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La Francia in musica e sapori

Il gemellaggio fra Manerbio e St. Martin de Crau continua a suggerire eventi culturali. Stavolta, il piacere del cervello si è unito a quello del palato, grazie alla collaborazione fra il Comune e l’aperitiveria Decanter. Il 20 e il 27 novembre 2016, i manerbiesi sono stati invitati a gustare vini francesi con un poco di stuzzichini, prima e dopo due concerti. L’iniziativa è stata intitolata “La Francia in punta di forchetta e di flûte”. Il suo primo episodio si è tenuto al Teatro Civico “M. Bortolozzi”: s’intitolava “Notturno francese” ed è stato eseguito dal duo Carlo Barbieri (sassofono contralto) e Andrea Facchi (pianoforte). Il programma di sala si apriva con una quartina di Charles Baudelaire: “Già s’avvicina l’ora che trepido ogni fiore/come un vaso d’incenso svapora sullo stelo;/solcano effluvi e musiche la sera senza velo;/malinconico valzer, delirante languore!” È seguita una piccola antologia del Novecento musicale francese: la “Petite suite latine” di Jérôme Naulais (1951- ), poi il famosissimo Claude Debussy (1862-1918) con la sua “Rêverie” (sogno a occhi aperti) e il suo “Passepied” (dalla “Suite Bergamasque”); di Jean Françaix (1912-1997) sono state eseguite le “Cinq danses exotiques”, ovvero brani per balli latinoamericani: una pambiche (simile al merengue), un baiao, un mambo, una samba lenta, un merengue. Paule Maurice (1910-1967) impiegò invece le note per descrivere i paesaggi provenzali, intitolando cinque pezzi - appunto - “Tableaux de Provence”. La serata si è conclusa col “Tango suave” di Jean Matitia (1952 - ) e la “Scaramouche” di Darius Milhaud (1892-1974).
           
Il 27 novembre, invece, è stato dedicato alla “chanson française”, il genere musicale che privilegia l’uso della lingua francese e i modelli letterari d’Oltralpe. Nella Sala Mostre del municipio, si sono esibiti i Soft Live Music, gruppo cremonese che esegue cover. Sono stati prevalenti i brani di Édith Piaf (Parigi, 1915 – Grasse, 1963), come la famosissima “La vie en rose”, o il suo “Hymne à l’amour”. Sono stati eseguiti - fra gli altri - anche “Les feuilles mortes” di Yves Montand (Monsummano Terme, 1921 – Senlis, 1991), “La nuit” dell’italo-belga Salvatore Adamo (Comiso, 1943 - ), “C’est irréparable” di Nino Ferrer  (Genova, 1934 – Montcuq, 1998). È stata una sorpresa scoprire che “My Way” ha origini francesi (col titolo “Comme d’habitude”). Il programma ha avuto anche aperture all’internazionale, con “Sound of Silence” di Simon & Garfunkel, “Yesterday” di Paul McCartney, “Besame mucho” o “Guantanamera”. Il brano più applaudito, però, è stato “Est-que tu m’aimes?” di Maître Gims, un successo del momento.

            Una sorpresa della serata è stata un’iniziativa di otto ragazzi provenienti dalla Guinea e richiedenti asilo politico, accompagnati dalla Cooperativa Olinda. Essi avevano preparato una sorta di “rap in coro” sulla solidarietà e contro il terrorismo. Una voce solista scandiva le parti più discorsive. I testi erano in francese, lingua coloniale della Guinea, e questo è stato uno dei motivi della loro presenza all’evento. L’altro è stato il tono generale dell’incontro, ispirato al recente ricordo degli attentati di Parigi. 

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 115 (dicembre 2016), p. 24.

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