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Virginia Woolf fra diari, ghinee e spazi creativi

Si è chiuso in bellezza, all’I.I.S. “B. Pascal” di Manerbio, il ciclo di conferenze: “L’universo femminile: vita e pensiero nella diversità di genere”. La prof.ssa Rosaria Tarantino, a nome dell’associazione locale “Donne Oltre”, ha presentato le ultime due conferenze, entrambe dedicate a Virginia Woolf (1882 – 1941). Sorella della pittrice Vanessa Bell, è nota per aver animato il gruppo letterario che prese il nome dalla sua casa nel quartiere londinese di Bloomsbury. Conobbe grandi personalità dell’epoca, come l’amica-rivale Katherine Mansfield e T.S. Eliot. Col marito Leonard Woolf, fondò la casa editrice Hogarth, che pubblicò anche l’opera completa di Sigmund Freud. L’altro grande amore di Virginia fu la nobildonna Vita Sackville – West. Colpita da periodiche crisi psicotiche, la scrittrice morì suicida.
Alessandra Pigliaru e Rosaria Tarantino
            Dapprima, ha parlato di lei Alessandra Pigliaru, cultrice di materia in Storia della Filosofia all’Università di Sassari, nonché caporedattrice di «Giornale Critico di Storia delle Idee». La sua conferenza (22 maggio 2015) era dedicata a due opere della Woolf, “Una stanza tutta per sé” e “Le tre ghinee”. La prima è la rielaborazione di più conferenze tenute nel 1928, sul tema “le donne e il romanzo”. Virginia mostra il divenire del proprio pensiero, mentre ricorda le scrittrici inglesi che hanno saputo trovare “una stanza tutta per sé”, ovvero il tempo e il denaro per dedicarsi alla scrittura. Il discorso è anche un ringraziamento a queste donne, che hanno lasciato le nuove scrittrici eredi della possibilità di esprimersi. Sempre sul tasto dell’eredità giocano “Le tre ghinee” (1938). La Woolf dona una ghinea ideale a un istituto per l’istruzione femminile, purché rifiuti di seguire modelli patriarcali e militaristi. La seconda va a un’associazione per l’accesso delle donne alle libere professioni. La terza tocca a un’organizzazione pacifista maschile; ma la Woolf auspica, piuttosto, la fondazione di una “Società delle Estranee”, dove sarà rifiutata ogni dimensione pubblica (sede, cerimonie, giuramenti). Anziché condividere il potere politico con gli uomini, le donne – secondo la Woolf – dovrebbero adottare una logica completamente “altra”, tesa alla cura della sfera privata. 
Elena Petrassi e Rosaria Tarantino

            La seconda conferenza (29 maggio) è stata invece tenuta da Elena Petrassi, scrittrice e poetessa: “Virginia Woolf. Il diario come specchio e luogo di creazione”. Tramite i propri appunti privati, l’autrice emerge come osservatrice acuta e impietosa della realtà, ma maggiormente tesa a indagare la propria interiorità. Da quel “pozzo di petrolio” che era il suo inconscio, scaturiva una creatività letteraria nella quale lei aspirava a immergersi completamente. I diari illuminano il volto della Woolf come una luce obliqua in un interno, nascondendo e suggerendo allo stesso tempo ciò che della sua figura rimane nel buio.



Pubblicato su Paese Mio Manerbio, luglio 2015, p. 6.

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