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Visualizzazione dei post con l'etichetta tetsugen serra

Le storie zen come pratica spirituale

Su questo blog, il monastero zen italiano Sanbo-ji ,il Tempio dei Tre Gioielli , è un ospite di vecchia data. Ho già partecipato a due ritiri, nonché al seminario sulla cucina Shōjin Ryōri . Insomma: se non avessi paura di rivangare una retorica trita e ritrita, direi che tornare lassù è come tornare a casa. Me l’hanno involontariamente dimostrato i due gatti randagi ormai “adottati” dai monaci: Mirin (così detto perché rossiccio come l’omonimo condimento) e la grigio-striata Lince. Li ho incontrati al mio arrivo, nel giardino dell’eremo, pronti per le coccole di benvenuto.              Ricordo il loro pelo setoso, caldo e palpitante, accanto alle altre sensazioni: l’incenso nella sala di meditazione (un poco più pungente di quello da chiesa); le verdure fresche e il pane integrale in tavola; la terra calda e ruvida dell’orto, dove ho raccolto erbacce durante il samu (= “lavoro consapevole”), scalzandomi per sentirla so...

Mindfulzen

Un termine inglese si fa sempre più strada nel campo delle neuroscienze e delle psicoterapie: Mindfulness . È un termine difficile da tradurre e che, a propria volta, traduce un vocabolo in lingua pali: sati . Può essere reso come “consapevolezza”. Il sito del CISM  (Centro Italiano Studi Mindfulness) la definisce come “uno stato mentale, «una modalità dell' essere, non orientata a scopi, il cui focus è il permettere al presente di essere com'è e di permettere a noi di essere, semplicemente, in questo presente» (Teasdale), che può essere coltivato e stabilizzato attraverso particolari tecniche. È  uno stato mentale non concettuale, non ‐ discorsivo, non ‐ linguistico, e che soprattutto ‘apre’ a degli insight che portano alla comprensione profonda del funzionamento della mente stessa.”             Questo campo di studi fu aperto dal biologo molecolare Jon Kabat-Zinn . Verso la metà degli anni ’60, cominciò a praticare...

Il Buddha (non) si è fermato a Berceto

Il pronto-bus si ferma vicino a un piccolo oratorio. Da lì, si diparte una stradicciola, che si snoda verso il fondo della valle. Intorno, ondulati paesaggi appenninici, col verde dei boschi, il giallo dei campi e delle balle di fieno, l’azzurro del cielo d’agosto.             Mi trovo a Berceto, in provincia di Parma; frazione Pagazzano, località Prataiolo. Fra quei paesaggi nostrani, si trova un angolo di Giappone: il monastero zen Sanbo-ji, ovvero il “Tempio dei Tre Gioielli”, indicato su frecce in legno quasi anacronistiche. Fu fondato dal maestro Tetsugen (al secolo, Carlo Serra), nel 1995, dopo Enso-ji “Il Cerchio” (monastero zen di Milano, 1988) e una scuola di Shiatsu (1990). Il sito è quello di una vecchia cascina; ma il giardino e la sala di meditazione sono stati costruiti in stile giapponese. Accanto alla foresteria, fa capolino il cantiere di una nuova sala. Tutt’intorno, salgono i boschi. Una piattaforma in ...

Nel cuore del Cerchio

  Si scende in un cortiletto; poi, si lasciano le scarpe su un basso scaffale di legno e si entra, scalzi e chinando il capo nel gassho, il saluto a mani giunte che indica rispetto e profonda consapevolezza.             Il monastero zen “Enso-ji” - Il Cerchio  si trova a Milano, in via dei Crollalanza 9. Si nasconde nel tessuto urbano, fra edifici incolori come le valve di un’ostrica. La perla, in questo caso, ha ben poco di lussuoso. Semmai, di esotico –ma quell’esotico che si cala perfettamente nella vita quotidiana. Fin dalle linee sobrie ed essenziali, Il Cerchio dichiara la lontananza dello Zen da tutto ciò che è moda, pacchianeria e parco a tema.             Ad accogliere i praticanti, c’è quasi sempre Myoen: limpida, discreta e rasserenante come il luogo in cui vive. Lei e gli altri monaci presenti indossano un comodo abito scuro, di foggia giapponese, s...