Palazzo Ghirardi è di proprietà privata, perciò è raro che i cittadini manerbiesi possano visitarlo. Una di quelle rare occasioni è stata la mostra evento Max Bi e la Ghirardesca, tenutasi dal 16 al 18 maggio 2025 proprio a Palazzo Ghirardi.
"Max Bi" è l'abbreviazione di Massimiliano Battagliola, artista di genere "Urban Pop". Significa che le sue tele prendono spunto dai graffiti metropolitani, quei dipinti realizzati con squillanti vernici spray che si trovano spesso sui muri cittadini.
È stato difficile renderli sulla
tela? Certamente, la tecnica preferita da Battagliola ha dato risultati
d'impatto. Anche i soggetti sono spesso tratti dalla cultura pop contemporanea.
Ci sono cartoni animati come Roger e Jessica Rabbit, Dastardly e Muttley, Willy
il Coyote. Ci sono animali sorprendenti come polipi giganti, asinelli dai
grandi denti, cani, struzzi, scimmie e persino un impeccabile agente in smoking
che punta una pistola (un riferimento a James Bond).
Questo gusto per il mondo animale
e per l'immaginoso ha portato Battagliola a comporre le opere protagoniste
della mostra: una serie di tele rappresentanti la lotta fra un airone e un
serpente. Il riferimento è alla suddetta Ghirardesca, lo stemma di casa
Ghirardi: un airone che regge nel becco un rettile.
È stato fin troppo facile leggere
l'immagine in chiave fiabesca. Dietro quel blasone, il pittore ha immaginato la
storia di una maga malvagia e gelosa in lotta con la buona Ghirardesca, da lei
trasformata in airone. Lo stile "Urban Pop" ha mutato lo stemma
nobiliare in una scena guizzante, dai colori vivaci. Per restituire ancora di
più l'illusione del "murale a bomboletta", sugli sfondi dei dipinti
si trovavano scritte come "River Mella" (= "Fiume Mella") o
"Minervi" (da "Minervium", il nome latino di Manerbio?).
La Bassa Bresciana è quindi
diventata un luogo dell'immaginazione, travestibile con diversi panni, proprio
perché divenuta prodotto della fantasia. Non è esistita alcuna Ghirardesca, né
alcuna maga: è stata l'arte a divertirsi con la magia.
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