Passa ai contenuti principali

Post

Porte aperte su...

Addio a Vincenzo Calò, poeta e scrittore

Post recenti

Mercoledì Addams e il conforto della notte

Foto tratta da qui . Per fare un piacere a coloro che dicono che la serie Netflix Mercoledì "ha rotto i co***oni", ho deciso di scrivere un altro pezzo su di essa. Avevo già espresso alcune considerazioni a inizio visione ; adesso, è ora di quelle ex-post - prima di rituffarmi in Vikings.  C'è bisogno che sottolinei quanto ho gradito le perline di humour nero sparse nelle varie puntate?   Tutte le volte che un arcobaleno mi darà la nausea o che una canzone pop mi farà sanguinare le orecchie, penserò a te.   Personalmente, non ho mai sentito una dichiarazione d'amicizia migliore di questa che Mercoledì (Jenna Ortega) ha dedicato a Enid (Emma Myers). Forse, perché mi ci rispecchio molto. Nemmeno io posso soffrire i colori pacchiani e i testi banali. Ma trovo ancora migliore questa battuta, che la protagonista pronuncia mentre Mano la sta liberando dalla cella frigorifera di un obitorio in cui si è nascosta:   Ti prego, non possiamo aspettare ancora un

"The Menu": il gusto della vita e della morte

Gli chef maneggiano la materia stessa della vita e della morte, come fa Dio. Margot (Anya Taylor-Joy). Fonte: Wikipedia Con questa semplice frase, il buongustaio fanatico Tyler (Nicholas Hoult) spiega all'accompagnatrice Margot (Anya Taylor-Joy) l'origine della propria ossessione per la cucina stellata. Il ristorante in cui è ambientato The Menu (2022; regia di Mark Mylod) si regge infatti proprio su una sorta di tensione religiosa : il culto della delizia e dello chef-guru, Julian Slowik (Ralph Fiennes). A sottolineare la connotazione monastica del luogo, esso è stato posto su un'isola . I dipendenti dormono nella stessa stanza e la loro vita (dalle prime luci del mattino fino a tarda sera) è scandita dalle incombenze che permettono al ristorante di mantenere la sua elevatissima qualità. Cosa li sostiene? "Il desiderio di fare squisitezze" afferma Elsa (Hong Chau), la più devota seguace-dipendente di Slowik. E quest'ultimo ha invero un'aura sacrale: dal

I manerbiesi davanti a “Terezin”

Chi disprezza l’arte e la considera inutile, probabilmente, non ha mai toccato le tenebre della vita. È evidente nelle vicende storiche rievocate da un film che il Politeama di Manerbio ha proposto in vista della Giornata della Memoria 2023 .  Fonte: https://www.classicult.it/              Il 24 gennaio 2023, infatti, è stato proiettato Terezin – L’arte è più forte dell’odio (2022; regia di Gabriele Guidi). Terezin (in tedesco “Theresienstadt”) è una città-fortezza nell’attuale Repubblica Ceca, fondata alla fine del XVIII secolo dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo-Lorena in onore della madre, l’imperatrice Maria Teresa. Durante la Seconda Guerra Mondiale, divenne un ghetto ebraico (o, meglio, campo di concentramento). Sebbene la funzione di Terezin non fosse lo sterminio, vi ebbero comunque luogo moltissimi decessi, dovuti alle condizioni di internamento. Inoltre, esso era comunque un luogo di raccolta e di smistamento dei prigionieri da inviare nei lager di Treblinka e Auschwitz

La Giornata della Memoria in versi ed immagini

Jacques Zambolo,  Il giorno del terrore Com’è già avvenuto nella scorsa edizione , la serie di esposizioni artistiche “In Essere 2 – RiCreazione” ha dedicato una mostra alla Giornata della Memoria . Dal 22 gennaio al 18 febbraio 2023, essa ha raccolto presso il Bar Borgomella di Manerbio una serie di sguardi sull’atrocità dell’Olocausto.              L’inaugurazione ha visto letture poetiche eseguite da Eliana Gambaretti ed Erica Gazzoldi, nonché brani suonati al flicorno da Alessandro Bonali. I versi letti quella sera erano di autori manerbiesi e sono stati raccolti in un opuscolo distribuito gratis al Borgomella. All’inaugurazione, hanno preso parte l’ANPI locale, il Gruppo Alpini, l’assessorato alla Cultura e la Solidarietà Manerbiese.             Il cuore dell’evento, però, sono state le opere artistiche . Oltre che dal Collettivo InEssere di Manerbio, erano state realizzate dal Fotoclub di Leno e dal gruppo di acquarello Nexus di Ghedi. Di Jacques Zambolo era Il giorno del

InterviStorie – Intervista con Jennifer Radulović

Jennifer Radulović è storica militare, divulgatrice e storyteller. Nata a Milano da una famiglia multietnica e pluriconfessionale, si è laureata in Lettere nel 2008 con una tesi di Storia Medievale. Ha poi conseguito una laurea magistrale in Scienze Storiche. Si è addottorata in Studi storici e documentari nel 2015 con una ricerca sull’Ungheria medievale e l’avanzata dei Mongoli in Europa . Si è inoltre diplomata in Archivistica, Diplomatica e Paleografia presso l'Archivio di Stato di Milano (2013) . Il suo stile comunicativo coinvolgente e romanzesco (che non rinuncia però alla precisione e alla verifica delle fonti) risulta efficace anche per chi ha minore dimestichezza col suo campo di studi. Fra le sue opere, una delle più recenti è: Milano immaginifica. Guida difforme della città (2022, Il Palindromo). Ovviamente, non avremmo potuto non dedicarle un’InterviStoria.    1)     Cosa ti ha spinto a divenire una storica e ad occuparti di temi militari? Sin da bambina, ave

Chi ricorda il monastero di Manerbio?

Si trova sulla strada che collega Manerbio a Porzano e si chiama ancora “Monastero”. Accanto, c’è un ex-cascinale, che si chiama invece “Monasterino”.  Questa cascina era davvero un monastero, quello di S. Maria della Colomba . Il nome proveniva dalla raffigurazione dell’Annunciata nella chiesa monastica, in cui lo Spirito Santo visitava la Vergine sotto la consueta forma di colomba. Una comunità cistercense di monache penitenti risiedeva qui fra il XII e il XIII secolo. Come narra Mons. Paolo Guerrini in Manerbio, la Pieve e il Comune (Brescia 1936, Scuola Tipografica Opera Pavoniana), la fondazione vien fatta risalire al 1140 circa, per iniziativa del vescovo di Brescia  Manfredo Boccacci (1132-1153). Sostituito allo scismatico Villano, Manfredo fu probabilmente un vescovo riformatore. Degno di nota è il fatto che fosse amico di S. Bernardo di Chiaravalle e che questi l’abbia sostenuto nella lotta contro Arnaldo da Brescia. Nel 1146, Bernardo indirizzò la lettera per la Crociata pr

Il presepe di Bertelli, un classico sempre nuovo

In principio, erano i Sigillaria : una festa romana compresa nella settimana dei Saturnalia e che cadeva attorno all’attuale 20 dicembre. I Saturnalia erano, appunto, la festa di Saturno, dio del sottosuolo e dell’abbondanza che proveniva dalla terra. Festeggiarlo d’inverno significava godersi quanto i campi avevano dato durante l’anno e condividerlo alla pari con gli altri uomini (schiavi inclusi), come a ricordare l’eguaglianza naturale di ciascuno quale figlio della terra. I Sigillaria , introdotti sotto Caligola (12 - 41 d.C.) , erano celebrati col mutuo dono di statuette ( sigilla ) rappresentanti probabilmente gli antenati defunti durante l’anno. Nelle case, i bambini lucidavano queste immagini e le disponevano in un recinto entro il quale era ricostruito un ambiente bucolico in miniatura. “Recinto”, in latino, è praesepe …              Per l’appunto, questa usanza romana (forse anche più antica ed esotica, in origine) si trasformò nel presepe , quando il culto degli antenati