In data 5 ottobre 2012, Il
Fatto Quotidiano ha pubblicato questo trafiletto di Nanni Delbecchi:
In altre parole: vietato parlare di “storia di genere” e “discriminazioni
sessiste”, perché si dà noia alle orecchie e si inducono al suicidio i
maschietti, i quali –poverini!- devono pure ascoltare le donne che hanno
accanto.
Riporto l’e-mail che ho scritto al giornale:
Spettabile redazione,
ho trovato
incomprensibile il sarcasmo di Delbecchi circa le ricerche di Michela Marzano
sulla toponomastica femminile. Non si tratta di "cacciare scoop", ma
di guardare in modo più approfondito una realtà familiare della nostra storia
di genere: la difficoltà a dare spazio ai personaggi storici femminili nella
nostra memoria e la tendenza a privilegiare quelli maschili, anche se mediocri. È
un dato di fatto che dovrebbe far pensare, anche se vi siamo talmente
abituati da darlo ormai per scontato. Dunque, sarebbe "petulante",
"pedante" e "ridicolo" parlare di storia di genere e
condizione femminile? Se questo è il vostro modo di far giornalismo e di
affrontar la concorrenza delle altre testate, siatene fieri. Cordiali saluti.
Peccato, sembrava un bel giornale!
RispondiEliminaApprofitto dello spazio per ricordare che oggi il Papa ha proclamato Dottore della Chiesa Santa Ildegarda di Bingen (la quarta donna di questo venerabile gruppo) che, oltre a tutte le attività legate alla chiesa, fu anche tra i più antichi compositori (in assoluto) di cui sappiamo il nome.
RispondiEliminaQualche notizia in più su Ildegarda http://it.wikipedia.org/wiki/Ildegarda_di_Bingen
Caro Megacle, grazie della graditissima (e importante) notizia. :-)
Elimina