Il
25 aprile 2017 è caduto il 72° anniversario della Liberazione. In Piazza Aldo
Moro, a Manerbio, i cittadini convenuti hanno ricevuto il saluto di Alessandro
Desplanque presidente dell’ANPI - Sez. “G. Bassani”, e del sindaco Samuele
Alghisi. Il discorso di quest’ultimo ha ricordato l’appello di Sandro Pertini
via Radio Libera, che chiamò all’insurrezione generale, il 25 aprile 1945.
Anche il nome della piazza (“Aldo Moro”, appunto) è stato chiamato in causa
come riferimento alla lotta contro qualunque forma di oppressione.
Erano presenti alla cerimonia gli
alunni delle scuole manerbiesi. I bambini dell’istituto parrocchiale hanno
distribuito i “fiori della Liberazione”: verdi, bianchi e rossi (con evidente
riferimento alla bandiera italiana), volevano significare l’invito a coltivare
la repubblica nata dalla Resistenza. Anche gli allievi della Scuola Media “A.
Zammarchi” e dell’I.I.S. “B. Pascal” hanno preso la parola. L’intervento di un
ragazzo della “A. Zammarchi” ha dato voce al “Discorso all’umanità”, tratto dal
film di Charlie Chaplin “Il grande dittatore” (1940): «Più che macchinari, ci
serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste
qualità, la vita è violenza e tutto è perduto.»
Anche il gruppo teatrale “Ribalta
Pazza” ha proposto letture, tratte da: “Il XXV Aprile a Manerbio”, a cura di
Delfino Tinelli, Manerbio 1995, DESCA Edizioni. I brani provenivano da memorie
come quelle di Aurelio Tenchini, antifascista “di famiglia” che, con altri,
portò aiuto ai prigionieri di guerra alleati fuggiti dai campi di
concentramento.
È arrivato poi il momento
dell’alzabandiera, eseguito da un Alpino, mentre la Civica Associazione
Musicale “S. Cecilia” suonava l’inno di Mameli. È stata posta una corona
d’alloro sul monumento alla Resistenza.
La seconda tappa erano le “Formelle
della Memoria”, dette anche “Pietre d’inciampo”: targhe poste sul selciato del
Piazzolo, a ricordare i partigiani manerbiesi e i militari italiani internati
in campo di concentramento. Gli alunni delle quarte e quinte elementari hanno
eseguito canti e musiche al flauto, inneggianti alla cessazione delle guerre.
La seconda corona d’alloro della
giornata è spettata al Monumento ai Caduti, davanti al municipio. Le
celebrazioni si sono concluse in Piazza Italia, dove l’ANPI ha distribuito
gratuitamente volumi sulla Resistenza, compreso il graphic novel realizzato
dagli alunni dell’Istituto Comprensivo di Manerbio (“4 Storie di Resistenza
Bresciana”, anno scolastico 2015/2016, Edizioni La Pianura) e la ristampa
anastatica de “Il Ribelle” (giornale partigiano clandestino), a cura
dell’Associazione “Fiamme Verdi”. Per l’occasione, era aperto il museo privato
della famiglia Zenucchini, con cimeli dell’impresa garibaldina e delle due
guerre mondiali.
L’ANPI ha proseguito la giornata
omaggiando la tomba dei partigiani Enrico Tedoldi, Palamede Morandi e Pietro
Leoncini, caduti in località “Campagnoline”. In Viale Stazione, fino al 1
maggio, rimarrà l’installazione “Delle gioiose lacrime”, a cura di Luciano
Baiguera, dell’ANPI, del Gruppo Alpini, dell’Associazione Carabinieri, delle
“Donne Oltre” e di tutti coloro che hanno voluto fornire immagini della loro
memoria. Perché di questo si tratta: grandi lacrime di carta (verdi, bianche e
rosse), che incorniciano fotografie di volti.
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