"La figura del prodigo mi ha sempre messo in agitazione. La leggevo e mi dicevo: 'il prodigo sono io'; poi subito cercavo le attenuanti che nel racconto sono completamente assenti. Uno non se ne va di casa senza una ragione; non fa quel passo in tempi poco propizi se l’aria di quella casa non gli è diventata assolutamente irrespirabile! Quelle ragioni, per scoprirle, il padre avrebbe potuto cercarle dentro di sé: in noi ci sono tutte le risposte; c’è qualcosa d’immanente che si trascina nei secoli, non lo vediamo solo quando non lo vogliamo vedere, quando –ancor prima del giudizio degli altri- temiamo il nostro.”
Da: Romano Franco Tagliati, Elogio al prodigo (Audio-book), Milano, 2002, produzione multimediale Terzomillennio
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