiate come scrutatrici: lei dopo sette anni di attesa, io praticamente al primo colpo. La Fortuna […] de’ pazzi ha cura.             «La riconsegna delle matite - mi raccomando! - è una delle cose di cui siamo legalmente responsabili… Poi, naturalmente, non bisogna far sparire le schede, o scarabocchiarle… tutte cose che chi ha buonsenso non fa comunque». E io che già contavo di scrivere Viva la fOca su tutte le schede…             L’urna, per ora, langue. I suoi angoli sono segnati da scotch bianco - visto che quel cubo di cartone dovrà essere inviolabile come l’Arca dell’Alleanza. Domando al presidente cosa bisogni farne. Lui mi spiega. Così, comincio a fare la toeletta al Sacro Scatolone, a suon di timbri e firme sugli spigoli si...

Bernie Sanders, l’Europa e la democrazia secondo l’Associazione Brainstorm

Bernie Sanders (New York, 1941) - prevedibilmente - non sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, ma non smette di far parlare di sé. In Italia, è appena uscita la raccolta dei suoi discorsi elettorali: “Quando è troppo è troppo! Contro Wall Street, per cambiare l’America”, a cura di Rosa Fioravante (Castelvecchi Editore).              L’associazione culturale “Brainstorm” ha dedicato al volume la serata dell’11 luglio 2016, presso il ristorante manerbiese “La Veranda - Tigelle e Crescentine”, di via S. Faustino. Con la moderazione di Marco Peli, hanno parlato la curatrice Rosa Fioravante e Roberto Rossini, presidente nazionale delle ACLI.             La Fioravante ha tratteggiato un profilo di Sanders. Figlio di un immigrato ebreo polacco che sfuggì al nazismo, «ha incarnato il sogno americano non attraverso la solita competizione sfrenata, ma grazie alla cred...

Il Leviatano

“V’è una cosa che il tremendo Leviatano, il gran mostro autoelettosi campione di democrazia, l’America, ha in comune con le tirannie di destra e di sinistra. E questa cosa è lo Stato forte, arrogante, spietato, sorretto dalle sue leggi manichee, dalle sue regole mutilanti, dai suoi interessi spietati, dal suo timore anzi dal suo odio per le creature che non rappresentano una massa, per gli individui che nel suo computer non corrispondono a una scheda precisa, a un codice di conformismo, a una religione. I reprobi soli. Il reprobo solo non esce e non entra, a lui non si dà né il passaporto per uscire dalle frontiere della tirannia, né il visto per entrare nelle frontiere del gran mostro autoelettosi campione di democrazia. Proprio perché è solo, perché non ha alle spalle un partito, un’ideologia, quindi un potere che garantisca per lui. Paradossalmente, i dissidenti che lasciano l’Unione Sovietica non sono reprobi soli: dietro di loro c’è una casistica, c’è la dottrina dell’opposta b...

Viva la democrazia

«Dunque…» si schiarì la voce Tizio, sorseggiando un imprecisato liquore rossastro «quello che volevo dirti è che chi ha compreso come funzioni la democrazia non ha più bisogno di invocare dittature».             «Ecco» intercalò Caio. «È proprio su questo punto che avrei bisogno di chiarimenti». Tizio posò il bicchierino sul tavolo del salotto e raddrizzò un poco la postura sulla poltrona. «Sai bene che la democrazia si basa, essenzialmente, su quel principio: la maggioranza vince. Ora, se io solo mi affacciassi a quel balcone…» e indicò la porta-finestra che dava sul giardino «e proclamassi che alcuni sono più uguali degli altri , escludendo questi altri da qualche diritto civile o politico, sarei linciato come dittatore. Ma nessuno avrà da ridire, se sarà il popolo sovrano a farlo. Anzi, chiunque protestasse sarebbe accusato di voler esser un lobbista indottrinatore e le masse insorgerebbero per difendersi dall’imposizio...