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Visualizzazione dei post con l'etichetta anarchismo

Piacere, dolore, potere nel BDSM secondo Traimond

Perché una casa editrice d’indirizzo anarchico come elèuthera dovrebbe pubblicare un saggio sul BDSM, o sadomasochismo consensuale ? Perché anche in questo caso (come nell’anarchismo) si parla di libertà e potere , visti in un rapporto insolito. Se ne è occupato Jean-Manuel Traimond (Parigi, 1960), autore di Dissection du sadomasochisme organisé. Approches anarchistes (2005), tradotto per i tipi di elèuthera nel 2007 col titolo : Piacere, dolore, potere .              Oltre che scrittore, Traimond è una guida dei musei parigini. Con elèuthera, infatti, ha pubblicato anche Guida erotica al Louvre e al Musée d’Orsay . Ma torniamo al titolo già menzionato.             L’edizione 2024 inizia con una prefazione che contestualizza storicamente il volume. Rispetto ai quasi vent’anni fa (quando fu dato alle stampe per la prima volta), è passata parecchia acqua sotto i pont...

Etica senza potere

“La società greca non ha mai posseduto forti apparati coercitivi di tipo politico, come lo Stato e la magistratura, né tanto meno apparati di condizionamento ideologico ed educativo, come la scuola di stato o una Chiesa unificata. Neppure esistono testi dotati di valore normativo universale, come un corpo legislativo unificato, o un Libro sacro, una Scrittura impositiva perché rivelata. Tutto ciò vale anche in larga misura, se pure in forme diverse, per la società romana, ad eccezione forse di quella tardo-imperiale. Lo Stato non interviene se non sporadicamente e con scarsa efficacia nelle questioni di regolamentazione morale (si possono citare ad esempio le leggi sulla famiglia, sulla condotta sessuale, o quelle contro il lusso); soprattutto, esso non dispone né dell’autorità, né degli strumenti di condizionamento educativo, che gli consentano di imporre le norme di condotta necessarie sia alla vita associata sia all’omogeneità morale dei suoi membri.     ...

La libertà e il senno

Questa sarà - io spero - la prima e l’ultima volta che questo blog farà pubblicità a quel Vernacoliere d’Oltralpe assurto agli onori della cronaca e del martirio non certo per i propri meriti intellettuali. La vignetta qui rappresentata - e già replicata ad nauseam - presenta le disgrazie del terremoto in Centro Italia come specialità del Bel Paese, con un accostamento che provocherebbe la suddetta nauseam anche senza ripetizione. A questo punto, spezzo una lancia a favore del contenuto in sé: che simili tragedie siano tipicamente italiane è vero, non c’è niente da fare. Non tanto perché la nostra penisola è piena di zone sismiche (caratteristica non solo sua, nel mondo), quanto perché l’edilizia nostrana è sistematicamente impreparata. Ogni terremoto scoperchia questioni etiche: è stata usata o no tutta la tecnologia disponibile? Ci sono stati indebiti risparmi sul materiale, nell’erigere o risistemare gli edifici? C’era corruzione negli appalti? Domande brucianti, sulle quali i fran...

Tirando le somme, ovvero Un’ovvietà insopportabile

Cercare il “bene assoluto” in terra è un po’ come percorrere il paese di Serendip: non troverai mai quello che cerchi, ma certamente una moltitudine d’altre cose.             Finora, ho frequentato le regioni della religione, dell’istruzione pubblica, delle questioni LGBT.             Nel primo campo, vige una lotta senza quartiere fra i privati cittadini (più ancora che fra rappresentanti di istituzioni, i quali trovano sempre il modo di mettersi d’accordo…) per la ripartizione dell’8x1000 e per una corretta rappresentatività di fronte allo Stato (ovvero: fino a che punto un leader religioso può dire di parlare per la cittadinanza?).             Nel secondo, si tratta perlopiù di finanziamenti: dove trovarli? Come distribuirli? Quante borse di dottorato mettere in palio per i neolaureati e a quanto farle ammontare?...