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Porte aperte su...

Addio a Vincenzo Calò, poeta e scrittore

  E chi di voi non lo conosceva?  Vincenzo Calò alla Biblioteca Civica di Manerbio (BS) Era un ospite fisso, su questo blog. Intervistava poeti, saggisti e narratori; recensiva le loro opere; i suoi interventi finivano regolarmente qui, oltre che su Roma Capitale Magazine . La sua era una penna difficile da comprendere, ma sempre di spessore. Non ha mai smesso di dedicarsi alla diffusione della poesia e della letteratura in generale, per quanto fosse difficile e per quanto la sua situazione personale non fosse certo di lusso. Solo la malattia l'ha fermato. Si è spento l'11 ottobre 2022 , verso mezzogiorno. Era prevedibile, per i pochissimi che ne conoscevano le condizioni. Eppure, nessuno era davvero pronto per la notizia. Qualcuno, all'inizio, non ci ha creduto. Aveva trentanove anni e non era mai stato vecchio, né fuori, né dentro. Qui avevamo già raccontato la sua storia. Mi sembra doveroso aggiungere un'altra sua pubblicazione: La sicurezza e il pensiero cardiopati
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Il Grande in Provincia: Tino Tracanna “Sorgente” a Manerbio

Foto di Umberto Favretto Come l’anno scorso, il Teatro Grande di Brescia ha organizzato la rassegna musicale “Il Grande in Provincia” : concerti programmati fuori dal capoluogo, per permettere a un più vasto pubblico di accedere all’eccellenza musicale del noto teatro. Il progetto è firmato non solo dalla Fondazione del Teatro Grande, ma anche dalla Provincia di Brescia, con la collaborazione della Fondazione Provincia di Brescia Eventi. Quest’anno, ha visto il sostegno della Fondazione ASM. L’organizzazione ha ringraziato il Comune di Manerbio, Stefania Antonioli e Luigi Prestini per aver consentito la realizzazione dell’evento. Esso era stato programmato per la sera del 4 settembre 2024, presso il parco di Villa Di Rosa. A causa del maltempo, il concerto è stato tenuto invece al Teatro Civico “M. Bortolozzi”.              A Manerbio, si è esibito l’ensemble Tino Tracanna “Sorgente” . Esso prende il nome (appunto) da Tino Tracanna: sassofonista, compositore e didatta, fin dal 1983

Il concerto dei Batmen chiude lo “Sbarazzo”

A Manerbio, al termine dell’estate, si tiene lo “Sbarazzo” , il “fuoritutto di fine stagione”. È un mercatino in cui i negozi locali offrono le proprie merci a prezzi particolarmente convenienti. Il 7 settembre 2024, lo “Sbarazzo” si è concluso con un concerto dei Batmen .  Non hanno bisogno di presentazioni: sono IL gruppo musicale del posto , nato tra il 1962 e il 1963 come “Stelle d’Argento”. Il 7 settembre, si sono esibiti in Piazza Italia. C’era una novità nella formazione: il nuovo tastierista, Simone Brunelli .             I Batmen hanno alternato brani strumentali a quelli cantati. Fra questi ultimi, c’era lo struggente “L’ora dell’amore” (I Camaleonti, 1968). “Un giorno migliore” (Cesare Cremonini) ha riportato il pubblico al 2006. “Amore caro, amore bello” (Bruno Lauzi, 1971) esprimeva la decisione di allontanarsi da una ragazza ambigua e inaffidabile, per quanto adorata. “Buio e luna piena” (1982) è stata la prima delle canzoni di Franco Califano a risuonare durante il

Teatro dappertutto: da Ariosto al Maghreb

La serie di spettacoli estivi "Classici ma non troppo" ha visto un altro appuntamento, dopo quello con le danze classiche indiane . Stavolta, la Biblioteca di Manerbio ha collaborato con la compagnia CicogneTeatro , famosa per i suoi spettacoli multiculturali nel segno della solidarietà e dei diritti umani. Insieme, hanno allestito "Teatro dappertutto" , una performance tenutasi nel Parco Rampini la sera del 30 agosto 2024. Un doveroso ringraziamento è andato ai ragazzi che hanno collaborato e all'Associazione Chorouk di Manerbio per aver fatto pubblicità all'evento.  L'attore protagonista era Abderrahim "Abdul" El Hadiri , originario di Marrakech, già noto ai manerbiesi per l o spettacolo "Parole sulla sabbia" dell'anno scorso. Claudio Simeone, autore dei testi, ha curato con lui la regia. La colonna sonora è stata eseguita dal vivo da Mattia Grazioli con chitarra e percussioni. El Hadiri è in Italia dal 1989. Ha conosciut

La danza classica indiana incanta Manerbio

La Biblioteca Civica di Manerbio è l’organizzatrice di una serie di spettacoli intitolata “Classici, ma non troppo” . Si tratta di forme di teatro all’aperto che coinvolgono le famiglie nelle sere estive, proponendo patrimoni di cultura etnica e folklorica in un modo semplice e godibile per tutti. Il 23 agosto 2024, al Parco Rampini, è stata la volta del “Caleidoscopio d’Oriente” : esempi di danza classica indiana che hanno dispiegato una fantasia di colori e movimenti. Lo spettacolo è stato realizzato dalla compagnia “Teatro Tascabile” di Bergamo e ha visto la collaborazione con la comunità Sikh “Gurdwara Shri Guru Hargobind Sahib Ji” di Leno, il tempio induista “Shani Mandir” di Borgo San Giacomo e lo Shri Guru Ravidass Temple di Manerbio.               Degli stili di danza classica esistenti in India, ne sono stati rappresentati solo tre; ma sono stati più che sufficienti per stupire con la loro accuratezza e complessità di stimoli visivo-sonori. Il primo a entrare in scena è s

Lucia Battagliola: una pittrice manerbiese

Il 31 agosto e il 1 settembre hanno visto nei giardini comunali di Manerbio la mostra personale di Lucia Battagliola . Come pittrice, ha ricevuto diversi riconoscimenti a Milano, a Spoleto e a Venezia. In arte, si firma "LuBa". Ha coltivato nel tempo la sua passione pittorica, iniziando con acquerelli e carboncino ; è poi passata ai colori a olio . Le sue prime opere hanno tratti quasi impressionisti. Attualmente, la sua arte ha assunto però un carattere iperrealista. Un suo modello è la pittrice polacca Tamara de Lempicka (Varsavia, 1898 - Cuernavaca, 1980), della cui opere ha eseguito copie d'impressionante esattezza.  Insieme all'accuratezza, si notano nelle sue tele tinte brillanti e sensuali, oltre a una certa aria di mistero che permea le figure umane. Lucia Battagliola trasforma l'emozione in colore, tanto che qualcuno l'ha definita " alchimista della pittura" . "Fascino" (olio su tela, 2024) s'intitolava uno dei quadri espo

"Il fantasma di Padernello", un romanzo sulla Dama Bianca

  La leggenda della Dama Bianca di Padernello mi ha sempre affascinato, come qualsiasi storia di fantasmi , del resto. Dal punto di vista letterario, è un buono spunto sia per un romanzo gotico che per un romanzo storico.  Le storie sull'apparizione di una "dama bianca" non sono particolarmente originali: esistono già nel folklore germanico e in quello boemo. Perché il castello di Padernello a Borgo San Giacomo (BS) non avrebbe potuto averne una?  In questo caso, la bella morta tragicamente sarebbe Biancamaria Martinengo (Brescia, 1466 - Padernello, 20 luglio 1480), figlia di Gaspare Martinengo e nipote nientemeno che di Bartolomeo Colleoni. Mandata in villeggiatura presso lo zio paterno Bernardino, sarebbe morta cadendo nel fossato del castello. La leggenda vuole che lei appaia nel decennale della propria morte, reggendo un libro d'oro contenente un segreto per chi voglia ascoltarla. La versione più organica della leggenda è stata elaborata da Gian Mario Andrico , n

I Burattini di Babette e Bazzan

Gerda ne La Regina delle Nevi Esistono ancora i burattini nel XXI secolo? Certamente! Quest’arte antica, incantevole nella sua semplicità, ha tuttora estimatori e praticanti. Come Fulvia “Babette” Marai , che ha accettato di farsi intervistare per questo blog.  1 ) Quella dei burattini è una tradizione di famiglia, giusto? Ci parleresti di tuo zio Giacomo Onofrio e della sua carriera di burattinaio? Si, è una tradizione che risale al 1925, quando il mio bisnonno Giacomo Onofrio -detto il "Fiacca"- fondò la Compagnia dei Burattini Onofrio. Il mio bisnonno era già un acrobata ed un clown ("Fiacca" era il suo nome d'arte da clown) ma, a seguito di un incidente a cavallo, fu costretto a ricoverarsi in ospedale. Lì, per guadagnare qualcosa durante la lunga degenza ed approfittando del fatto che le stanze degli ospedali di allora erano delle lunghe camerate con decine di letti, cominciò ad esibirsi con dei burattini presi in prestito dalle suore (loro le usavan