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Visualizzazione dei post con l'etichetta fantasmi

"Il fantasma di Padernello", un romanzo sulla Dama Bianca

  La leggenda della Dama Bianca di Padernello mi ha sempre affascinato, come qualsiasi storia di fantasmi , del resto. Dal punto di vista letterario, è un buono spunto sia per un romanzo gotico che per un romanzo storico.  Le storie sull'apparizione di una "dama bianca" non sono particolarmente originali: esistono già nel folklore germanico e in quello boemo. Perché il castello di Padernello a Borgo San Giacomo (BS) non avrebbe potuto averne una?  In questo caso, la bella morta tragicamente sarebbe Biancamaria Martinengo (Brescia, 1466 - Padernello, 20 luglio 1480), figlia di Gaspare Martinengo e nipote nientemeno che di Bartolomeo Colleoni. Mandata in villeggiatura presso lo zio paterno Bernardino, sarebbe morta cadendo nel fossato del castello. La leggenda vuole che lei appaia nel decennale della propria morte, reggendo un libro d'oro contenente un segreto per chi voglia ascoltarla. La versione più organica della leggenda è stata elaborata da Gian Mario Andrico , n...

The Others: il buio tra la vita e la morte

Volete un film dell'orrore che non sia stato girato millenni avanti Cristo e che non sia paccottiglia? Effettivamente, esiste. È stato girato nel 2001 da Alejandro Amenábar - e questo già spiega la qualità. Stiamo parlando di The Others . Il livello della trama e dei personaggi farebbe pensare a un film tratto da un romanzo. Non è così, ma qualcuno ha notato una somiglianza col racconto Il giro di vite (1898) di Henry James. Anche qui si parla di una donna alle prese con due bambini e con un'apparente infestazione spiritica.  Fonte: Mymovies.it Grace Stewart (Nicole Kidman) è una giovane madre inglese che sta vedendo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Dopo che il marito (Christopher Eccleston) è andato a combattere, è rimasta sola coi due bambini, Anne (Alakina Mann) e Nicholas (James Bentley). I piccoli (sembra) soffrono di una malattia a cui non è stata trovata cura o spiegazione: sono fotosensibili. La luce del sole sarebbe fatale per loro. Cosicché Grace deve essere ...

"Goblin": l'amore nell'ordine dell'universo

Quando Dante Alighieri compose la Vita nuova , inscrisse il suo amore giovanile per Beatrice nella cornice del cosmo quale era allora rappresentato. Non si trattava di una cotta adolescenziale destinata all’oblio, ma di un’esperienza dall’intensità e dalla purezza tali da iniziarlo all’esperienza dell’estasi e alla meditazione sul destino ultimo degli umani. Dopo secoli, questo tipo di letteratura d’amore è rimasto ineguagliato. Se chiunque, nell’Europa occidentale odierna, proponesse di rappresentare i sentimenti privati come parte di un complesso piano divino , sarebbe giudicato anacronistico o folle. Specialmente se parlasse di adolescenti.  Per vedere di nuovo un amore inscritto in un destino superiore, è stato necessario cambiare sia il tipo di strumento espressivo, sia il continente d’origine. È stata necessaria una serie televisiva prodotta nella Corea del Sud. Ovviamente, stiamo parlando di Goblin , attualmente disponibile sulla piattaforma online  Rakuten Viki. È usci...

Presenze Spettrali con Jennifer Radulović e il Circolo del Gotico

Non s’interrompe la corrispondenza d’amorosi sensi fra la dott.ssa Jennifer Radulović, fondatrice del Circolo del Gotico , e Brescia. Al Teatro San Giovanni Evangelista, il 5 ottobre 2019, la nostra storica ha trattato di Presenze Spettrali .              Chi non ha mai letto o sentito storie di fantasmi? La tematica delle “anime in pena” è antica, già omerica: Odisseo, nel libro XI dell’ Odissea , compie una visita all’aldilà che è (anche e soprattutto) un atto di evocazione dei defunti. Qui, i “fantasmi” sono semplicemente le pallide e malinconiche sembianze di coloro che erano stati in vita. Ben più seccanti saranno gli spettri della Grecia classica (V-IV sec. a.C.): rumorosi, spaventosi, trascineranno catene per domandare una corretta sepoltura delle proprie salme ai novelli abitanti delle case infestate.             Anche l’Antico T...

Acque di vita e di morte: fate, dee e fantasmi nostrani

Quando passeggiamo per le nostre campagne, siamo abituati a vedere edicole con immagini sacre nei pressi dei fossi. Ritraggono, perlopiù, la Madonna col Bambino : un’immagine femminile e che rimanda al “dare la vita”. Le “santelle” erano adatte come punti d’arrivo delle rogazioni, le processioni che volevano propiziare un buon raccolto attraverso la benedizione delle acque e della terra. Insomma, erano un’espressione della nostrana religiosità contadina , che univa il contatto con la natura alla dottrina cristiana. Luoghi benedetti… a patto di non scivolare dentro la fonte o il fosso. L’ambiguità fra sacralità e pericolo , tipica delle acque, è fortemente sentita nel folklore bresciano. Ne ha parlato Giovanni Raza, nel suo Madóra che póra! Storie e leggende della Valle Trompia (2015) . Dal paese di S. Giovanni di Polaveno , viene un’inquietante credenza compresa nella raccolta. Nella Valle Trobiolo, nel territorio (appunto) di Polaveno, si trovano sorgenti: quella detta “Madon...

La Caccia Selvaggia: Odino fra i bresciani

Anche se le temperature sembrano prendersi gioco della stagione, le notti saranno più lunghe e buie. Il quadro naturale parla di paura… Ma di cosa avevano paura i bresciani “di una volta”? Uno degli orrori divenuti fiaba popolare è la Caccia Selvaggia . In Madóra che póra! Storie e leggende della Valle Trompia (2015), Giovanni Raza elenca quindici nomi vernacolari di questo mito, diffuso da Scozia e Germania fino a diverse aree del Nord Italia. Con qualche variante, ricorre questo schema: in un’ora tarda e insolita, si odono rumori di caccia in lontananza; un incauto chiede agli ignoti cacciatori di portargli una parte della preda; il giorno dopo, ritrova un arto umano inchiodato alla porta, come dono.              Raza ricollega questa “Caccia Selvaggia” a quella condotta dal dio germanico Wotan (forma continentale del nome di Odino). Wotan/Odino è arrivato nei pressi di Brescia plausibilmente per via dei Longobardi : la...

Un buon Natale tenebroso con Jennifer Radulović

Natale tenebroso a Brescia Macché “bianco Natale”. Macché “siamo tutti più buoni”. Il modo di festeggiare il 25 dicembre ha radici in feste cupe, legate alla temporanea morte della natura. E questo retaggio si è mantenuto fino in epoca moderna. Ne ha parlato la dott.ssa Jennifer Radulović , fondatrice del Circolo del Gotico .             La conferenza Natale tenebroso ha avuto luogo a Brescia, al teatro S. Giovanni Evangelista, il 2 dicembre 2017. Il pubblico era in larga parte composto da giovani, alcuni dei quali con un aspetto “dark”; ma anche da famiglie con bambini. Per entrare subito nello spirito, la Radulović e sua madre avevano approntato un delizioso “albero di Natale gotico”, decorato con pipistrelli, teschietti, gatti e una luna a far da puntale.              L’aspetto tenebroso della festa deriva dalla sua vicinanza al solstizio d’inverno : il moment...

Fantasmi

Ritualità. Attaccamento alle radici, ai luoghi simbolici, alle date significative. Memoria. Identità. Romanticismo –o vampirismo. Immortale odio o immortale amore. Eterna fissità che è, allo stesso tempo, una fragilità fatale. Chiunque sia vagamente appassionato di romanzi gotici sa che queste sono le caratteristiche di base dei fantasmi.             La loro esistenza fa parte dell’ economia dell’universo. Tutto è impermanente. I fantasmi sono i travolti dall’impermanenza. Per loro, i vivi sono stronzi, perché, nella loro foga e nel loro moto inarrestabile, travolgono tutto quello di cui gli spettri hanno bisogno.             La morte è insopportabile per chi non riesce a vivere (Cccp). I fantasmi esistono. Non possono fare a meno di esistere. Se ne rendono conto con costernazione e sorpresa, ogni giorno della loro perpetua notte. Si alzano dai propri letti, per comba...

Vivi o morti

Cominciare una nuova vita è un po’ come morire –e viceversa. Se ne rendono conto Adam (Alec Baldwin) e Barbara Maitland (Geena Davis), novelli sposi e, ben presto, novelli defunti. Beetlejuice   (1988; regia di Tim Burton) inscena un “colpo di destino” molto sardonico: la vita dei giovani coniugi si trova appesa a un filo, o, meglio, a un pelo di cane, tanto precario da sembrare calcolatissimo. Comunque, non si nota alcun distacco tra “aldiquà” e “aldilà”. Gli sposini passano dalla vita terrena a quella spettrale senza apparente attrito, forse anche per via della sorpresa e dello shock. Non hanno avuto tempo di rendersi conto di cosa fosse la morte e, a dire la verità, non l’avevano mai considerata nelle sue dimensioni. Dovranno conoscerla passo dopo passo, rendendosi conto che la loro familiare casetta è diventata un posto ignoto, dove le fiamme del caminetto non bruciano più, ma una semplice porta conduce in mondi deserti e ostili. Davanti alla morte, ogni uomo è tanto sprovv...