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Visualizzazione dei post con l'etichetta sentinelle in piedi

Coming out al centro islamico

Lo chiamano “moschea”, ma è - di fatto - una sala polifunzionale, per le esigenze della comunità musulmana locale. Quando non è impiegata per la preghiera collettiva, i tappeti vengono arrotolati e lasciati da parte. Stamattina, sono comparsi cinque banchi. Servono agli allievi del corso di arabo per italiani. La classe, quando è al completo, non supera i cinque elementi. Quasi tutti donne. Oggi, sono in tre: una quarantacinquenne, una sulla trentina e una che dovrebbe aver superato i cinquanta.             La maestra è una ragazza tunisina, naturalmente a capo velato. L’esercizio - fra i mugugni quasi generali - è di lettura. La storiella di una piccola tartaruga (è un po’ presto per essere iniziate all’alta letteratura araba).              La quarantacinquenne, enfant terrible della classe, cerca ogni modo per alleggerire la lezione a suon di risate. «Cosa vuol di...

L'elefante nel salotto

Quando si discorre con una Sentinella in Piedi di questioni LGBT, è piuttosto facile – per non dire certo – che essa accusi i militanti avversari di “vittimismo” e che sia certa di conoscere le loro “vere intenzioni”. Ora, per conoscere le “vere intenzioni” di qualcuno meglio del diretto interessato bisogna essere, come minimo, il Mago Silvan e non mi risulta che egli militi fra le Sentinelle. Parlare di “vittimismo”, poi, è troppo facile, quando si tratta dei problemi degli altri. Per cui, mi sento di esprimere qualche considerazione circa i presupposti delle Sentinelle. Visto che io non ho la presunzione di “smascherare le vere intenzioni” altrui, partirò dalle affermazioni con cui i diretti interessati si presentano, sul loro sito  o nelle loro conversazioni con la sottoscritta. 1.       La strategia di Arcigay si basa sul vittimismo e sulle mezze verità. Le Sentinelle danno fastidio, perché smascherano le vere intenzioni delle associazioni LGBT. A ...

Serenamente, pacatamente, cristianamente – Lettera al vescovo di Brescia

Manerbio, 22 marzo 2015 A Sua Eccellenza mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia: sono stata battezzata venticinque anni or sono nella parrocchia di S. Lorenzo a Manerbio (BS). Stamani, in una delle bacheche della pieve, ho notato un manifesto che (forse) non avrebbe dovuto stupirmi, ma che mi ha suscitato più d’una perplessità, per i motivi che presto chiarirò. Si trattava della pubblicità della veglia delle Sentinelle in Piedi che si terrà a Brescia, il 28 marzo 2015, in Piazza Duomo.  Perché sono perplessa? Innanzitutto, per la natura stessa dell’associazione a cui la diocesi si è premurata di dar tanto sostegno. Cito dall’ autopresentazione  delle Sentinelle sul loro stesso sito: “La nostra è una rete apartitica e  aconfessionale […] che non può escludere nessuno”. In altre parole: le Sentinelle non sono legate alla parrocchia di Manerbio, né alla diocesi di Brescia, né alla Chiesa cattolica. E non vogliono esserlo. Perché dunque dare a loro spazi che s...