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Visualizzazione dei post con l'etichetta violenza

Non solo questa è violenza: madre e figlio raccontano

Il 25 novembre 2024 è la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza sulle Donne . Ma cosa s'intende con questa espressione? Qualsiasi tipo di maltrattamento fisico o coercizione psicologica volto a mantenere una donna "al suo posto" : succube del marito o del padre, inserviente gratuita, economicamente dipendente, priva di aspirazioni personali o persino di tutela della propria sicurezza. Sembrano discorsi anacronistici, eppure la cronaca nera e le denunce sporte esistono per dimostrarci il contrario.  Al Teatro Civico "M. Bortolozzi" di Manerbio, il 15 novembre 2024, si è tenuta una serata dedicata al tema: "Non solo questa è violenza" . L'incontro è stato aperto da una performance realizzata da Lorenzo Ferrari e Noemi Melzani sulle note di Nessuno (Fabri Fibra) . Lo stesso Ferrari aveva curato la regia, mentre la coreografia era di Antonella Settura . I due danzatori hanno inscenato le vicende di un "amore tossico"...

"La gioia avvenire": intervista con Stella Poli

Questa è un’intervista speciale, perché è dedicata a Stella Poli , amica e compagna d’università. È stata alunna del Collegio Ghislieri e della Scuola Superiore IUSS a Pavia. Attualmente, è assegnista di ricerca presso l’ateneo pavese. Ha pubblicato nientemeno che per i tipi di Mondadori il suo primo romanzo: La gioia avvenire (2023) . Ovviamente, come avrei potuto non parlarne con lei?    1)     Da quanto tempo coltivi la passione della scrittura?   Ho imparato a leggere molto presto, da sola. Ho sempre amato leggere; mi manca, a tratti, il modo in cui leggevo da adolescente o da bambina, per ore, senza preclusioni. Ho anche sempre amato scrivere. Mi piacevano i temi in classe, scegliere le parole, quelle particolari, nei cui suoni ti impigliavi.   2)     Com'è nata l'idea di questo romanzo?   Ha avuto una lunga gestazione. Ha cambiato forma più volte, è passato per vari montaggi di voci. Mi interessava l’idea di ...

Joker e il Corvo: il volto come maschera

Entrambi provengono dai fumetti e sono stati rappresentati dal cinema. Entrambi sono temibili. Vivono in metropoli pericolose e fatiscenti, perfette rappresentazioni dell’ “inferno dei viventi”. E hanno volti cadaverici truccati in maniera pagliaccesca, che ispira il terrore anziché la risata.  Ho voglia di scrivere questo pezzo da tempo, dopo aver pubblicato Non può piovere per sempre e Joker: la risata di molte follie . Sono due recensioni cinematografiche sul mio blog e hanno qualche annetto, ormai. Ma i personaggi di cui parlano non scompaiono certo dalla memoria (e non solo dalla mia). Il Corvo di James O’Barr è uno dei miei graphic novel preferiti, mentre del Joker conosco solo l’episodio intitolato Batman: The Killing Joke (1988). È comunque uno degli episodi più memorabili e più profondi, dato che esplora il tema della follia e della sua origine. Quello che mi ha portato a confrontare questi due personaggi, oltre ai motivi espressi all’inizio, è il loro essere “masch...

"Non ho figli perché..." Il mio uomo era il mio aguzzino

La testimonianza di oggi è particolarmente difficile da digerire. Purtroppo, è un tipo di storia che passa spesso sotto silenzio. Chi racconta simili esperienze riceve anche ostracismo e ben poca solidarietà di genere.  No figli* (ma mai dire mai) perché l'ex, denunciato per violenza, ha trovato nel mio desiderio di averne terreno "fertile" per le sue torture -uno dei periodi più atroci della nostra relazione-, con la complicità della terapeuta di coppia, che diceva che poiché Carmen Russo aveva fatto una figlia a 52 anni avevamo tempo, dovevo prima pensare a risolvere i nostri problemi, pensare a lui... e a lui il sostegno della terapeuta di coppia non pareva vero... sono arrivata a vergognarmi di desiderare esser madre. Poi mi hanno spiegato che con gli uomini violenti NON si fa terapia di coppia.

Una panchina rossa per Manerbio

 Una panchina rossa per rendere visibile la violenza sulle donne: quella che - più d’ogni altra - si consuma al chiuso delle pareti domestiche, lontano dall’opinione pubblica (almeno, finché non diviene tanto eclatante da attirare i giornalisti). È un progetto lanciato (ormai anni or sono) dagli Stati Generali delle Donne: l’invito a ciascun Comune a far dipingere di scarlatto una delle panchine pubbliche. Il vantaggio dell’iniziativa consiste nel lasciare un monito perenne e ben visibile a bassi costi (quale altro monumento sarebbe semplice ed economico come questo?). Ovviamente, ciò s’inquadra in un più ampio progetto di educazione all’affettività: quella che viene chiamata “violenza sulle donne” non è qualsiasi generico atto di aggressività rivolto a una persona di genere femminile, ma un insieme di gesti (dall’insulto all’omicidio) rivolti a una donna che “non ha soddisfatto le aspettative” in quanto tale. Di solito, questo tipo di violenza è accompagnato da commenti giornalist...

Quarantena e violenza domestica secondo Donne Oltre

Ci auguriamo che la quarantena nazionale imposta per via della pandemia di COVID-19 sia stata affrontata nel modo più sereno possibile. Ma si sa che questo, per molti, non è avvenuto. Anzi: la sospensione delle attività economiche ha significato ristrettezze per numerose famiglie. La convivenza forzata ventiquattr’ore su ventiquattro non ha certo facilitato la sopportazione reciproca, soprattutto laddove già erano in atto dinamiche famigliari tossiche. Ecco che il lockdown si è trovato, verosimilmente, a incentivare i fenomeni di violenza domestica.              L’associazione manerbiese “Donne Oltre” cura abitualmente un Centro di Ascolto per le vittime di simili fenomeni. Ma, dal 9 marzo 2020, il servizio è stato sospeso, sempre per via dell’emergenza sanitaria in corso. Carla Provaglio , interpellata dalla sottoscritta, ha ricostruito un probabile quadro della quarantena vissuta da coloro che si rivolgevano al suddetto Ce...

Joker: la risata di molte follie

«Ho sempre creduto che la mia vita fosse una tragedia. Ora, mi accorgo che è una c***o di commedia». Già: come sa il buon Aristotele, perché vi sia tragedia occorrono pietà e terrore. E Arthur Fleck, detto Joker (Joaquin Phoenix), è privo di entrambe.  Fonte: indiewire.com             Joker (USA, 2019; regia di Todd Phillips) è il celebre film ispirato a uno dei supercattivi di Gotham City. Una volta tanto, quel pipistrellone palestrato e viziato di Batman è fuori dai piedi. È incredibile quanto possa diventare seria una storia, quando l’eroe viene rimosso. Tolto l’improbabile superuomo, infatti, resta l’uomo : dolore, povertà, follia, cose drammaticamente reali.             « Sono io che sto impazzendo o stanno impazzendo tutti gli altri? » È una delle prime battute che sentiamo pronunciare al protagonista, mentre parla con una ps...

La verità scomoda e vitale delle fiabe

“Sono storie, sono favole…” Quante volte l’abbiamo sentito dire, per denotare l’inconsistenza, l’infantilismo e la falsità di un discorso? Ebbene, le fiabe non sono né “storie”, né “favole”. Se n’è occupato Silvano Petrosino , docente di Teorie della Comunicazione e Antropologia religiosa e media all’Università Cattolica di Milano. Fra le sue opere, si conta: Le fiabe non raccontano favole. Credere nell’esperienza (Genova 2017, il melangolo). I contenuti del saggio sono stati esposti al Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, il 20 settembre 2018: uno dei ricchi antipasti alla Notte delle Fiabe . Le parole del professore sono state accompagnate da intermezzi, eseguiti al pianoforte da Iacopo Petrosino. La serata era stata organizzata dall’associazione “Famiglie nella Scuola”, col patrocinio del Comune e l’appoggio della Biblioteca Civica.  Gustave Doré: Cappuccetto Rosso a letto con il lupo             Le fiabe sono...

Conosci te stesso. Ma non ti piacerai

Lon Chaney jr. in L'uomo lupo (1941) L’uomo lupo ( The Wolf Man, 1941; regia di George Waggner) è uno dei film prodotti dalla Universal Pictures che hanno segnato l’immaginario horror internazionale. Al contrario di pellicole come Dracula   o La Mummia , non si basa su opere letterarie o figure già popolari in precedenza. Lo sceneggiatore Curt Siodmak si poté muovere così su un “terreno vergine” (o quasi). Ma ebbe l’accortezza di costruire il suo Uomo Lupo servendosi di materiali che avevano già un’alta carica simbolica. Ci sono gli zingari, emblemi della “diversità” e della “magia”. C’è l’argento, metallo impiegato per fabbricare crocifissi e altri oggetti benedetti. C’è la luna piena, ipnotica di per sé, nonché uno dei più antichi mezzi per misurare il tempo della natura. C’è l’aconito: in inglese wolfsbane , “veleno di lupo”. (Compariva anche nel Dracula del 1931, sempre prodotto dalla Universal, come arma contro i vampiri). C’è il pentagramma … e, sulla fortuna   di...

Asia Argento, Weinstein e gli altri: un caso (ir)rilevante

Non c’è bisogno di precisare a cosa fa riferimento questo post. Le accuse di Asia Argento , per l’incubo che Weinstein le avrebbe fatto passare nel 1998 sono state seguite da un effetto valanga, ricevendo praticamente l’attenzione di chiunque, nel bene e nel male. Altre attrici, altri produttori, altri attori (sia nominati che anonimi) stanno scoprendo gli altarini che, magari, erano facili da sospettare, ma assai meno da provare. Anche in questi giorni, stanno uscendo notizie riguardanti il lato italiano del fenomeno.   Asia Argento             Una gara (da parte dei media , non delle vittime) a chi offre le chicche più fresche. Pare che ogni Venerabile Estiqaatsi di turno abbia qualcosa da commentare. In mezzo allo squallore e all’orrore dei fatti rivelati, accanto alla banalità delle reazioni dell’ “opinione pubblica”, tanto vale aggiungere la banalità del mio parere non richiesto.     ...

Una rete d'insidie?

Cosa succede, quando la sfera della tecnologia e quella delle relazioni s’intersecano? Ne ha parlato la dott.ssa Paola Cattenati del CRIAF (Centro Riabilitazione Infanzia Adolescenza Famiglia) al Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, il 6 aprile 2017. Con lei, c’era la dott.ssa Lisa Delfini. La serata era intitolata “Il cyber-bullismo e le insidie della rete”; era stata organizzata in collaborazione col Comune.  Le testimonianze dei ragazzi (riportate dalla dott.ssa Cattenati) evidenziavano il carattere totalizzante della tecnologia nelle relazioni e anche l’assenza di riflessione, prima di condividere contenuti. In alcuni casi, le relazioni on line (e non solo per gli adolescenti…) sembrano più soddisfacenti, perché prive di quelle incombenze quotidiane (poco romantiche) che caratterizzano la vita reale. Interagire su Internet comporta anche una maggiore tendenza ad alterare la propria identità. Il forte investimento dei giovani nella vita sociale on line è contrappuntato ...