La
tournée del giornalista e cantante manerbiese Diego Baruffi sta concludendo un
ciclo. L’anno scorso, è uscita la sua breve raccolta poetica “La via del
cuore”, dedicata alla moglie e al figlioletto. Dal Politeama ad altri palchi
della provincia di Brescia, la voce di Diego e dei suoi collaboratori ha
presentato spettacoli omonimi, per far conoscere la pubblicazione. Il 20
gennaio 2017, l’anno di esibizioni si è concluso circolarmente, sul palco del
Politeama di Manerbio. Stavolta, la serata si intitolava “Raccontami”: la
raccolta che Baruffi ha in mente e che sarà tratta dalle conversazioni
familiari col suo bambino. L’evento ha visto l’appoggio dell’Associazione Vicus
Minervium e dell’Oratorio S. Filippo Neri.
Come sempre, sulla scena si sono
alternate la voce di Diego, cantante per passione, con quelle degli ospiti da
lui intervistati. La giornalista e scrittrice Viviana Filippini ha introdotto
il proprio libro “Brescia segreta” (2015, Historica Edizioni), in cui disegna
alcuni itinerari nei luoghi storici del nostro capoluogo. Di “segreto” c’è
soltanto ciò che sfugge al passante distratto, ignaro di ciò che è avvenuto un
tempo nel Capitolium o nell’ex-monastero di Santa Giulia.
Erica Gazzoldi, arrivata alla
propria seconda pubblicazione cartacea, ha recitato alcune poesie sue e di
Baruffi. L’imprenditore Giacomo Antonini ha illustrato una sua idea per ridurre
la pericolosità dell’amianto: stiparlo in grandi “scatoloni” di calcestruzzo,
in attesa che uno sviluppo tecnologico consenta di renderlo innocuo. La voce di
Nicole Bulgarini ha incantato il pubblico con successi italiani e stranieri,
accompagnandosi alla tastiera. Assenti giustificati erano la cantante Manuela
Bonazza e Alessandro Morandini, vicepresidente dell’AN Brescia Pallanuoto.
La parte più cospicua della serata,
però, è stata affidata allo stesso Diego Baruffi e all’amico Giovanni Primomo,
che l’ha accompagnato alla tastiera, come ai vecchi tempi in cui facevano parte
del gruppo “Blu Angels”. Baruffi ha dato prova di sé anche con la chitarra.
Il suo repertorio, come sempre, ha
spaziato dalla fine degli anni Sessanta agli anni Ottanta. Ha esordito con
“Stagioni”, dei Nomadi (1973). Dello stesso gruppo, ha proposto “Crescerai”
(1997): particolarmente indicata, data la vispa presenza del suo bambino in
sala. Poi, ha eseguito cover di Adriano Celentano (“L’emozione non ha voce”,
1999; “Pregherò”, 1965), Lucio Battisti (“Un’avventura”, 1969; “La canzone del
sole”, 1971) e - ovviamente - del beneamato Massimo Ranieri (“Perdere l’amore”,
1988). Altri classici scelti per la serata erano: “Lontano lontano” di Luigi
Tenco (1966), “La voce del silenzio” di Tony Del Monaco (1968), “Un amore così
grande” di Mario Del Monaco (1976) e “Se perdo anche te” di Gianni Morandi
(1966).
Nonostante si sia tenuto nel teatro
principale di Manerbio, lo spettacolo si è svolto in un clima cordiale e
confidenziale - anche perché le tournée di Diego contano molto sull’appoggio di
familiari e amici. Non sappiamo cosa riserverà il prossimo anno, ma potremmo
attendere il gennaio venturo per chiedere a Baruffi: «Raccontami!»
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