Il
soggiorno di Arianna aveva un pavimento in cotto e un soffitto con travi in
vista. Il lume ovattato del lampadario era arricchito da vari faretti. «Mi
piace lavorare con la luce artificiale» spiegò Arianna. Angelo annuì. Maurizio,
invitato ad assistere alla posa, si sistemò discretamente sul divano.
La ragazza aveva spiegato che voleva
tratteggiare uno schizzo per un “San Sebastiano”. Più che un omaggio devoto,
sarebbe stato uno alla bellezza e al dolore - aveva precisato.
«Ti
legherò qui» indicò la padrona di casa, puntando il dito contro una piantana.
Angelo respirò a fondo e si apprestò a sbottonarsi la camicia. «Un attimo…» gli
soffiò l’amica all’orecchio. «Permetti che faccia io?»
Pietro Perugino, San Sebastiano, 1495 circa. |
La
mano affusolata di Angelo ricadde obbediente. Le dita di Arianna infusero al
suo petto un formicolio bruciante. Il ragazzo gettò un’occhiata al divano. Maurizio
rimaneva serafico come sempre, spaparanzato con noncuranza - un sorriso nella
nera barba. I suoi selvaggi capelli si arruffavano fin sul petto vasto, irsuto
e olivastro, appena rivelato fra i lembi della camicia.
Angelo
si sentì carezzare le spalle dalla stoffa che si sfilava, da mani gentili. Si
morse un labbro, quando Arianna si occupò dei suoi pantaloni. Cercò di non
pensare alle reazioni inconsulte su
cui aveva scherzato l’amico, una volta, parlando delle attrattive di lei. Si
domandò cos’avrebbe pensato la ragazza, al confronto fra i due corpi.
Cos’avrebbe detto, vedendolo così diverso dal metallaro crinito che sedeva sul
suo divano e che lei conosceva fin troppo bene…
Quando
quasi tutto il suo pudore fu rimasto senza difesa, Arianna lo salvò drappeggiandogli
un piccolo lenzuolo intorno ai lombi. «Ecco, così sei perfetto!» chiosò lei,
sorridente. «Appoggiati lì». E indicò la piantana. Angelo eseguì.
Arianna
gli prese garbatamente le braccia e gli legò i polsi dietro la schiena con una
benda.
«Fa
male così?»
«No…»
Lei
andò a prendere l’album e la matita. Prima di mettersi a lavorare, impresse una
lunga occhiata su Angelo. Il ragazzo divenne di fuoco.
* * *
Angelo
si ravviò le lunghe ciocche castane. Non si sentiva troppo entusiasta di quella
prima esperienza come modello. Preferiva disegnare, si disse. La bellezza viene dal corpo degli altri.
Lasciatemi dall’altro lato del foglio, nell’ombra della creazione.
«Vieni
a vedere!» trillò Arianna, suadente. Lui si volse verso il divano. L’amica e Maurizio
gli avevano lasciato uno spazio fra loro. Lei reggeva l’album con il lavoro
appena eseguito. Rassegnato, li raggiunse. Si sedette, scivolando tra i fianchi
massicci di lui, foderati di jeans, e la minigonna scozzese della ragazza.
Arianna
depose sulle sue ginocchia il “San Sebastiano” col suo volto. Il cuore di
Angelo sobbalzò. Quel suo ritratto rappresentava un giovane flessuoso, teso
come una fiamma. Il volto malinconico, dalle lunghe ciglia, era composto in un
dolore sublimato, come se le frecce fossero qualcosa di spirituale. Le ciocche
ombreggiavano le guance, correvano in rivoli sulle spalle. Gli archi delle
braccia erano un molle sforzo di poesia. Il biancore della pelle, che gli era
sempre sembrato una fragilità, assumeva una dimensione neoclassica.
Questo sono io.
Levò
verso Arianna uno sguardo di gratitudine. Fra i tratti egizi della matita, gli
occhi dorati e affusolati di lei gli inviarono un muto incanto. Le mèches color mogano, nel suo caschetto
castano, le lambivano fronte e ciglia, come per mormorare un segreto. Collanine
e braccialetti vibravano sulla sua pelle perlacea, là dove la camicetta a righe
non la copriva. Angelo si lasciò
prendere la mano. La ragazza se la portò alle labbra, se la posò sul cuore. Nei
pressi, il suo seno ansava. Lui si domandò quanto l’avrebbero trafitto i suoi
nascosti capezzoli, al tatto.
Alla
sua destra, avvertì il vasto e caldo palmo di Maurizio carezzargli il femore.
La barba e la chioma dell’amico gli punsero l’orecchio.
Qualcosa
esplose in colate di cera, nel petto di Angelo, quando la sua voce profonda gli
sussurrò:
«Sei
bellissimo».
Menzionato
come “testo più coinvolgente” al concorso “Famolo libero” 2018 - 2^ edizione,
bandito da alcune associazioni studentesche dell’Università degli Studi di Milano.
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