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Dieci anni di "Anime sparse": escono i racconti

Erica Gazzoldi, Anime sparse
(copertina)
Anime sparse (Amazon, 2018) raccoglie dieci anni di racconti brevi. Non bisognerà dunque stupirsi, se vi si troveranno variazioni di stile e di spirito. I racconti sono però uniti da un fil rouge che fa esplicito riferimento alla poetica di Federigo Tozzi: 

Ai più interessa un omicidio o un suicidio; ma è ugualmente interessante, se non di più, anche l’intuizione e quindi il racconto di un qualsiasi misterioso atto nostro; come potrebbe esser quello, per esempio, di un uomo che a un certo punto della sua strada si sofferma per raccogliere un sasso che vede e poi prosegue la sua passeggiata. Tutto consiste nel come è vista l’umanità e la natura. (Da: Come leggo io, 1919)

La sezione A volte riguarda vampiri, licantropi e altre creature dark fantasy. Il titolo riprende il primo verso della poesia che introduce questa parte della raccolta: Talor, nelle case, nasce un vampiro. Sotto la patina dell'accidentalità, del "caso strano", sono infatti narrate vicende che svelano lampi cupi della psiche umana. Il teatro prevalente è Pavia; ma non mancano borghi in collina, o ambientazioni rurali in un passato imprecisato - perlopiù fantastico. Alcune storie riprendono il "modello Stoker": ovvero, le caratteristiche del Dracula romanzesco (compare solo di notte, si materializza al lume di luna, abita nella propria tomba). Altre volte, il vampiro è indistinguibile dai "vivi" - se non per il suo singolare modo di nutrirsi e vivere il piacere. Ampie citazioni di Baudelaire si mescolano ai testi di canzoni pop. Sempre, però, questi racconti si distaccano dallo spirito di Twilight, col quale la polemica è condotta anche in modo aperto.
Ecce amor tratta delle passioni e degli affetti in ambientazioni realistiche, ma sempre rifuggendo dal "rosa": l'unico colore che il cuore non può avere, per le "anime sparse" in queste pagine. I personaggi si parlano da una parte all'altra della "quarta parete", in un teatro. Oppure, proiettano gli uni sugli altri i propri complessi e le proprie nevrosi. Vivono di messaggi non più collegati a un volto, o sublimano le ferite del cuore in ardite sperimentazioni di musica metal. Può persino capitare che la Morte sosti in un bar, sotto forma di una bella tenebrosa, per dare una lezione di Vita e felicità.
L'occhio esprime lancinanti cambi di prospettiva, in ottica surreale, immaginosa o parodistica.  Il finale di tutto questo? Una sorpresa.

Disponibile in Kindle e print on demand.

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