“A fine estate a mietiture e vendemmie fatte fummo sposi. A Nazaret si celebrano in questo tempo molti matrimoni e si moltiplicano gli inviti. Ma non si può ballare a due feste di nozze contemporaneamente, così gli invitati non vennero alla nostra. Solo parenti stretti e nessuno di più alle nozze della vergine incinta.
Iosef era serio ma il suo corpo sorrideva per lui. Mi strinse la mano sotto la tenda stesa del baldacchino sbattuto dal vento. La sua mano aspettata che mi aveva protetto, non mi aveva accusato, non aveva sollevato la prima pietra che spetta al marito dell’adultera, la sua mano ispessita di lavoro e di schegge: tremava intorno alla mia che riposava finalmente chiusa dentro la sua.”
ERRI DE LUCA
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.