Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta libero pensiero

La libertà e il senno

Questa sarà - io spero - la prima e l’ultima volta che questo blog farà pubblicità a quel Vernacoliere d’Oltralpe assurto agli onori della cronaca e del martirio non certo per i propri meriti intellettuali. La vignetta qui rappresentata - e già replicata ad nauseam - presenta le disgrazie del terremoto in Centro Italia come specialità del Bel Paese, con un accostamento che provocherebbe la suddetta nauseam anche senza ripetizione. A questo punto, spezzo una lancia a favore del contenuto in sé: che simili tragedie siano tipicamente italiane è vero, non c’è niente da fare. Non tanto perché la nostra penisola è piena di zone sismiche (caratteristica non solo sua, nel mondo), quanto perché l’edilizia nostrana è sistematicamente impreparata. Ogni terremoto scoperchia questioni etiche: è stata usata o no tutta la tecnologia disponibile? Ci sono stati indebiti risparmi sul materiale, nell’erigere o risistemare gli edifici? C’era corruzione negli appalti? Domande brucianti, sulle quali i fran...

Tirando le somme, ovvero Un’ovvietà insopportabile

Cercare il “bene assoluto” in terra è un po’ come percorrere il paese di Serendip: non troverai mai quello che cerchi, ma certamente una moltitudine d’altre cose.             Finora, ho frequentato le regioni della religione, dell’istruzione pubblica, delle questioni LGBT.             Nel primo campo, vige una lotta senza quartiere fra i privati cittadini (più ancora che fra rappresentanti di istituzioni, i quali trovano sempre il modo di mettersi d’accordo…) per la ripartizione dell’8x1000 e per una corretta rappresentatività di fronte allo Stato (ovvero: fino a che punto un leader religioso può dire di parlare per la cittadinanza?).             Nel secondo, si tratta perlopiù di finanziamenti: dove trovarli? Come distribuirli? Quante borse di dottorato mettere in palio per i neolaureati e a quanto farle ammontare?...

La menzogna

Oggi, in mezzo a un discorso pieno di cose belle e vere, ho rinvenuto una menzogna. Si parlava di Dante Alighieri, del suo Paradiso Terrestre e della visione del matrimonio come compimento della natura umana. La menzogna era questa: chi, oggi, è coinvolto nei dibattiti sulla famiglia, probabilmente non ha mai letto una riga di tutto questo. Pensa al proprio orticello, senza aprirsi a un pensiero verticale.              Il fatto è che quel “pensiero verticale”, in realtà, è ancora decisamente “pop”, in Italia. Non foss’altro che per le ore di religione e di “Divina Commedia” che sono irrinunciabili nelle scuole, tanto pubbliche quanto parificate.             Di quel “pensiero verticale” mi sono pasciuta io stessa per più di vent’anni, perché decisamente più affascinante - nel suo nitore - di quel groviglio tentacolare che è la realtà orizzontale. E qui assume senso l...

La bambola

[Questo dialogo conclusivo segue una scena drammatica in cui Helmer, scoperta una firma falsa della moglie su una cambiale, divenuta strumento di ricatto nelle mani di Krogstad, si sente perduto. Egli antepone l’onore all’amore e ripudia Nora, pur dichiarando la necessità di salvare le apparenze. Agli occhi del mondo tutto deve sembrare come prima. Ma Krogstad rinuncia al ricatto e tutto si risolve; Helmer allora ritorna a vezzeggiare infantilmente Nora, «uccellino canoro», «lodoletta», «piccola sconsigliata». Questo episodio per Nora è la rivelazione che non è mai stata amata, ma che è stata per il marito solo un giocattolo.]  “NORA (dopo un breve silenzio) Eccoci qui seduti… non ti viene in mente niente. HELMER: Che cosa? NORA: Siamo sposati da otto anni. Non noti che noi due, tu e io, marito e moglie, facciamo oggi per la prima volta un discorso serio? HELMER: Un discorso serio… Che vuoi dire? NORA: Otto anni interi… anzi più ancora, dal primo giorno in cui ci si...

Tolkien e pregiudizio

John Ronald Reuel Tolkien e la sua opera, in particolare Il Signore degli Anelli, sono un caso letterario in tutto il mondo. Dal 1965, anno in cui apparve l'edizione tascabile del suo capolavoro e ne esplose la diffusione, risultano vendute al 1990 venti milioni di copie in sedici lingue. Forse però soltanto in Italia il caso letterario si è intrecciato indissolubilmente con un presunto caso ideologico-politico, prevalendo alla fine il secondo sul primo. Infatti Il Signore degli Anelli nel nostro Paese a partire dal 1970 ha avuto in media quasi due edizioni all'anno, ma - fatto più unico che raro, tipico però per noi - ha assunto anche una coloritura ipercritica e negativa imposta da quell'intellettualità e da quel giornalismo che all'epoca spadroneggiavano nel senso letterale del termine.  Oggi, che finalmente si fanno i conti con quella che è stata autorevolmente definita la  «egemonia culturale» del comunismo italiano e, da parte di innumerevoli  «pentiti», si am...

Libertà

Il fante di coppe

Venite più avanti, tarocchi imbellettati, indovini sfranti di giorni trapassati: io, come Cirano (1) , affilo questo foglio, perché, su di esso, uccido quando voglio. So che sono solo un’infima figura, nel mazzo dei destini di dubbia fattura; ma proprio non sopporto chi cincischia con le carte e quelli che della vanità han fatto un’arte. Io son fante di coppe (2) e tu un re di quattro semi, ma, sopra questo panno, tutti e due fermiamo i remi: qui, ognuno è la propria nuda faccia, nella cabala del caso che i destini allaccia. Voi, profeti da fiera, che vendete a tutti un’altra vita, guardatevi nel cuore: l’avete già tradita. E voi che, a chi contesta, date del “decostruzionista”: masturbatevi le idee, lasciatemi la vista. A quelli come me, che han duplice cuore, forse è proibito il sogno di un amore; non so chi ho più amato fra quelli che ho avuto; per colpa o per destino, la metà intera ho perduto. Ma ogni Rossana è bella e belli i Cirano ...

Gli argini del fuoco

«Bene… Ora, teorizzalo!» Questa fu la risposta di una mia amica alla pubblicazione di In-esistenza . Teorizzare la bisessualità. Un’esigenza delle (non solo) sue rivendicazioni. «Tanti dicono che i bisessuali non esistono…» Si potrebbe riempire un’enciclopedia con le cose che “non esistono”. “Le lesbiche non esistono. È solo una fase. Devono solo trovare l’uomo giusto”. “I gay non esistono. Hanno solo bisogno di ‘cure’”. “Non esistono uomini o donne transessuali. Una donna resta una donna anche se si è fatta operare. Così pure un uomo. È il corpo a influenzare la mente, non il contrario”. E potremmo proseguire anche in altri ambiti: “Le donne goliarde non esistono. È impossibile che una donna abbia un atteggiamento goliardico”; “Non esiste un credente che pensa”; “Non esiste l’amicizia fra uomo e donna”. E via discorrendo. Ogni genere di ideologia o di formazione –a quanto pare- si arroga il diritto di stabilire cosa possa o non possa esistere. A questo atteggiamento già ri...