Spesso m’abbacina un sogno sardonico di luci tintinnanti in una fiera o, meglio, un party –nel galateo tonico che infioretta una qualunque sera. Io scivolo sola nel gorgo cronico di figure parate a primavera, gale, orecchini –e un che di malinconico imbeve tavole e vesti qual cera. Un’ombra palpita oltre quel mare, col canto nitido e muto d’un faro: amore o nulla –così è, se pare. Da quel richiamo abbagliante ed avaro è diretto il risucchio del mio andare: quest’è sostanza del mio cuore amaro. Compresa in: AA. VV., Tracce 3, Roma 2015, Pagine, p. 65.
Mi piace pensare a un blog come a una porta aperta su dimensioni diverse, dal fantastico al reale... come a qualcosa che ci porta una boccata d'ossigeno. Qui troverete libri, film, pensieri, ironia, arte, cronaca e storia locale. Una scatola a sorpresa, ma sempre con un occhio per cultura e creatività.