Proseguono
le iniziative nell’ambito del gemellaggio con Saint-Martin-de-Crau. Il 13 e il
14 maggio 2017, una comitiva di manerbiesi è stata ospitata nel Comune francese
per la Festa di Primavera e della Transumanza. Si tratta di due giorni di
rievocazione del mondo contadino della Camargue, a forte vocazione pastorale
(come testimonia anche la pecora sullo stemma di Saint-Martin-de-Crau).
Dell’ospitalità, si sono incaricati i “gemelli” francesi: i viaggiatori potevano
scegliere se alloggiare in albergo, o presso famiglie del posto. Anche chi ha
optato per quest’ultima opzione “low cost” non ha avuto di che lamentarsi del
trattamento.
L’area risente anche dell’influsso
culturale spagnolo, tant’è che vi è stata elaborata una versione incruenta
della corrida: la tauromachia locale, o “course de taureaux”. Ai manerbiesi che
lo volessero, infatti, è stato possibile assistere a uno di questi spettacoli,
a prezzo ridotto. Il gioco vede una squadra di atleti tentar di prendere una
coccarda posta fra le corna del toro. L’altra parte della comitiva è stata
invitata all’ecomuseo della Camargue, dove ha potuto ammirare le testimonianze
della civiltà contadina locale.
Una sfilata pomeridiana, il 13
maggio, ha mostrato i gruppi folkloristici che avrebbero animato la transumanza
il giorno dopo. I figuranti, in abiti tradizionali, hanno eseguito danze
tipiche come la farandola, o un gioco in cui uomini calzanti zoccoli dovevano
saltare fra bottiglie poste in cerchio, a ritmo di musica. Di queste
esibizioni, si sono occupati “Li Coudelet Dansaire” e “Les Gounauds de Bort
(Corrèze)”. Oltre agli umani, erano presenti asini, come esempi di animali da
lavoro. Hanno sfilato anche carri e trattori d’epoca. Si sono presentati al
pubblico gli ospiti stranieri che avrebbero animato i due giorni: la fanfara
del Sudtirolo (con danzatori), quella giovanile della Marina Polacca e alcune
maschere slovene note come “Kurent” o “Korant”, figure in imponenti costumi di
lana, che danzano con campanacci e bastoni per portare la benedizione della
vittoria sull’inverno.
La sera del 13 maggio, si è tenuta
(presso l’area feste cittadina) la Cena del Pastore, a base di zuppa di
verdure, braciole d’agnello e formaggio caprino. Un gruppo ha animato i balli
fra una portata e l’altra; anche gruppi folkloristici già descritti hanno
intrattenuto gli ospiti.
Il cuore della festa era però il
giorno successivo, il 14 maggio 2017. Davanti al municipio di
Saint-Martin-de-Crau, era stato ricostruito un villaggio contadino, con sarte,
ricamatrici, calzolaio, fabbro, cardatrice di lana, fruttivendoli, lavandaie,
scuola e banco dello scrivano pubblico. Una gallina e un gallo, bianco-grigi,
zampettavano in una gabbia; poco distanti erano due cavalli bianchi della
Camargue. Nel villaggio, erano presenti anche sindaco, parroco e forze
dell’ordine in versione ottocentesca. Nei dintorni, si tenevano un “mercatino
delle pulci” e uno di prodotti locali.
Paese
Mio Manerbio, N. 121 (giugno 2017), p.
13.
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