Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere. Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co
Come ogni parola che non ha niente di reale dietro di sé, anche "libertà" rischia sempre di essere presa, trascinata nella polvere, usata per losche finalità, o equivocata. Lo vediamo da tempo :) d'altra parte è così, e poco ci si può fare.
RispondiElimina"Da tempo"? Hai perfettamente ragione, caro Alessandro. Già Tucidide, nella seconda metà del V sec. a. C., si lamentava di come le parole avessero perduto significato, a causa del cattivo uso che se ne faceva. Però, io suggerirei anche qualcosa che vada al di là della retorica politica... qualcosa che ha a che vedere col rapporto fra libertà e civiltà così come ne parlava S. Freud... ;-)
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