Passa ai contenuti principali

Non chiedo molto

Eppure, non chiedo molto. 

Mafalda che urla basta

Chiedo solo di veder dare un taglio alle piccole e grandi ipocrisie di sempre.

Di non vedere più in giro gente che sbraita pubblicamente contro l'autopromozione... per farsi autopromozione. Che grida a gran voce contro gli "acchiappalike"... per acchiappare più like. Chi condanna il marketing... perché non riesce a ottenere soldi e successo. Che inveisce contro chi cerca visibilità mediatica... dall'alto di profili social con decine e decine di migliaia di followers. Che condanna chi farebbe di tutto per conservare il proprio privilegio... quando è palese che gareggia per rubargli quel privilegio. 

Savonarola fu una "rockstar" del proprio tempo e un leader carismatico. Si fece dare ascolto soprattutto grazie al proprio modo di porsi e alla sua personalità. Come ci riuscì? Predicando contro chi era già affermato.

Oggi non è diverso.

Recitare la parte degli "arrabbiati", degli "irriducibili", dei "combattenti contro carrierismo e privilegio" è un modo assai subdolo di mettersi in vetrina. Anche gli scontenti per partito preso e i frustrati cronici sono una fascia di pubblico e una nicchia di mercato. E sanno dare grandi soddisfazioni. Sono una base talmente nutrita da poter sollevare i propri "portavoce" ad altezze inimmaginabili.

O forse non voglio nemmeno questo - nemmeno lo stop alla più raffinata delle ipocrisie mediatiche. Perché, in fondo, mi diverte vedere i Savonarola 2.0 e chi casca nella loro rete. In fondo, mankind just wants to have fun. Possibilmente in modo perverso.


Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italiana: i