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I Celti a Manerbio

Il “Maggio celtico” di Manerbio ha visto tre incontri dedicati a conoscere meglio questa fase del passato locale. Il 5, il 12 e il 19, presso il Museo Civico, è stato tenuto un corso di fusione antica a cura di Giandomenico Ferrari. Il 26, dal cortile del palazzo municipale, è partita una biciclettata diretta alla cascina Remondina, teatro di ritrovamenti archeologici. Entrambi gli eventi sono stati preceduti da una conferenza tenuta da Maurizio Cavaciocchi al Teatro Civico “M. Bortolozzi”: “I Celti a Manerbio” .              L’arrivo nella Pianura Padana dei Celti è databile intorno al 380 a.C . Provenivano dall’Europa centrale ed erano divisi in tribù: i Boi (da cui il nome di Bologna), i Senoni (che si stanziarono nelle Marche settentrionali), i Cenomani (che si insediarono in area bresciana, mantovana e cremonese).             La testimonianza più famosa della lo...

InterviStorie - Intervista con Massimo Blasi

  Proseguiamo con le nostre InterviStorie . Stavolta, ci ritufferemo nell'antica Roma...  Massimo Blasi è Dottore di ricerca in Filologia e storia del mondo antico. È autore di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste italiane e straniere, di una monografia insignita nel 2012 del Premio “Sapienza Università Editrice” ( Strategie funerarie. Onori funebri pubblici e loro uso politico nella Roma medio e tardorepubblicana, 230-27 a.C. ) e, con Laura Zadra , di una serie di gialli ambientati nella Roma del I secolo a.C. ( Quel che è di Cesare  e   I morti non fanno festa ). Dopo un periodo all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, collabora con l’Università di Roma La Sapienza e insegna materie umanistiche in un liceo romano. Con la Newton Compton. ha pubblicato  L’incredibile storia degli imperatori romani ,  I dieci incredibili avvenimenti che hanno cambiato la storia dell’antica Roma ,  Il grande romanzo di Roma antica ...

Fare lo spiedo: una cucina per gli dèi?

La bella stagione (si spera) è finalmente arrivata e cominciano le consuete sagre paesane, con tanto di spiedo . Parrebbe una religione… Già.  Secondo il sito del “Museo dello Spiedo” , patrocinato da una nota azienda produttrice di girarrosti a Prevalle (BS), tale piatto ha avuto origine addirittura 1,5 milioni di anni fa: dall’abitudine di cuocere sul fuoco la selvaggina di piccolo taglio, infilzata su bastoncini. Sul medesimo sito, la preparazione dello spiedo viene apertamente definita “Rituale”. La pensavano così anche gli antichi Romani. Il prof. Alberto Jori, nel saggio La cultura alimentare e l’arte gastronomica dei Romani (Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti, Quaderni dell’Accademia 5, Mantova 2016), così annota: “…i Romani si cibavano prevalentemente di carne bollita. […] invece lo spiedo era utilizzato in modo pressoché esclusivo nei pasti rituali connessi ai sacrifici.” (p. 76). Le are, infatti, non erano mai sprovviste di bracieri, sui ...

Acque di vita e di morte: fate, dee e fantasmi nostrani

Quando passeggiamo per le nostre campagne, siamo abituati a vedere edicole con immagini sacre nei pressi dei fossi. Ritraggono, perlopiù, la Madonna col Bambino : un’immagine femminile e che rimanda al “dare la vita”. Le “santelle” erano adatte come punti d’arrivo delle rogazioni, le processioni che volevano propiziare un buon raccolto attraverso la benedizione delle acque e della terra. Insomma, erano un’espressione della nostrana religiosità contadina , che univa il contatto con la natura alla dottrina cristiana. Luoghi benedetti… a patto di non scivolare dentro la fonte o il fosso. L’ambiguità fra sacralità e pericolo , tipica delle acque, è fortemente sentita nel folklore bresciano. Ne ha parlato Giovanni Raza, nel suo Madóra che póra! Storie e leggende della Valle Trompia (2015) . Dal paese di S. Giovanni di Polaveno , viene un’inquietante credenza compresa nella raccolta. Nella Valle Trobiolo, nel territorio (appunto) di Polaveno, si trovano sorgenti: quella detta “Madon...

Celti e Romani: nuove scoperte nel bresciano

Brescia come nodo d’incontro fra Celti e Romani : questo era l’oggetto della mostra archeologica intitolata, appunto, “Galli & Romani: nuove scoperte nel bresciano”. Essa si è tenuta al Museo  Civico di Manerbio e del Territorio dal 20 maggio 2018 e terminerà il 30 maggio 2019. I reperti che raccoglieva erano datati dal III al I sec. a.C. ed erano stati rinvenuti durante le indagini condotte dalla Soprintendenza all’archeologia, alle belle arti e al paesaggio nel 2013 e nel 2014, per la posa del metanodotto Snam Zimella-Cervignano d’Adda.  Reperti dalla Tomba del Guerriero di Flero             Essi provenivano da corredi tombali : cartine al tornasole dei mutamenti culturali avvenuti per l’incontro fra le due popolazioni. In particolare, l’inumazione, anticamente praticata dai Celti, fu gradualmente sostituita dall’incinerazione: diretta (sul luogo stesso della sepoltura) e indiretta (in altro luogo). Per un p...