“La società greca non ha mai posseduto forti apparati coercitivi di tipo politico, come lo Stato e la magistratura, né tanto meno apparati di condizionamento ideologico ed educativo, come la scuola di stato o una Chiesa unificata. Neppure esistono testi dotati di valore normativo universale, come un corpo legislativo unificato, o un Libro sacro, una Scrittura impositiva perché rivelata. Tutto ciò vale anche in larga misura, se pure in forme diverse, per la società romana, ad eccezione forse di quella tardo-imperiale. Lo Stato non interviene se non sporadicamente e con scarsa efficacia nelle questioni di regolamentazione morale (si possono citare ad esempio le leggi sulla famiglia, sulla condotta sessuale, o quelle contro il lusso); soprattutto, esso non dispone né dell’autorità, né degli strumenti di condizionamento educativo, che gli consentano di imporre le norme di condotta necessarie sia alla vita associata sia all’omogeneità morale dei suoi membri. ...
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