Non ha certo bisogno di presentazioni la celeberrima serie Netflix Mercoledì. Non si fa altro che parlarne, a favore o contro che sia. Un po' per interesse verso le tematiche del macabro e del "diverso", un po' grazie al parere di un amico che non mi ha mai consigliato film invano, l'ho inserita nella mia lista. Fra l'altro, i ragazzi della mia scuola sembrano impazzire per la piccola letale dalle trecce corvine, tanto che ho finito per cominciare a guardarne le vicende proprio assieme a loro. E, fin dai primi fotogrammi, il mio cervello è schizzato letteralmente in orbita.
Mercoledì è una provocazione fin dall'inizio - e questo non è una novità. La famiglia Addams lo è sempre stata. È la parodia della perfetta famiglia americana.
Più ci si addentra nella routine domestica degli Addams, più ci si chiede… tutti quei terrori sono normali, in fondo? O è la "normalità" ad essere il vero incubo?
Per Mercoledì (Jenna Ortega) e suo fratello Pugsley (Isaac Ordonez), la risposta sembrerebbe essere la seconda. I "bravi ragazzi", gli idoli della scuola, sono infatti i loro aguzzini - a riprova del fatto che dei "troppo regular" non ci si deve mai fidare. I "dolci" metodi antibullismo di Mercoledì le valgono l'espulsione dalla scuola e il trasferimento alla Nevermore Academy, la "scuola per reietti" dove i suoi genitori si conobbero. E qui comincia a sfilare una serie di scomode verità.
Innanzitutto, i "reietti", fra di loro, sono tutt'altro che solidali. Quello per cui la sofferenza ci farebbe diventare più sensibili non è altro che uno sciapo luogo comune. Più spesso ci fa divenire avidi di rivalsa, quando non normalizza addirittura il sopruso ai nostri occhi.
Poi: siamo sicuri che gli Addams siano una famiglia perfetta? Mercoledì guarda alle effusioni fra i genitori con malcelato disgusto e non possiamo darle torto. Quella melassa, quell'inseparabilità, quell'assenza del più piccolo screzio sono segnali d'allarme. Più che una coppia in grado di affrontare gli alti e bassi d'ogni giorno, i coniugi Addams sembrano un paio di gemelli in simbiosi amorosa, intenti ad evitare qualsiasi cosa sia confronto o avversità. Quei sorrisi mielosi davanti alla figlia aspirante omicida sanno di idiozia o di omertà. Di fronte al palese disagio di Mercoledì in qualsiasi scuola, non sanno fare altro che trasferire la ragazzina a mo' di pacco postale (tipica strategia della "spazzatura sotto il tappeto"). La protagonista lo dice senza mezzi termini: ai suoi genitori interessa solo trasformarla in una piccola copia di loro stessi. Il pensiero che Mercoledì possa avere sentimenti da esprimere nemmeno li sfiora. Così lei affronta i suddetti sentimenti a suo modo: un po' negandoli per "essere forte", un po' esasperandoli, nella forma della rabbia e dell'odio. Di Pugsley, nemmeno parliamo: visto il disinteresse di chiunque verso la sua personalità, ha direttamente evitato di formarsene una.
Ricordiamo poi che Mercoledì è femmina: non è un dato così secondario come potrebbe sembrare. Fin dall'inizio, questo la destinerebbe (secondo la famiglia) ad essere una "nuova Morticia", elegante e devota madre di famiglia.
Come proseguirà la crescita di Mercoledì? Non lo so nemmeno io, perché devo ancora vedere il resto della serie - ergo, non dovete temere gli spoiler. Mi resta un dubbio: forse, il bisogno di macabro non è altro che il rigetto di una "positività" falsa ed imposta, un grido contro il vero orrore: l'assenza di "anima". Ciò che non può esprimersi è già morto, sembra dirci Mercoledì col suo eterno pallore. E chissà che quel suo aspetto funereo non sia un'altra maschera imposta dalla famiglia - come il nome, che le ha cucito addosso una tristezza non sua.
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