Tavolata multietnica. Osservare come mangia una comunità significa conoscere molto di essa. Forse, anche a questo ha pensato l’associazione islamica manerbiese “Chorouk” , quando ha diffuso questo invito: partecipare a una delle cene del Ramadan, in cui viene rotto il digiuno giornaliero. Il pasto del 18 giugno 2017 è stato aperto anche ai manerbiesi non musulmani. Questa cena è detta “iftar” . I commensali hanno atteso il tramonto, com’è prescritto. I discorsi di benvenuto sono stati pronunciati da Allal Martaj, presidente di “Chorouk”, e da Issa Nabil, l’imam locale. Essi concordavano sulla necessità di “abbattere i muri” ed essere “come una sola famiglia”. Ciò ricorda una nozione comune all’Antico Testamento (Gn 11, 1) e al Corano (II, 213): quella di un’umanità originariamente unita in una sola comunità. Datteri, uova sode, dolci con sesamo e miele. Un canto di preghiera ha se...
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